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Monitoraggio GDS brico-garden 2018: la nascita dei super gruppi

27 July 2018
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Non è cresciuta nel primo semestre del 2018 le rete dei negozi della distribuzione organizzata specializzata nel bricolage e nel giardinaggio:
rispetto alla fine del 2017 abbiamo registrato un tasso di crescita semestrale dello 0,2%, con un totale di 1.128 negozi, pari a 2 punti vendita in più. Stessa percentuale di crescita (+0,2%) anche per le metrature, che superano i 2,334 milioni di mq espositivi, con un incremento di soli 5.000 mq.
Va però detto che rispetto a un anno fa, cioè al 30 giugno 2017, i negozi sono aumentati del 2,2% (erano 1.104) e le metrature dell’1,4% (erano 2,302 milioni di mq). Ciò è dovuto al fatto che anche nel 2017 nel primo semestre abbiamo registrato una crescita nulla (+0,4% dei punti vendita), compensata da un secondo semestre più attivo.


LA DIFFICOLTÀ DI FARE SVILUPPO

Queste percentuali ridotte non devono però far pensare a un momento di inattività delle reti distributive specializzate: è vero il contrario.
Sicuramente è sempre più difficile aprire nuovi centri bricolage o garden center, per molte ragioni. Anzitutto c’è un problema di sovraffollamento nei bacini d’utenza più ricchi e popolosi, che sono già ben presidiati: rispetto alla media italiana di 3.858 mq espositivi ogni 100.000 abitanti, la Lombardia è a 5.101 mq, il Piemonte a 6.309, il Veneto a 5.100 mq, il Trentino a 6.802 mq e il Friuli a 7.256 mq. Ci sarebbero spazi di crescita nel sud, soprattutto in Campania (1.187 mq), Sicilia (1.302 mq) e Puglia (1.341 mq), ma pur essendo Regioni popolose (rispettivamente 6, 5 e 4 milioni di abitanti) sono spesso caratterizzate da ampi territori e bacini d’utenza ridotti: per esempio in Sicilia, o in Puglia, dove Foggia dista 350 km da Otranto. Senza contare il reddito familiare medio e i tassi di disoccupazione di queste Regioni, che non sono certo un incentivo ad aprire nuove attività. E questo è il secondo motivo per cui è difficile fare sviluppo: il mercato non è cresciuto in questi anni e quando un nuovo  negozio apre inevitabilmente andrà a erodere fatturato a quelli vicini. Siano essi competitor, rivenditori indipendenti o, molto spesso nel 2017/18, ipermercati. Una terza ragione è lo sviluppo dell’ecommerce. Visto sia come “nemico”, perché tutte le vendite online vengono tolte
ai negozi fisici in tutti i bacini d’utenza indistintamente, sia come un “alleato”, infatti quasi tutte le insegne hanno investito in questi anni nella creazione di un e-shop.


RIMODELLO E INCORPORO

Vista la difficoltà a fare sviluppo, le insegne organizzate sembrano più orientate a migliorare le performance dei punti vendita già esistenti, attraverso il remodelling dei negozi, l’inserimento di nuove specializzazioni, l’evoluzione dei servizi (come il click & collect) e la formazione del personale. Per aumentare la “massa critica” viene invece preferita la via delle alleanze e delle acquisizioni, che sta portando alla nascita
di mega gruppi anche nel diy. Un’attività che nel 2018 ha visto come protagonisti soprattutto Bricofer e Brico Io.

NASCONO I MEGA GRUPPI

Il Gruppo Bricofer ha iniziato bene il 2018 con l’inserimento dei 10 negozi GranBrico (che non trovate più nel Monitoraggio) cui è seguita, il 21 marzo, l’acquisizione della catena Self (28 negozi). Due eventi molto importanti, ma che sono stati preceduti anche da altre azioni, come l’accordo con il Gruppo Tec operativo dall’1 gennaio (8 negozi nel centro Italia con dimensioni dai 1.200 ai 3.500 mq) e l’affiliazione di Adamante il 19 gennaio (5 negozi in Calabria). Ciliegina sulla torta, l’apertura il 14 aprile del negozio Ottimax di San Giuliano Milanese (uno dei 10 ex GranBrico), che con 11.000 mq espositivi è il punto vendita più grande aperto nel 2018. Tutte azioni che hanno portato Bricofer dai 66 negozi di fine 2017 ai 90 attuali e creato un gruppo (composto anche da Self e Ottimax) di 123 punti vendita, pari al 17,5% dell’offerta diy nazionale. L’altro gruppo che ha fatto parlare di sé nel 2018 è quello legato alla supercentrale d’acquisto Sistema, fondata nel dicembre 2015 da Brico Io e dal consorzio Bricolife. In entrambi i casi sono stati realizzati importanti accordi: dall’1 gennaio l’insegna campana Albrico (3
punti vendita – che non trovate più nel Monitoraggio) è entrata nel consorzio Bricolife, mentre il 19 giugno Brico Io ha annunciato un accordo di collaborazione con Mondobrico (catena con 6 punti vendita tra Alessandria e Pavia e altri 2 in apertura). Anche in questo caso, unendo le insegne, si è creato un gruppo da 190 punti vendita, pari al 27% dei centri diy nazionali.
Alleanze utili per confrontarsi con la concorrenza dei gruppi esteri, come Obi, ma soprattutto con Groupe Adeo, presente in Italia nel mercato diy con le insegne Leroy Merlin, Bricocenter e Bricoman, che con 131 punti vendita di grandi dimensioni rappresentano il 34,3% della superficie
espositiva totale dei centri bricolage italiani.

PIÙ BRICO CHE GARDEN

Rispetto ai centri bricolage, la rete dei punti vendita legati al mercato del giardinaggio (garden center e agri garden) appare più in crisi, sia in termini di sviluppo sia in termini di alleanze. La nascita di nuovi garden center florovivaistici è limitata dalla mancanza di normative specifiche in quasi tutte le Regioni, così come la nascita di centri giardinaggio commerciali non trova sviluppo per gli alti costi di gestione legati alla  coltivazione delle piante e i bassi consumi pro capite degli italiani.