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Plano ha trovato la sua Mascot

21 March 2012
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Si è distinta sul mercato in quest'ultimo quinquennio per l'innovazione apportata dal proprio marchio d'abbigliamento Manovre, ma l'utilizzatore amante della qualità aveva già imparato negli anni ad apprezzare l'indistruttibilità dei suoi proteggiutensili professionali. Stiamo parlando di Plano, azienda del gruppo Morassutti che in occasione del ventennale dalla sua fondazione si "regala" un importante progetto di collaborazione con un'azienda e un marchio leader in Europa nell'abbigliamento e nelle calzature da lavoro: Mascot.
Ancora poco affermato in Italia, Mascot è conosciuto da milioni di professionisti in tutto il mondo, che ne apprezzano la modernità, la funzionalità e soprattutto la qualità dei capi. Per saperne di più del nuovo progetto e della nuova collaborazione con Plano, abbiamo incontrato Giorgio Moschini, sales and marketing manager Plano Europe, che ci ha accolto nella sede di Padova. In controtendenza rispetto alla situazione di mercato, ci ha parlato di prospettive future e di ambiziosi obiettivi di crescita, a testimonianza che la crisi può anche trasformarsi in opportunità.
 
Mondo Pratico: Il 2012 è l'anno del vostro ventennale, che ha coinciso con una fase di riorganizzazione aziendale partita qualche tempo fa. Il progetto Mascot rientra in questa strategia di rinnovamento?
Giorgio Moschini: Da quasi due anni Plano Europe, creata nel 1992 in seguito al successo nella distribuzione dei portautensili Plano sul territorio italiano, è di totale proprietà della famiglia Morassutti. Rilevate le quote dalla società americana Plano Holding, la famiglia padovana ha raggiunto un accordo pluriennale di utilizzo del marchio, che ci consente di operare in tutta Europa. Non essendo più azienda compartecipata, la direzione ha preso in considerazione nuovi progetti: di tipo manageriale, strategico e organizzativo. A tutti gli effetti, quindi, il progetto Mascot rientra in questa nuova fase.
 
Mondo Pratico: Non siete nuovi al lancio di un marchio d'abbigliamento. Come nasce il nuovo progetto?
Giorgio Moschini: Siamo stati tra i primi in Italia a introdurre il concetto di design nell'abbigliamento da lavoro e questo grazie al marchio Manovre. Presentato al mercato internazionale durante la fiera di Colonia del 2003, era però un progetto destinato al mercato italiano e questo non ci permetteva di raggiungere quella soglia dimensionale che rende gestibile la produzione e distribuzione di un marchio. La crisi non ha fatto altro che aggravare questa situazione.
Siamo una realtà molto elastica e versatile, non ci siamo fatti cogliere impreparati e abbiamo saputo reagire, prima che la crisi globale colpisse il mercato. Oggi siamo orgogliosi di dire che siamo sì leggermente indietro rispetto all'anno scorso, ma stiamo parlando di pochi numeri percentuali. Anticipando i tempi, "vediamo la luce alla fine del tunnel" perchè abbiamo programmi di crescita importantissimi e Mascot è uno di questi.
Considerato che il mercato ci ha riconosciuto il ruolo di innovatori in termini di proposta del prodotto e del packaging, la nostra idea è stata quella di sfruttare l'esperienza fatta con Manovre e utilizzare il know-how accumulato in termini di conoscenza del mercato, delle dinamiche, della gestione di prodotto.
 
Mondo Pratico: Perchè Mascot?
Giorgio Moschini: La scelta è caduta su questa azienda danese perchè in loro abbiamo individuato una realtà leader non conosciuta ancora sul mercato italiano. È stato una sorta di "matrimonio": ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d'onda, condividendo la stessa filosofia. Più che dei distributori, ci consideriamo dei partner. Infatti, a differenza di altre aziende italiane distributrici, con un portafoglio di diversi marchi anche in concorrenza tra loro, noi vogliamo concentrarci su una sola azienda e un solo marchio e portare avanti tutto il loro catalogo e la loro filosofia.
 
Mondo Pratico: Come ha reagito la vostra forza vendita al nuovo progetto?
Giorgio Moschini: Molto bene. Mascot è un'azienda eccezionale e a giugno tutto il nostro staff, interno ed esterno, ha potuto conoscere da vicino questa realtà. Siamo infatti stati ospiti dell'azienda danese e abbiamo "toccato con mano" cosa c'è dietro un marchio leader; anche la forza vendita è stata coinvolta perchè volevamo trasmettere loro lo spirito e la filosofia del nuovo partner. Un partner che, tra i pochi nel mercato dell'abbigliamento, può contare su una sede produttiva propria, consapevole che oggi il servizio conta più del prezzo. In Vietnam, dove è situato il sito produttivo, seguono tutto il processo: dalla realizzazione del tessuto al prodotto finito, passando per la tintura. Ciò garantisce un controllo qualitativo totale, non perseguibile in altro modo. Per completezza, devo però aggiungere che la qualità non riguarda solo il prodotto: hanno infatti ottenuto una certificazione internazionale di rispetto delle condizioni di lavoro, di salute e di sicurezza.
 
