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I numeri della ferramenta italiana

17 November 2016
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Domenica scorsa, durante il Congresso Nazionale Assofermet, il presidente Andrea Lenotti ha presentato alla platea i numeri della ferramenta italiana. I punti vendita totali del comparto sono 38.666, per un fatturato di oltre 10,5 miliardi di euro (10.581.671.793, per l'esattezza); le ferramenta "pure" sono 18.486, per un fatturato che supera di poco gli 8,5 miliardi di euro (8.564.877.635).

Interessante la ripartizione del fatturato a seconda dei prodotti venduti nei punti vendita: la ferramenta per infissi e mobili e la minuteria di ferramenta (i classici chiodi, bulloni e viti) rappresentano il 14% del totale (circa 1,233 mld di euro), mentre l'utensileria rappresenta il 9% del totale, con poco più di 812mln di euro. A seguire, materiale e manufatti da costruzione (552mln, 6%); colle e adesivi (369mln, 4%); prodotti vernicianti per la casa (327mln, 4%); maniglieria, lucchetti, serrature e casseforti (326mln, 4%). Tutte le altre merceologie, sommate, rappresentano infine il 22% con un volume di poco meno di 2 milardi di euro.

Per ciò che concerne la tipologia di vendita, il dettaglio rappresenta la maggior parte delle rivendite, occupando il 64,34% dell'intero comparto; a seguire, l'ingrosso con vendita al banco (32,50%).

I privati costituiscono la maggior fetta (40%) della clientela del negozio di ferramenta; seguono gli artigiani (23%) e le imprese edili (14%).

Nel corso del Congresso, è stato inoltre premiato Tito Capriccioli, il negoziante di Amatrice salito agli onori della cronaca per aver messo a disposizione di tutti la merce del proprio negozio, durante le terribili ore seguenti la scossa di terremoto del 24 agosto scorso.