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Saldatura e taglio: un settore capace di confrontarsi con il mercato globale

15 June 2009
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Le aziende che operano sul mercato nazionale hanno raggiunto un livello qualitativo molto elevato, supportato dallo sviluppo delle macchine, dalla ricerca di nuovi prodotti e dall’uso di moderne tecnologie. Ricerca e qualità fungono quindi da comune denominatore, l’unico per affrontare la crisi che accomuna tutto il mondo.

Anche il settore saldatura e taglio deve fare i conti con la rapida recessione che coinvolge tutti i mercati e le nazioni. Secondo Anasta (Associazione nazionale aziende saldatura taglio e tecniche affini), le componenti che influiscono sui risultati sono molteplici: dal costo delle materie prime all’andamento dei settori industriali fino alla diversa domanda dei mercati nazionale e mondiale. Le oltre cento aziende che operano sul mercato nazionale producono ed esportano per oltre il 50%, e il fatturato globale del settore saldatura e taglio supera i 1.600 milioni di euro. Mentre le vendite di tutti i settori hanno permesso di chiudere il 2008 con un valore di 820 milioni di euro, in parità con l’anno precedente.
I dati dell’Associazione rivelano che dal 2003 al 2008 le vendite nazionali sono salite del 28% in termini di valore, ma purtroppo oggi sono pochi i segni positivi e diversi i fattori d’influenza dei vari gruppi professionali.
Confrontando i semestri con lo stesso periodo dell’anno precedente emerge ancora di più la differenza tra i diversi gruppi professionali, soprattutto tra investimenti e consumi. E la tendenza del 2009 continua a essere negativa come nell’ultimo trimestre dell’anno precedente. Essendo poi complementare a tutti i settori (industriale, professionale ma anche hobbistico), quello della saldatura e taglio deve confrontarsi con la realtà globale del mercato, anche se i prodotti ad alta qualificazione vivono un momento “meno negativo”.

LA STRATEGIA E' "FARE SISTEMA"


Il momento è sicuramente difficile, conferma Federico Levrieri di Kemper Group “soprattutto in determinati settori che più di altri hanno subito la contrazione della domanda. Penso a quello dell'edilizia, per esempio. Tuttavia l'analisi delle vendite del nostro gruppo nei primi tre mesi dell'anno ci conferma le nostre sensazioni, ossia un fatturato in crescita rispetto all'anno precedente, oltre a una serie di nuove opportunità che si sono palesate e che vogliamo concretizzare da qui a fine anno. Riassumendo, possiamo dire che le vendite stanno andando bene e abbiamo di fronte a noi tanto lavoro che speriamo possa contribuire ad aumentare ulteriormente il fatturato”.
Marco Bellucci di Deca parla invece di immobilità di mercato, e descrive una fase di pura sopravvivenza: “Il mercato è martoriato dalle insolvenze dei clienti e non si capisce come se ne uscirà. Comunque a oggi i fabbricanti delle macchine per saldare ci sono ancora tutti, nonostante un venduto che è all'incirca la metà di quello dello stesso periodo del 2008”.
“Riteniamo di essere in ottima compagnia con tutti gli altri fabbricanti italiani di saldatrici, per i primi tre mesi del 2009 abbiamo avuto un calo di produzione quantificabile, rispetto agli analoghi mesi del 2008, in un 50% - conferma Filippo Ippaso di Fema -. Gli effetti della crisi mondiale attuale per noi sono stati, e sono, una diminuzione significativa della domanda e un problema con i pagamenti dai nostri clienti".
Quello dei pagamenti che ritardano o non arrivano addirittura, oppure del credito che scarseggia, è una nota dolente che accomuna la maggior parte degli interlocutori, anche se l’attuale situazione di mercato e l’impossibilità di prevedere quando le cose si stabilizzeranno impongono di investire nella ricerca e nello sviluppo in modo più massiccio rispetto al passato.
Che il mercato sia in generale fermo ma soprattutto indecifrabile è opinione anche di Roberto Brambilla di Tecnoelettra: “In ogni settore si sentono le stesse condizioni: pochi ordini, assenza della volontà di fare un minimo di scorte a magazzino, difficoltà nei pagamenti. Sicuramente il mercato della saldatura non si discosta molto da quello che sentiamo tutti i giorni. Ma bisogna innanzitutto dire che noi ci rivolgiamo in primo luogo al mercato dei costruttori di saldatrici, e in secondo luogo ai rivenditori (specialisti di saldatura, ferramenta, utensilerie), senza andare direttamente all’utilizzatore finale. Per quanto ci riguarda la situazione è indubbiamente difficile, e quello che si muove maggiormente è lo sviluppo di prodotti, soluzioni e processi nuovi in stretta collaborazione con alcuni dei costruttori di saldatrici, nazionali e internazionali”.
Da ogni difficoltà può nascere un’opportunità, e tutti i costruttori di saldatrici italiani hanno dimostrato temperamento e resisteranno alla bufera. È l’opinione di William de Rosa di Awelco, che però ammonisce: “Occorre fare sistema, giocando sul ruolo fondamentale dell’associazione di categoria Anasta. Se poi il governo ci proteggerà contro il dumping che quotidianamente subiamo per opera di determinati prodotti d’importazione, potremmo ridistribuire maggiori risorse alla nostra tradizionale propensione nell’investire in ricerca e sviluppo. E chi si illude che il dumping sia un problema delle fasce basse di mercato presto si accorgerà dell’attacco ai segmenti alti di mercato con la stessa logica, ammesso che di logica si possa parlare in situazioni come questa”.

