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Centro giardinaggio? E perchè non "centro ortofrutticolo"?

22 July 2008
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Negli anni Settanta e Ottanta, quando un consumatore entrava in un garden center - ovvero un centro di giardinaggio - si trovava immerso in una schiera di arbusti floreali e piante da aiuole. Era l’epoca della valorizzazione estetica del giardino.
Siamo nel 2008 ed è tempo di dare un nuovo look ai centri di giardinaggio. Se osserviamo i consumatori, scopriamo che in Gran Bretagna le persone hanno cura dei loro giardini e che frutta e verdura sono i prodotti che vi coltivano. Si tratta di una moda passeggera o di una tendenza?
Se si tratta di una moda passeggera, il commerciante dovrebbe dedicarle uno spazio nella sua attività e stare pronto a ridurlo quando necessario. Se è una tendenza del mercato, diventa necessario analizzare l’intera impostazione del centro di giardinaggio.
Personalmente ritengo che coltivare ciò che si mangia sia una tendenza, non una moda passeggera. Abbiamo visto l’industria del mercato ortofrutticolo crescere enormemente negli ultimi anni, il consumatore vuole “ridurre le distanze” tra sé e il cibo e vuole conoscere l’origine del cibo che acquista. Che cosa c’è di meglio che coltivare in casa i prodotti della terra?

Chi sarà il più coraggioso?


Ho già visto in Belgio la tendenza a presentare piante da frutta e verdure in negozi di prodotti complementari in High Street. Non ci vorrà molto prima di vedere centri di giardinaggio offrire come prodotti principali articoli legati all’alimentazione.
I mercati e i negozi ortofrutticoli iniziano a essere incorporati nel mix commerciale dei centri di giardinaggio, quindi perché non passare allo stadio successivo? L’offerta commerciale principale dei centri di giardinaggio potrebbe concentrarsi sugli alberi e gli arbusti da frutta, oltre che sulle verdure. Questa sarebbe una categoria a sé stante e sarebbe la categoria dominante. La gamma offerta potrebbe essere ampliata fino a includere i fiori edibili e le piante ornamentali tradizionali che possono essere utilizzate anche nella preparazione di alimenti o come alimenti loro stesse. Anche il settore degli “articoli vari” potrebbe sfruttare un approccio simile creando una categoria designata per aiutare il consumatore a coltivare i prodotti ortofrutticoli. A parte i prodotti di supporto per la coltivazione: questa categoria potrebbe includere libri e prodotti di vario genere. Il reparto delle idee regalo potrebbe essere sostituito da un reparto per gli articoli da cucina per consentire al negozio di presentare al consumatore un’offerta completa “dalla terra al piatto”.
Il centro di giardinaggio potrebbe avere anche un’area ortofrutticola dimostrativa nel reparto di vendita all’aperto.
Ho già visto questa offerta messa in pratica con successo in un centro di giardinaggio in Arizona e negli Eden Gardens a Sydney in Australia. A Perth, Australia occidentale, esiste una società che pianta e coltiva orti per i clienti e l’unica cosa che questi ultimi devono fare è ritirare il raccolto. Se tutte queste idee fossero integrate in un unico negozio, credo che il commerciante avrebbe una grande opportunità di far crescere una nicchia di mercato che è in sintonia con i desideri del consumatore odierno.

Iniziative ardite


É tempo di intraprendere iniziative coraggiose. Il vecchio modello di vendita non funziona più bene come una volta, quindi è ora di tentare drastici cambiamenti. Nel mercato ci sono molti consumatori che desiderano coltivare personalmente gli alimenti che consumano ma che non sanno dove rivolgersi per trovare degli esperti. Combinando tutti questi elementi insieme, i consumatori inizieranno a guardarvi come esperti di un settore alimentare. Potrebbe sembrarvi un’idea folle ma in piccole situazioni commerciali di nicchia funziona. Dobbiamo avere abbastanza coraggio da passare al livello successivo.