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Facciamo luce sul risparmio energetico

06 May 2008
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Le aziende produttrici offrono prodotti a basso consumo energetico che salvaguardano l’ambiente da emissioni nocive e soddisfano l’esigenza dell’utilizzatore finale di contenere le spese per l’energia elettrica.
La lampadina è un dispositivo elettrico progettato per produrre luce e ne esistono in commercio diverse tipologie, che si distinguono in base all’utilizzo. Una lampadina viene classificata attraverso i suoi due parametri più importanti: la tensione di alimentazione (volt) e la potenza (watt). Altri elementi caratteristici sono: la forma, a goccia, a oliva, a tortiglione, a sfera, a peretta e a tubolare; la tonalità della luce emessa, più calda o più fredda, espressa in kelvin; e il tipo di attacco che si chiama virola e può essere di alluminio, di ottone o di acciaio nichelato e ha due forme tipiche, a vite o a baionetta. Le lampadine, poi, in base alla tecnologia si distinguono in: lampade a incandescenza, a scarica, a fluorescenza, a led e a polimeri organici. Nella lampada a incandescenza, con la sua variante alogena, la produzione di luce avviene portando un filamento metallico di tungsteno all'incandescenza alla temperatura di 2700 K per effetto joule. In questi modelli, solo il 5% dell'energia che alimenta la lampadina viene convertita in luce, il rimanente 95% viene sprecato in calore. Nelle lampade a scarica, la luce viene prodotta da un gas ionizzato per effetto di una scarica elettrica. Sono costituite da un tubo di vetro o quarzo al cui interno è presente un particolare gas o vapore e alle cui estremità sono collocati due elettrodi. Più spesso, la luce è prodotta per fluorescenza e la scarica avviene in vapore di mercurio, prevalentemente nello spettro ultravioletto. Sulla superficie interna del tubo è deposto un materiale fluorescente che assorbe l'energia dei raggi ultravioletti e la riemette nel campo della luce visibile. Le lampadine a fluorescenza usano il 25% dell'elettricità che viene inviata per illuminare. Alternativa alle lampadine comuni, di recente sviluppo, le lampadine a Led sono costituite da uno o diversi diodi Led alimentati da un apposito circuito elettronico. Hanno la caratteristica, a fine vita, di esaurirsi lentamente piuttosto che bruciare istantaneamente. Con questo tipo di lampadina viene usato il 50% dell'elettricità per l'illuminazione. Le lampadine a polimeri organici sfruttano una tecnologia che potrebbe diventare predominante nel futuro e si basa sull’utilizzo di materiali plastici in grado di emettere luce per elettroluminescenza, se attraversati da corrente elettrica. I principali vantaggi risiedono nell'economicità, buon rendimento, lavorabilità in fogli di forma arbitraria e nello sfruttamento di oltre il 50% di elettricità che arriva per illuminare. Poiché il settore dell'illuminazione domestica ha una notevole importanza energetica, basti pensare che solo in Italia la quota annua di energia elettrica destinata a tale uso è pari al 13% del consumo totale di energia elettrica nel settore residenziale (circa 3000 kWh/anno), è necessario, prima di sentire l’opinione delle aziende produttrici, soffermarsi sull’efficienza delle diverse tipologie di lampadine disponibili sul mercato. Le lampade a incandescenza hanno un'efficienza piuttosto modesta, pari a circa 12 lumen/watt, e una durata di vita media di circa 1000 ore di funzionamento; sono le lampade più economiche al momento dell'acquisto ma le più costose in termini di consumo. Le lampade alogene, invece, hanno un’efficienza luminosa superiore, pari a circa 22 lumen/watt, e durano il doppio rispetto alle comuni lampade a incandescenza (circa 2000 ore di funzionamento). Le lampade fluorescenti, infine, hanno un'efficienza luminosa che varia da 40 a 60 lumen/watt a seconda del tipo e, quindi, consentono di ridurre notevolmente i consumi di energia elettrica rispetto all’utilizzo di una normale lampadina a incandescenza. Hanno una durata di vita media di circa 10.000 ore, molto superiore agli altri tipi di lampadine e sono particolarmente adatte in quegli ambienti, sia interni sia esterni, dove vi è la necessità di un uso prolungato senza accensioni troppo frequenti.