MEGLIO INVESTIRE O FARE PROMOZIONI?


Investire in comunicazione, promozioni e andare sempre più incontro alle esigenze dell’utilizzatore finale sono sempre stati metodi utili a incrementare le vendite. Ma quali sono le strategie che oggi hanno più successo?
Per Kemper il metodo giusto per favorire la vendita del prodotto è quello di proseguire nella strada già intrapresa da tempo, cioè creare packaging già pronti all'uso composti da saldatore e cartuccia gas. L'idea è quella di non introdurre tante novità nel breve periodo, anche perché il catalogo è già completo, bensì di creare nuovi pack con prodotti già presenti a catalogo, cercando di soddisfare le esigenze dell'utilizzatore finale. Tutto questo unito alla creazione di nuovi espositori e pallbox.
Le strategie promozionali che sta attualmente applicando Tecnoelettra sono incentrate su alcune serie di prodotti che possono avere maggiore impatto sul mercato e sulla proposta di soluzioni miste che possano soddisfare le varie esigenze.
Elettro CF organizza prove e dimostrazioni dei propri prodotti direttamente presso i rivenditori. Sta inoltre potenziando la forza vendita con incontri tecnico/commerciali per spiegare al meglio le caratteristiche dei nuovi prodotti inseriti a catalogo. Per l’estero sta organizzando visite ai clienti potenziali e acquisiti, oltre a studiare la possibilità di introdurre i prodotti in nuovi mercati.
Per superare questa particolare situazione di mercato, Oxyturbo ha invece scelto di non emettere un nuovo listino. Ma soprattutto pensa di non fare promozioni, che demolirebbero il prezzo sul mercato, preferendo proporre di volta in volta le condizioni migliori in funzione delle richieste.
Anche Campingaz preferisce non focalizzarsi sulle promozioni, visto che da sempre è un marchio importante nel settore outdoor e può contare su una fetta di clienti affezionati.
All’insegna del pessimismo è l’opinione di Filippo Ippaso, il quale pensa che il problema non stia nell’incrementare le vendite bensì nel mantenerle, “in quanto non esistono attualmente i presupposti per tale aumento. Quello che stiamo facendo è diminuire i costi, che colpiscono tutti i settori: dalla produzione all'amministrazione fino alle vendite”.
Molto pessimista anche Marco Bellucci, per il quale il difficile non è tanto vendere di più “quanto vendere con una ragionevole certezza di incassare. Perché la filiera della vendita (produttore, rivenditore, utilizzatore, cliente dell'utilizzatore) oggi s’incaglia spesso, rendendo inutili i tentativi di promozione o altro. E finché il giro dei pagamenti non si regolarizza, incrementare le vendite significa solo esporsi finanziariamente”.

IL RICICLO CHE PROTEGGE L'AMBIENTE


Anasta e il consorzio ecoR'it ritirano gratuitamente le saldatrici fuori uso e integre. Dal primo ottobre dello scorso anno, infatti, hanno attivato una convenzione per la gestione dei Raee professionali (rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche) del settore saldatura e taglio.
Il problema principale di questi rifiuti è la presenza di sostanze considerate tossiche per l'ambiente, e la loro crescente diffusione determina un rischio sempre maggiore di abbandono nell'ambiente o in discariche non autorizzate, con conseguente inquinamento di suolo, aria, acqua e quindi salute.
Per essere riciclati, questi prodotti devono essere trattati correttamente, e i diversi materiali di cui sono composti (rame, ferro, acciaio, alluminio, vetro eccetera) devono essere separati per poter essere riutilizzati in nuove apparecchiature impedendo anche lo spreco di risorse. Proprio per questo gli utilizzatori professionali come i clienti, i distributori (centri specializzati e negozi di ferramenta) e i centri di assistenza quando devono smaltire tali rifiuti tecnologici hanno a disposizione un sistema gratuito di raccolta/ritiro dalle loro sedi in tutta Italia, conforme alle disposizioni del DL 151/2005, fruibile su richiesta al Consorzio ecoR'it.
Per quanto riguarda la saldatura, le apparecchiature fuori uso ritirate sono le seguenti: generatori per saldatura ad arco con alimentazione monofase e corrente di uscita superiore a 200 A o con alimentazione trifase, accessori direttamente collegati o provvisti di targa dati (sistemi di raffreddamento esterno, trascinatori, dispositivi esterni di accensione dell'arco eccetera); impianti per il taglio manuale al plasma con alimentazione trifase; apparecchi per la saldatura a resistenza portatili oppure mobili; apparecchiature per il trattamento elettrochimico di saldatura. I rifiuti di tutte le altre apparecchiature che non rientrano in queste categorie continuano a riguardare gli operatori autorizzati alla gestione dei rifiuti speciali.
La direttiva Raee si basa sul principio etico che “chi inquina paga”. Per questo, il finanziamento e l'organizzazione della raccolta e del trattamento dei rifiuti riguardano da vicino anche i produttori italiani di apparecchiature elettriche ed elettroniche (DM 185/2007 pubblicato su Gazzetta Ufficiale 5/11/2007). Per sostenere questi nuovi costi, i produttori possono far pagare un “ecocontributo” al momento dell'acquisto di un'apparecchiatura nuova, purché non sia più elevato dei costi di trattamento. Oltre ai produttori veri e propri, sono coinvolti in questo ciclo anche gli importatori e chi commercializza con proprio marchio indipendentemente dalla provenienza geografica. In pratica, chi per primo immette un prodotto sul mercato ne è responsabile. I distributori sono obbligati a ritirare l'apparecchio da buttare, come dicevamo, mentre agli utenti finali è richiesto lo sforzo di portare l’apparecchio in disuso nei luoghi preposti, anziché gettarlo nella spazzatura comune, per non interrompere un ciclo virtuoso per l’ambiente.

