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Il trapano: guida alla scelta

27 May 2008
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Quale modello scegliere? Quali sono le norme di sicurezza? Quale futuro per i modelli a batteria che negli ultimi anni hanno soppiantato quelli a filo anche fra gli utilizzatori professionali e semiprofessionali?

Negli ultimi dieci anni, il trapano ha avuto un trend in continua ascesa, soprattutto grazie a un’evoluzione tecnologica che ha portato alla concezione di strumenti sempre più specialistici. Oggi anche molti dei trapani destinati agli hobbisti permettono di eseguire operazioni a elevato contenuto qualitativo, con la massima efficienza, rapidità e sicurezza. E se tempo addietro i trapani erano destinati quasi esclusivamente al settore professionale, oggi anche gli utilizzatori meno esperti possono disporre di un ampio ventaglio di scelta. I produttori si sono sempre più concentrati sulla messa a punto di strumenti polivalenti, estremamente versatili e di semplice utilizzo per il mercato domestico. Che siano per uso hobbistico o professionale, i trapani permettono la foratura di diversi materiali, primi fra tutti cemento, acciai, legno e calcestruzzo. La profondità del foro dipende dal modello ma soprattutto dal corredo di accessori, mentre il diametro generalmente varia in base alla potenza del motore. Alcuni modelli hanno sagomature ergonomiche che consentono, una volta impugnati, di assumere un asse di lavoro in linea con l’avambraccio teso, per potenziare l’azione esercitando leggere pressioni con il corpo.
Emblema dell’evoluzione tecnologica del lavoro manuale, il trapano riduce drasticamente i tempi di realizzazione di un’opera, migliora la qualità delle operazioni e riduce al minimo lo sforzo fisico grazie a modelli sempre più compatti, maneggevoli e sicuri. Da sempre, il trapano elettrico è il più diffuso strumento per l’esecuzione dei piccoli lavori edili, ma l’impegno costante dei produttori nello sviluppo delle prestazioni ha portato alla concezione di modelli sempre più leggeri e performanti, che accanto alla funzione classica della foratura associano altre funzioni come avvitare/svitare, per esempio.

Trapani puri e avvitatori


I trapani/avvitatori associano più funzioni, complementari tra di loro, e oltre a forare normalmente o a percussione permettono di mettere/togliere viti di ogni tipo. Invece i trapani veri e propri offrono prestazioni più specialistiche, e permettono di scegliere anche il grado di serraggio della vite in base al supporto (forza torcente). In entrambi i casi è disponibile un corredo d’accessori e un pulsante separato per l’inversione della rotazione (trapani reversibili). L’ampia gamma di potenze disponibili consente di soddisfare ogni esigenza, anche la più specialistica. Mentre la struttura è quasi sempre realizzata con doppio isolamento, dotata di dispositivo di frizione a due velocità. La maggior parte dei modelli qui illustrati è a percussione, e accoppia il moto rotatorio della punta con l’azione di percussione per poter lavorare su materiali molto duri come il cemento. Il mercato offre strumenti di diverse potenze, con pesi molto variabili e modelli leggerissimi che non arrivano nemmeno ai 2 kg. All’aumento delle potenze corrisponde anche un progressivo incremento del diametro massimo di foratura.
Nei modelli più piccoli è sempre prevista la possibilità di isolare la percussione per lavorare a rotazione e realizzare fori o avvitare/svitare. Mentre in alcuni modelli pesanti è possibile disinnescare la rotazione e lavorare solo a percussione, usando il trapano un po’ come uno scalpello. Le carcasse garantiscono impugnature ergonomiche, realizzate in materiali morbidi e antiscivolo per consentire una presa sicura e maneggevolezza. I sistemi antivibrazione riducono l’affaticamento dell’operatore, soprattutto nei lavori di lunga durata. L’interruttore di avvio/arresto è generalmente situato in una posizione facilmente e rapidamente raggiungibile anche indossando guanti da lavoro pesanti. Solitamente la trasmissione delle percussioni avviene tramite dispositivo pneumatico azionato da motore elettrico. Ma i modelli più evoluti sono dotati di dispositivi elettronici che regolano numero di giri, frequenza e potenza delle percussioni in base al tipo di materiale da forare.

A filo o a batteria?


