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Globalizzazione anche in giardino?

11 March 2009
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La globalizzazione è fra di noi ormai da diversi anni. Fate un giro in qualunque shopping center del mondo e potrete mangiare in negozi facenti parte di catene in franchising americane, sudafricane, australiane o inglesi. Guardate poi i negozi di abbigliamento e probabilmente troverete proveniente dall'Italia, dalla Francia o dalla Gran Bretagna.
In qualunque parte del mondo viviate, non appena iniziate a controllare dove sono realizzati i prodotti, è probabile che uno dei nomi più ricorrenti sia la Cina.
accia o no, abbiamo un mondo
Che vi piacca o no, abbiamo un mondo commerciale globalizzato, con dettaglianti globali che fanno parte normalmente del mix del settore retail.

A OGNI CONTINENTE IL SUO GIARDINO


Il settore del giardinaggio è stato un caso unico, nel senso che in alcune catene possono esistere delle forniture globali, ma non sno comuni e finora nessun dettagliante di giardinaggio è diventato globale.
Uno dei motivi per cui le società hanno avuto difficoltà a diventare globali nel retaile nel marketing orticolo è il fatto che
la percezione che i consumatori globali hanno del loro giardino è diversa, e perciò le tecniche di marketing e di distribuzione devono essere modificate per soddisfare necessità e desideri del consumatore.
La persona che probabilmente ha definito il mercato meglio di chiunque altro è Stan Palmer, amministratore delegato dello
statunitense Latimer Consulting Group. Come spiega nelle sue osservazioni, al mondo esistono diverse motivazioni che spingono qualcuno verso il giardinaggio. Il giardino europeo si fonda su una storia di svariate centianai di anni, con i primi cercatori di piante originari della Bran Bratagna, Germania, Olanda, Belgio e Francia che hanno introdotto piante nuove ed esotiche. Di conseguenza, il giardinaggio basato sulle piante rappresenta un notevole interesse sociale nell'ambito della comunità.
Hampton Court Garden Show e Chelsea Flower Show fanno parte del calendario sociale di un gruppo di età molto ampio e
che spazia su una vasta gamma di gruppi sociali. Mettete a confronto questo stile di giardinaggio culturale con il giardino asiatico caratterizzato da una base spirituale molto forte. I giardini spesso sono molto più piccoli dei giardini europei, ma il
minor numero di piante che vi si trova viene seguito con molta più attenzione.
Le piante e il giardino si trovano lì per il benessere spirituale della famiglia.
Un giardino americano tende a essere qualcosa più simile a uno spazio di verde abbellito tramite interventi di architettura del paesaggio, dove spesso il prato è l'elemento predominante. Il giardino è più funzionale e deve avere un aspetto esteticamente piacevole nell'ambiente complessivo.
Viaggiando in Australia e in Nuova Zelanda, è possibile constatare quanto riportato sopra. Lo spazio dedicato al giardino è più ampio, seguendo le tendenze americane, ma l'influenza europea è molto pi?ù evidente a causa del background culturale.
A causa di queste importanti differenze fra i consumatori, per il settore è stato difficile intraprendere la strada della globalizzazione.

LA NECESSITA' DI CAMBIARE


Stiamo osservando dei cambiamenti che possono significare che la globalizzazione del giardino è arrivata.
In Australia, Jamie Drurie designer di giardini dalla popolarità internazionale, ha lanciato un nuovo programma televisivo incentrato sulle idee di giardini in tutto il mondo, che vengono poi interpretate per il giardino australiano. Questo fenomeno sta aprendo gli occhi del consumatore verso le possibilità e le combinazioni con il proprio spazio dedicato al giardino.
Globalizzazione del giardino può significare che finiremo per avere più stili di giardinaggio diversi rispetto a quelli che avevamo in passato.
Lungo la stessa strada, si può vedere un tema asiatico vicino a un giardino italiano, messicano, sudafricano e inglese. Programmi di questo genere stimoleranno il consumatore a sviluppare dei giardini con uno stile più individuale, basati su idee provenienti da tutto il mondo.

DETTAGLIANTI GLOBALI?


Se il consumatore modifica le proprie abitudini nel campo del giardinaggio in direzione di una maggiore individualità, questo significa che sarà spianata la strada a una catena di centri di giardinaggio globale? Intratuin, gruppo olandese di centri di giardinaggio, potrebbe dire di sì. Il gruppo ha infatti inaugurato il suo primo negozio in Russia chiamato Zeljonja Strana e prevede di aprirne altri.
Ikea ha dei cenri giardinaggio indipendenti in Germania e in Italia, mentre il gruppo svedese di centri giardinaggio lentamente si sta espandendo in tutta Europa.
E' difficile stimare quanto tempo ci vorrà prima che emerga un vero dettagliante globale, ma con un consumatore meno
rigido in tema di stili di giardinaggio, ci saranno opportunità di marketing per la globalizzazione del giardino.

COSA DIRE DI UN CENTRO DI GIARDINAGGIO INDIPENDENTE?


Credo che i centri di giardinaggio indipendenti che abbiamo un futuro importante. Questi dovranno essere affiancati da
categorie retail collegate, come pet, ristoranti, attività all'aria aperta e così via. Ma i consumatori cercheranno imprenditori al dettaglio individualisti. Come nel cibo, nella moda, nella ferramenta e in altri settori al dettaglio, ci dovrà per forza essere un mix di offerte di giardinaggio indipendenti a livello societario e di imprenditori singoli.
Grazie al fatto che il trend verso stili di giardino più individuali è guidato dal consumatore, aumenteranno anche le possibilità di fornire punti di vendita al dettaglio di soluzioni e idee di giardinaggio dall'aspetto unico.