ANASTA: LA PAROLA AL PRESIDENTE
L’analisi sull’andamento del settore saldatura e taglio a fine 2008 è stata realizzata da Anasta, l’Associazione di riferimento del settore. Per commentare i dati, in queste righe abbiamo dato la parola al presidente Giuseppe Maccarini.

MondoPratico: Vista la differenza tra i diversi gruppi professionali da voi evidenziata, qual è il settore che vive un momento più positivo, e perché?
Giuseppe Maccarini: Il momento meno negativo, in termini di domanda, è vissuto da tutti i prodotti consumabili (terzo gruppo). Però in modo differenziato, perché se la passano meglio quelli destinati, per esempio, al settore energia e quindi ad alta qualificazione.
Invece l’industria nei vari settori, anche se in modo diversificato, lavora e consuma meno dell’anno precedente. Si sono ridotte lo scorte anche per l’incertezza dei costi, ma la disponibilità di prodotti per lavorare ci deve essere. Sono diminuiti i costi di alcune materie prime, di conseguenza i prezzi di vendita e i fatturati. Tutte le macchine e le apparecchiature registrano un forte calo di domanda, come tutti gli investimenti.

MondoPratico: Se il settore della saldatura è complementare agli altri, segue l'andamento del resto dell'industria?
Giuseppe Maccarini: Sì, segue l’andamento dell’industria, ma anche dei comparti professionale e hobbistico.

MondoPratico: Quali sono gli strumenti a disposizione delle aziende, oggi, per risollevarsi dalla crisi e chiudere il 2009 in positivo rispetto al 2008?
Giuseppe Maccarini: Non è prevedibile una chiusura positiva del 2009, sia in quantità sia in fatturato. L’investimento non potrà riprendere in modo considerevole per recuperare nei confronti del 2008 e del 2007. Il consumabile è legato all’acciaio, e nel 2009 a livello europeo è previsto per l’industria un calo del 7,4%. Mentre nel 2010 il saldo positivo si prevede solo dell’1,1%. Nel 2008 era -1,5%. Quindi il recupero del consumo d’acciaio dell’anno 2007 avverrà dopo il 2010.

MondoPratico: Ci può parlare delle certificazioni di prodotto che maggiormente riguardano i produttori che operano nel settore della saldatura?
Giuseppe Maccarini: Le direttive LVD e EMC, e relative norme armonizzate, sono quelle che maggiormente impegnano e impegneranno fino al 2012 la produzione di macchine per saldare. Mentre per i consumabili si confermano la CPD (marcatura CE) e la PED.

MondoPratico: Ci può anticipare qualcuna delle decisioni prese dall'Associazione e dei progetti scaturiti dagli incontri d’inizio anno?
Giuseppe Maccarini: Riassumendo in tre punti: a) nuovo programma di comunicazione, sito, convegni, forum, stampa. Non le fiere (Saldat); b) qualificare e informare i produttori nazionali iscritti ad Anasta; c) monitorare il mercato per il rispetto delle norme e delle direttive da parte degli importatori da Paesi extra Unione europea.


SALDATORI QUALIFICATI
Per soddisfare la richiesta di saldatori specializzati delle aziende italiane, l’agenzia Obiettivo Lavoro e l’Istituto Italiano della Saldatura dal 2008 collaborano alla ricerca di figure specializzate reclutate nei Paesi extracomunitari. La scelta è personalizzabile sulle indicazioni del cliente, il quale può anche partecipare alle selezioni nel Paese d’origine e poi assumere i candidati con contratto a tempo determinato. In base alle professionalità richieste, sono disponibili anche percorsi formativi gratuiti per il cliente. Dal 2006 Obiettivo Lavoro s’impegna nel progetto promosso da UE e Minwelfare sulla responsabilità sociale, ed è la prima agenzia certificata SA 8000 (certificazione etica) e ISO 9001:2000.