Linea produttiva e modelli di punta


Philips Lighting è un’azienda presente nella produzione e commercializzazione di tutte le più comuni sorgenti d’illuminazione. Per le applicazioni domestiche le tipologie di lampade commercializzate sono: a incandescenza, alogene, a risparmio energetico e a Led. Le lampadine a incandescenza sono disponibili in diverse forme: a goccia, oliva, tortiglione, sferiche, tubolari, softone e con riflettore. Anche le lampadine alogene sono disponibili in forme differenti: da quelle tradizionali a goccia e a oliva, ai faretti dicroici, alle lampadine alogene lineari, alle capsule, alle alogene con riflettore. Le lampadine a risparmio energetico sono state introdotte sul mercato da Philips nella prima metà degli anni Ottanta. La caratteristica principale è la loro maggiore efficienza energetica che consente di risparmiare fino all’80% rispetto a una lampadina a incandescenza. Sono disponibili a tubi scoperti, con tubi scoperti a spirale, coperte e con riflettore, a luce calda e in versione a luce fredda. La durata di vita varia tra le 8.000 e 15.000 ore, funzionano a tensione di rete (230V) e hanno attacco a vite E27 ed E14. Le lampadine a Led, infine, vengono utilizzate principalmente per fini decorativi, cioè utilizzando la luce colorata per decorare la casa. Consumano mediamente tra 1W e 3W e hanno una durata di vita che arriva fino a 20.000 ore. Bot Lighting, distributore esclusivo Airam in Italia, offre una vasta gamma di lampadine, in grado di soddisfare tutte le esigenze d’illuminazione civile e industriale: a incandescenza, fluorescenti, alogene e a risparmio energetico. Tra le lampade a incandescenza, quella al neodimio rappresenta il prodotto di nicchia di Airam che vanta il primato del lancio su scala mondiale. Grazie al biossido di neodimio che elimina la componente gialla delle normali lampade, questa lampadina ravviva i colori e sottolinea i contrasti, assicurando un ottimo comfort visivo. Tra le lampade fluorescenti, al fine di riprodurre una luce sempre più simile a quella solare, sono stati progettati i modelli Bio Light e Vital che puntano alla massima qualità della visione ed Elegance Compact, una lampada spiralata ad accensione istantanea dalle dimensioni ridotte e ad altissima luminosità. Tra le lampade a risparmio energetico, Bot Lighting ha lanciato una nuova gamma 6000 ore in due versioni: la linea Tre Tubi Blue Line Eco, disponibile con diverse classi di potenza (11W, 15W, 20W e 23W), nella colorazione luce calda, luce fredda e intermedia 4000 Kelvin e la linea Spiralata Blue Line Eco con le stesse colorazioni e disponibile anche nella versione 25W. Siba propone la nuova linea di lampade fluorescenti compatte a basso consumo energetico Samsung Pleomax, che si distinguono per innovazione e qualità. La gamma è completa e viene offerta in pratici e resistenti blister per agevolare la vendita. Le lampade Samsung sono disponibili nei modelli a 2 tubi, 3 tubi, a spirale, reflector, GLS e globo e nelle potenze da 7 a 25 Watt. Ogni singola lampada, inoltre, viene sottoposta al controllo “SGS Inspection” per verificare il livello di qualità e sicurezza prima di essere confezionata. L’elevata tecnologia dei singoli componenti, dai tubi di vetro al corpo e alla base, permettono di raggiungere una vita media di circa 8.000 ore e un eccellente risultato cromatico.
Concludiamo con Melchioni, che produce tre tipologie di lampadine: a incandescenza, a risparmio energetico e a Led. Le lampadine a risparmio energetico hanno gli attacchi a vite E27 ed E14 e il loro punto di forza è la riduzione dei consumi di circa l'80%. La durata garantita è di 6.000 ore e l’azienda sta lavorando per offrire prodotti con durata intorno alle 9.000 ore. Le lampadine Led rappresentano per l’azienda la principale risorsa su cui investire, perché rappresentano le future fonti di illuminazione. Rispetto alle lampade a incandescenza, infatti, ottimizzano ancora di più i consumi: la potenza massima arriva 3W e la vita media è stimata intorno alle 10.000 ore, non irradiano calore e trovano applicazione in diversi settori di utilizzo, dall'arredamento ai grandi centri commerciali. Queste lampadine sono disponibili con 4 tipi di attacco: E14, E27, GU5 (per applicazioni a 12V) e GU10.