I modelli oggi più interessanti sono quelli con batteria ricaricabile, che permettono di lavorare nella massima sicurezza anche in condizioni di lavoro gravose (umidità o acqua stagnante). Naturalmente sono più pesanti e ingombranti dei modelli a filo, ma dotati degli stessi accessori e soprattutto di più ricariche o carica batteria veloce (anche un’ora) per aumentare i tempi d’autonomia. La conformazione dell’elettroutensile permette versatilità d’impiego anche in condizioni e posizioni di lavoro particolarmente scomode. Mentre la maneggevolezza, il sistema di impugnatura e il bilanciamento dei pesi sono studiati in modo da ridurre l’affaticamento dell’operatore anche in situazioni di utilizzo prolungate.
La sezione dell’impugnatura è generalmente ovale, con una zona più larga a contatto con il palmo della mano e una ridotta da stringere tra le dita. Molto quotata è l’impugnatura a pistola, che si allarga e curva verso il basso per impedire di perdere la presa. Elettrici o a batteria che siano, comunque, tutte le innovazioni introdotte sono importanti per il comfort dell’utilizzatore. Più alta è la fascia di professionisti a cui gli elettroutensili sono rivolti maggiori dovranno essere le caratteristiche di usabilità e comfort. E tra le caratteristiche minime a cui non è possibile rinunciare vi è, appunto, l’impugnatura ergonomica e antiscivolo. Anche l’ottimale adattamento del design alle esigenze dell’utente contribuisce a garantire un’esecuzione del lavoro sicura, comoda e senza fatica. Mentre un efficace sistema ammortizzante dell’impugnatura incrementa il comfort e protegge le articolazioni dell’operatore.
Potenze, tipologia del motore e della batteria, struttura ed ergonomia: le caratteristiche che contraddistinguono un trapano dall’altro sono molteplici. Ma anche gli accessori hanno la loro importanza, perché permettono una grande flessibilità d’impiego e contribuiscono a garantire la qualità del lavoro su ogni tipo di supporto. Per quanto riguarda i trapani portatili, per esempio, Fein ha deciso di non offrire punte elicoidali, che possono essere acquistate tranquillamente su piazza, ma accessori generici come i bilancieri per la sospensione del trapano, le valigette per il trasporto, i mandrini portapunta o gli attacchi con morse. Una gamma completa d’accessori è offerta per le unità di foratura su base magnetica, con la serie completa di punte a corona, riporti di taglio in metallo duro con diversi attacchi, adattatori per il montaggio di mandrini portapunta tradizionali, maschiatori per filettare fino a M20, piastre di supporto per utilizzare il trapano anche su materiali striati e antimagnetici o su tubazioni.

Soprattutto sicurezza


Gli utensili sicuri possono essere prodotti soltanto in ambienti di lavoro altrettanto sicuri. Per questo, i produttori italiani immettono sul mercato strumenti perfezionati dopo rigorose prove tecniche in fabbrica. Ma il concetto di sicurezza non può essere disgiunto dall’ergonomia, la riduzione delle vibrazioni e del rumore a cui abbiamo già accennato. Anche per Metabo la sicurezza riveste un ruolo prioritario, tanto che i trapani sono dotati della frizione di sicurezza S-Automatic che limita un eventuale e improvviso contraccolpo. Inoltre tutti gli utensili elettrici sono sicuri contro i furti grazie al sistema elettronico Code, che protegge dai furti e impedisce l’utilizzo non autorizzato.
Fein punta sull’eccellenza della presa, che trasforma il trapano in una prolunga del braccio dell’utilizzatore. “Inoltre il corpo motore si adatta perfettamente alla geometria della mano grazie all’impugnatura Kinetik, sicura anche a elevati momenti torcenti”, spiega Paolo Andrina. “La stessa impugnatura garantisce lavorazioni senza affaticamento e riduce i rischi d’incidente o malattia dovuti a non concentricità di foratura. Per quanto riguarda i trapani da 16 mm l’impugnatura a vanga permette la trasmissione della forza sullo stesso asse della punta di foratura. Mentre sui grossi trapani a partire da 23 mm può essere montata un’impugnatura a croce, oltre a una frizione di sicurezza opzionale che interviene nel caso in cui la forza di rotazione diventi eccessiva per l’operatore”. Nell’intento di offrire “la macchina più sicura sul mercato”, Fein offre un dispositivo contro gli avviamenti accidentali dovuti per esempio a mancanza/ritorno di corrente; un magnete a elevata forza di tenuta, per un posizionamento stabile sul pezzo in lavorazione; e Magnet Monitor System (MMS), che all’inizio della foratura eleva la forza di tenuta magnetica del 30%; doppio interruttore (motore e base magnetica).
L’apertura tra la base magnetica e il supporto del trapano è un altro accorgimento che aumenta il livello della sicurezza, perché permettere il montaggio di una cinghia da utilizzare soprattutto nelle operazioni di foratura sovratesta. Una griglia di protezione opzionale impedisce invece il contatto involontario con la punta a corona in rotazione. Mentre l’interruttore termico è indispensabile nei casi in cui il momento torcente aumenti o la punta si blocchi nel pezzo durante la foratura.
Anche la filosofia della sicurezza Hitachi riguarda tutto il processo di sviluppo del prodotto. “I nostri trapani sono dotati di svariati dispositivi di prevenzione integrati”, spiega Luciano Di Corrado, “tra cui l’interruttore di sicurezza, il dispositivo elettronico per il freno motore, il carter e le protezioni su tutti gli elementi in movimento, il doppio isolamento elettrico. Inoltre abbiamo progettato specifiche misure per i prodotti cordless. Infatti sui modelli con batteria a ioni di litio (Li-ion battery) è integrato uno speciale circuito di controllo che monitorizza il funzionamento della batteria proteggendola da sovracorrente o cortocircuito. Un altro controllo agisce in fase di carica e scarica, monitorando in ogni momento la corrente”.