Mondo Pratico: Attraverso quali canali distributivi operate e come stanno reagendo i rivenditori?
Giorgio Moschini: Come già detto, partiamo da quei canali che conosciamo meglio e dove principalmente questa tipologia di prodotti viene veicolata, quindi ci concentriamo sugli specialisti, sulle rivendite edili, sulle ferramenta.
Un po' paradossalmente, la rivendita edile è un settore difficile per l'abbigliamento da lavoro, non solo per motivi di crisi, ma anche perchè il potere d’acquisto è limitato e il livello qualitativo richiesto è basso. Se una volta erano diffusi gli specialisti che venivano chiamati "di antinfortunistica" che distribuivano abbigliamento da lavoro, oggi c'è una sorta di "ibridazione". Ci sono delle ferramenta che hanno aggiunto, alle loro classiche merceologie, anche l'antinfortunistica, perchè hanno capito l'opportunità di veicolare questa tipologia di prodotto. I rivenditori di ferramenta che hanno colto l'opportunità hanno investito in uno spazio al proprio interno, creando piccoli show-room in cui esporre il prodotto, hanno investito in forza vendita esterna per proporre i prodotti, e stanno ottenendo buoni risultati. È anche vero, però, che se lo specialista sceglie autonomamente presentandogli il catalogo, al rivenditore di ferramenta bisogna prima proporre il progetto e fargli comprendere i plus qualitativi. Ma le soddisfazioni stanno arrivando da entrambi i canali.
 
Mondo Pratico: Quali sono gli obiettivi che vi siete posti?
Giorgio Moschini: In primo luogo vogliamo affermare il marchio sul mercato italiano, sfruttando il know-how di prodotto e commerciale raccolto con Manovre. Stiamo proponendo a tutti i nostri rivenditori il progetto Mascot e la qualità è immediatamente percepita. Lo specialista in abbigliamento riconosce subito le peculiarità dei capi e da parte nostra non c'è bisogno di un grosso sforzo di introduzione al prodotto. È chiaro che il marchio è nuovo, che non arriva per primo sul mercato, ma le soddisfazioni sono importanti. Il catalogo è uno dei più ampi che c'è oggi sul mercato, per profondità di gamma, disponibilità colori e taglie. Per fare un esempio: non solo hanno la mezza taglia, ma anche tre lunghezze nei pantaloni. Questo è possibile con un magazzino di 3 milioni di pezzi: 17.000 articoli solo di abbigliamento.
 
Mondo Pratico: Trattandosi di prodotti che salvano la vita, c'è da parte dell'utilizzatore una maggiore attenzione verso la qualità?
Giorgio Moschini: Oggi c'è una netta segmentazione tra gli utilizzatori: l'artigiano veste molto diversamente dal manovale edile. La crisi ha colpito tutti e coinvolge naturalmente anche l'abbigliamento da lavoro; c'è sicuramente il prodotto da prezzo - non c'è mai fine al primo prezzo - ma non ci interessa. Vogliamo portare avanti il progetto Mascot perchè è in linea con Plano: personalmente non sarei mai in grado di veicolare un prodotto che non è in linea con la nostra filosofia. Di conseguenza, chi conosce Plano sa già che non verrà deluso da Mascot, perchè da noi si attende una certa qualità e un certo progetto. Tornando alla domanda, se l'abbigliamento viene visto solo come costo d'acquisto, il datore di lavoro che dovrebbe "vestire" i propri dipendenti potrebbe puntare al prezzo più basso, ma se si pensa alla durata del capo e a tutti i costi sommersi legati al servizio di riordino, la scelta cambia.
 
Mondo Pratico: Come definirebbe il rapporto tra Plano e Mascot?
Giorgio Moschini: La collaborazione con la società danese porterà infatti biunivoci vantaggi: noi abbiamo sposato la distribuzione dei prodotti Mascot, ma Mascot vede in noi un partner, una sorta di succursale italiana, anche grazie all'esperienza fatta con Manovre. Già nell’estivo 2013 vedremo l'apporto che siamo riusciti a dare a livello estetico e di gusto. Questo è per noi molto stimolante. Non siamo un semplice cliente, ma un partner che grazie a questa collaborazione sta crescendo e soprattutto aiuta anche l'altra parte a migliorarsi. E questa biunivocità di vantaggi ci gratifica molto.
 
 
I "numeri" di Mascot
17.000 articoli tra abbigliamento da lavoro e calzature di sicurezza
Oltre 2.000 dipendenti in Europa e nei propri stabilimenti produttivi in Vietnam
Più di 3 milioni di prodotti in magazzino
Distribuzione dei prodotti Mascot in tutta Europa tramite una rete di rivenditori
Certificazione di responsabilità sociale SA8000 (rispetto delle condizioni socio-sanitarie, salariali e relative alla sicurezza sul lavoro)
  
 
La sicurezza secondo Plano
Se è vero che bisogna agire prima di tutto a livello governativo (fino a qualche anno fa c'è stata poca attenzione e molto lassismo), anche le aziende devono dare il loro contributo. In Plano la sicurezza è un tema molto importante. Arriva infatti dagli Stati Uniti un innovativo ed esclusivo sistema integrato di anticaduta per utensili, Toolstop, che fa sì che gli attrezzi vengano fissati al proprio corpo: dal meccanismo retrattile al cordino elastico per utensili pesanti, al sistema da polso fino alla cinghia di ancoraggio a scale e impalcature.
Indicato per l'installazione di antenne, pannelli solari, generatori eolici, Toolstop porta vantaggi non solo dal punto di vista della sicurezza, ma anche della manualità dell'utilizzatore.
 
L'innovazione secondo Plano
L'innovazione è sicuramente ciò che distingue Plano sul mercato, un concetto che coinvolge oggi l'azienda a 360 gradi. Al di là del prodotto, l'azienda è innovativa anche dal punto di vista strategico e organizzativo. "Oggi quello che ci affascina sono le prospettive future: nonostante la crisi, intravediamo ampi spazi di miglioramento e, al di là di come vada il mercato, abbiamo delle possibilità molto importanti di crescita".