Politiche strategiche e di comunicazione


Per mantenere la leadership nel settore dell’illuminazione ed evitare che la competizione sia solamente centrata sul prezzo, Philips pone sempre più attenzione alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. In particolare, nel segmento cruciale delle lampadine a risparmio energetico, l’azienda si focalizza sul design e sulla miniaturizzazione della gamma e ha introdotto nuove lampadine con dimensioni sempre più ridotte, come le Mini Tornado, le Mini Softone e i faretti a risparmio energetico. Da un punto di vista strategico di lungo termine, inoltre, l’acquisizione di Lumileds, nome di spicco nell’industria dei Led è la dimostrazione dell’importanza di essere sempre all’avanguardia nelle nuove tecnologie. Un altro punto cardine della strategia aziendale è la diversificazione dell’offerta: non più solo lampadine, ma anche apparecchi d’illuminazione sia di tipo tradizionale sia basati sulla tecnologia Led. Per quanto riguarda la comunicazione, l’obiettivo principale è quello di modificare l’approccio del consumatore nei confronti della luce e del suo utilizzo, come illustrano dall’azienda: “Al fine di mutare il comportamento d’acquisto e di educare il consumatore a utilizzare al meglio i differenti effetti di luce, è stato realizzato un piano di comunicazione integrato che ha comportato: la modifica del packaging, la creazione di materiali d’abbellimento per il banco, la distribuzione di materiale informativo, attività promozionali a livello locale e nazionale, attività di pubbliche relazioni, direct mailing e restyling del sito Internet”. Anche la comunicazione all’interno del punto vendita riveste un ruolo sempre più strategico, perché la competizione non è più limitata ai competitor della stessa categoria merceologica, ma si è trasformata in una competizione trasversale con tutti i beni presenti all’interno del negozio e perciò è necessario rendere il proprio banco visibile e attraente agli occhi del consumatore.
Melchioni pone al centro delle proprie scelte aziendali la ricerca e l’innovazione, con l'obiettivo di ottenere un prodotto ancora più eccellente a costi sempre più contenuti. In chiave di marketing, ciò si concretizza in azioni mirate a sensibilizzare il cliente sui problemi legati all'ambiente, derivanti dall'eccessivo spreco di energia. Il successo di Bot Lighting, invece, nasce dalla qualità del servizio di vendita che punta alla rapida ed efficiente evasione degli ordini, all’assistenza pre e post vendita e alla costante e mirata informazione tecnica e commerciale svolta dalle venti agenzie capillarmente inserite nel territorio nazionale, che assumono il ruolo fondamentale di raccogliere informazioni sulle preferenze ed esigenze del cliente finale, elementi guida per la politica commerciale della società. Il canale principale di distribuzione è il rivenditore di materiale elettrico, ma negli ultimi anni Bot Lighting ha cercato di dare un’impronta significativa tra i rivenditori di ferramenta per fare fronte a una clientela diversificata. A tal fine, è stata curata nei minimi dettagli la presentazione dei prodotti, attraverso la creazione di espositori dal design accattivante, che contengono le lampade di maggiore rotazione e permettono un più facile approccio da parte dell’utilizzatore finale e una vantaggiosa promozione per il rivenditore.

Le prospettive future


Per concludere, abbiamo chiesto alle aziende quali saranno le prospettive evolutive del mercato. Ecco le considerazioni che sono emerse. Da Melchioni parlano di un rapido cambiamento che, negli ultimi anni, ha interessato il mercato delle lampade a basso consumo, in termini di offerta e qualità e spiegano: “Questa tipologia di lampada costa di più rispetto a una lampadina tradizionale a incandescenza, ma è molto più conveniente in termini di consumi e manutenzione. Inoltre, il Led è la forma di illuminazione il cui effetto è più simile a quello della luce naturale. Ciò fa presupporre che il mercato delle lampade a basso consumo prenderà piede molto in fretta. Oggi, il consumatore si trova di fronte a un bivio in cui da una parte trova la lampada a incandescenza che costa poco, dura poco, candidata a essere bandita per gli eccessivi consumi energetici; dall'altra parte, il produttore gli offre una lampada a basso consumo che dura nel tempo, consuma poco, ma costa molto. Una volta assimilato il concetto che l'acquisto può essere un investimento in termini di resa e risparmio nel lungo periodo, allora avverrà l'attesa inversione di tendenza a favore degli articoli energy saver”. Sulla tendenza del mercato di spostarsi verso prodotti a basso impatto ambientale concordano da Philips Lighting, azienda che ha assistito a un boom delle vendite delle lampadine a risparmio energetico, con crescite annue in pezzi superiori al 10% e ulteriori margini di crescita. “L’esplosione delle vendite - dicono dall’azienda - dipende da svariate ragioni, come la congiuntura negativa che ha caratterizzato l’economia italiana negli ultimi anni e il continuo aumento del costo dell’energia elettrica, che spingono i consumatori ad acquistare prodotti che consentano di risparmiare sulla bolletta della luce. Un altro fattore importante è stata la diminuzione del prezzo medio di questi prodotti. Infine, un impegno ecologico sempre più diffuso e i numerosi inviti dei mass media a utilizzare tecnologie a basso consumo hanno contribuito alla loro diffusione”. Ma la vera novità del mercato, secondo l’azienda, è la lampadina a tecnologia Led, che garantisce lunga durata, basso consumo e non emette calore: “Attualmente questo tipo di lampadine non sono ancora in grado di sostituire quelle tradizionali, ma il continuo sviluppo tecnologico consentirà a breve la produzione di articoli ad alta efficienza a prezzi contenuti e, quindi, adatti al mass market”. Secondo Bot Lighting, infine, per il futuro del mercato è fondamentale la conoscenza e l’informazione sul prodotto, che si concretizza nell’implementazione di una struttura commerciale in grado di dare un servizio efficiente e proporre l’articolo adeguato alle esigenze del cliente, focalizzando l’attenzione sulla qualità della vita dell’utilizzatore.