Normative da rispettare


L’obbligo per i produttori di trapani è apporre la marcature CE, anche se molti tra cui Sodifer cercano di andare oltre apponendo sul libretto d’istruzioni anche la propria dichiarazione di conformità e le certificazioni GS, che danno all’acquirente un’ulteriore garanzia di qualità. Oppure vi è chi, come Hitachi Fercad, si è consorziata a Ecolit, un consorzio impegnato sui temi dell’impatto ambientale e che si impegna per il recupero delle batterie ricaricabili non a base piombo (NiCd, NiMh, litio, LiIon) e il riciclaggio dei prodotti giunti a fine vita (RAEE).
Invece la Direttiva europea sulla compatibilità elettromagnetica (89/336), recepita in Italia con DL 476/92, prescrive determinati obblighi per le apparecchiature elettriche ed elettroniche da immettere sul mercato. Soprattutto, i disturbi elettromagnetici generati devono essere limitati a un livello che permetta agli altri apparecchi radio e di telecomunicazione di funzionare in modo conforme alla loro destinazione. Mentre la Direttiva Macchine è quella che obbliga appunto alla marcatura CE, che rappresenta un requisito obbligatorio per la commercializzazione di macchine in tutta Europa. Oltre a richiede ai costruttori di apporre sulle macchine da loro realizzate il marchio CE, obbliga a redigere la dichiarazione di conformità, attestando il rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza e di salute definiti nella direttiva stessa, la quale si applica anche ai componenti di sicurezza immessi separatamente sul mercato.

Elettroutensili a batteria sempre più in alto[titolo]
Secondo quanto rilevato da Assutel (Associazione Nazionale Aziende degli Utensili Elettrici), nel 2007 il mercato italiano del settore elettroutensili si è chiuso con un 4,1% in valore sull’anno precedente. Sempre in termini di valore, il comparto professionale è cresciuto del 3,23% e quello semiprofessionale del 7,88%. L’andamento del professionale è legato al mercato delle costruzioni che in Italia, secondo le statistiche elaborate da Cresme, ha chiuso con un segno negativo (-0,2%) sul 2006. Particolarmente significativi i dati dell’edilizia residenziale (-0,3%) e dell’ingegneria civile
(-1,1%). Nel settore professionale e semiprofessionale continua lo sviluppo degli attrezzi a batteria, seconda famiglia per importanza e peso di fatturato (25%). Mentre tassellatori, combinati e martelli demolitori, cioè la famiglia più rilevante in termini di valore (30%) evidenziano uno sviluppo negativo sul fronte del valore.


Il Consorzio ecologico[titolo]
Per non essere sommersi dai rifiuti elettrici ed elettronici, nel febbraio 1996 è nato Ecoelit. Si tratta di un consorzio volontario e senza fini di lucro, i cui promotori e fondatori sono importanti aziende internazionali del comparto elettroutensili. Pur essendo fra loro concorrenti, queste aziende hanno in comune la tutela ambientale, e lavorano per il recupero delle batterie ricaricabili non piombose e il riciclaggio dei prodotti giunti a fine vita. Gli obiettivi consortili sono due ma fondamentali per tutti noi: riconvertire i metalli pesanti, che sono i principali inquinanti delle batterie esauste, per poterli poi riciclare e riutilizzare nella produzione di nuove batterie; recuperare le parti plastiche, metalliche e ferrose delle apparecchiature esauste. Ecoelit si fa carico di tutti i costi per la raccolta, il trasporto, il disassemblaggio, il riciclaggio e lo smaltimento dei materiali contenuti nei prodotti oggetto dell’attività consortile.