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Elettroutensili sotto shock

01 June 2012
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Non è stata certo una bella primavera, quella registrata nel 2011 dal settore degli elettroutensili e purtroppo il clima di sfiducia non è migliorato nel corso dell'anno, anzi. Dopo il timido rimbalzo del 2010, il comparto torna in segno negativo e non si intravedono segnali di ripresa.


L'elettroutensile soffre: lo confermano i dati elaborati da Assutel. Il piccolo spiraglio di luce intravisto nel 2010, che ci ha fatto sperare finalmente in una ripresa, è durato poco e siamo tornati a parlare di segno meno. La tendenza al peggioramento, iniziata con i primi mesi del 2011, si è andata accentuando nel corso dell'anno e sta pesantemente condizionando l'avvio del 2012. Dati alla mano, secondo le rilevazioni dell'Associazione Nazionale Aziende degli Utensili Elettrici: “il numero di elettroutensili venduti in Italia nel corso del 2011 è diminuito del 5,67% rispetto all’anno precedente, mentre il valore del mercato si è contratto di circa l’1% il che significa, aggiungendo il fattore inflattivo, un calo di circa 4 punti percentuali”.

Cosa dobbiamo attenderci? Niente di buono, secondo l'Associazione, che teme “una accentuazione della crisi, che potrebbe contraddistinguere questo periodo come il peggiore in assoluto dalla fine degli anni ’90”.

Mercato semiprofessionale

Se le buone performance del 2010 (+14,5% sul 2009) avevano riallineato il mercato semiprofessionale ai livelli del 2008, il brusco calo dello scorso anno (-10% in quantità) annulla il timido segnale di ripresa. L'analisi del trend degli utensili elettrici mostra un calo di tutte le famiglie, con percentuali a doppia cifra per i martelli perforatori e domolitori, le seghe circolari e gli utensili a batteria (questi ultimi tornati in campo positivo nel 2010 dopo le difficoltà del 2009).

Mercato professionale

Ai già pesanti cali del passato (l'aumento del 4,5% del 2010 sul 2009 non basta a colmare la gravosa perdita del 23% del 2009) il segmento professionale somma un ulteriore -1%. Sono in difficoltà tutte le categoria merceologiche: avvitatori a filo, scalanatori, martelli demolitori e perforatori, ma anche trapani. Persino il sottosegmento degli utensili professionali a batteria, che lo scorso anno ha trascinato al rialzo tutto il comparto, si è contratto dell'1% invertendo una tendenza protrattasi per anni e dovuta alla progressiva ma costante migrazione dall'alimentazione a filo a quella a batteria.

Fattori condizionanti

1 - Il perdurare del trend recessivo che sta attraversando il mercato delle costruzioni è il primo fattore che condiziona pesantemente l'andamento delle vendite di utensili elettrici. Per il quarto anno consecutivo, l'edilizia è in sofferenza e purtroppo è un trend destinato ad aggravarsi: secondo le ultime cifre rese pubbliche dall'Istat, a febbraio 2012 si è registrato un crollo nel settore delle costruzioni del 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

2 – Artigiani e piccole-medie imprese, che rappresentano l'acquirente medio di elettroutensili, sono i segmenti che maggiormente soffrono del perdurare della crisi. La necessità di limitare i costi può portare a scelte rischiose, a scapito della sicurezza e dell'ottimizzazione dei lavori, come l'utilizzo di prodotti obsoleti o non appropriati.

Oltre a ciò, giustamente Assutel fa notare che “Su tutto sovrasta la difficoltà di accesso al credito che strangola l'utilizzatore, obbligandolo a dilatare i tempi, e pone in serie difficoltà le imprese operatrici, che devono in qualche modo riuscire a pareggiare le situazioni di bilancio. L’incredibile morosità del comparto pubblico nei confronti dei crediti dovuti è un ulteriore fattore di disagio, sociale ed etico prima ancora che economico, che segna il momento involutivo del Paese”.

Nonostante ciò le aziende appartenenti ad Assutel continueranno la loro azione di supporto all'utilizzatore con particolare attenzione per quello che concerne la salute, la sicurezza e il rispetto per l'ambiente.