Il processo di riciclo delle lampade a risparmio energetico[titolo]
Le lampadine a incandescenza consumano sotto forma di calore circa il 90% dell’energia elettrica utilizzata, trasformando in luce solo il 10%; un dispendio di energia che può essere evitato utilizzando lampade fluorescenti compatte ad alta efficienza. Le lampade a risparmio di energia, durano, infatti, 8 volte di più e abbattono i consumi dell’80%. Ridurre i consumi significa non solo diminuire la spesa in bolletta ma anche le emissioni di gas serra. Una recente ricerca dell’European Companies Federation conferma che la sostituzione delle lampadine a incandescenza, se fosse effettuata in tutta Europa entro il 2015, porterebbe alla riduzione di 23 milioni di tonnellate di CO2, con un risparmio di 7 miliardi di euro. Per questi motivi, alla fine del 2007, il Governo italiano ha stabilito la completa sostituzione delle lampade a incandescenza a partire dal 1 gennaio 2011. Anche per le lampadine a risparmio di energia sussiste un aspetto di eco-compatibilità di cui va tenuto conto: poiché al loro interno sono presenti mercurio e polveri fluorescenti, quando si esauriscono diventano rifiuti pericolosi; e per questo motivo è previsto per legge un processo eco-compatibile di riciclo. Le sorgenti luminose energy saver esaurite sono classificate come RAEE, Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche e dal 1 gennaio 2008 i produttori devono farsi carico del loro fine vita. Per vigilare a questo processo, i principali produttori nazionali e internazionali hanno costituito il Consorzio Ecolamp, che ha il compito di assicurare il corretto riciclo dei rifiuti illuminotecnici sul territorio nazionale. Con l’inizio del 2008, le lampadine a scarica e a risparmio di energia e gli apparecchi di illuminazione non sono più inviati alle discariche, ma vengono raccolti in appositi contenitori e destinati a impianti specializzati di riciclo. Inoltre, i consumatori possono restituire, in rapporto 1 a 1, le vecchie lampade al momento dell’acquisto di quelle nuove presso i punti vendita della distribuzione.
Fonte: Ecolamp


Il sistema di recupero non è ancora operativo[titolo]
Vi abbiamo illustrato quali sono le modalità di riciclaggio delle lampadine a basso consumo e gli obblighi per i produttori e gli utilizzatori, ma nella pratica, i centri di raccolta sono insufficienti a soddisfare il fabbisogno nazionale e i punti vendita non si sono ancora attrezzati con i contenitori per la raccolta differenziata. Analizziamo qual è la situazione attuale, prendendo spunto da un articolo pubblicato sul sito internet del Corriere della Sera.
Una nuova legge ha fatto scattare, a partire dal novembre 2007, il pagamento di un eco-contributo di 22 centesimi più Iva per ogni lampada a basso consumo acquistata. In cambio dovrebbe essere assicurato il ritiro delle lampade non funzionanti e il loro riciclaggio in appositi centri, allo scopo di evitare la dispersione di sostanze tossiche. Invece, nei negozi non c’è traccia dei contenitori per la raccolta differenziata, né c’è l’intenzione di accollarsi quintali di lampade fuori uso in attesa che si metta in moto il meccanismo di raccolta. E nell’attesa, le lampade finiscono nei cassonetti della spazzatura dove, quando non si riducono in pezzi, tocca alla sensibilità degli operatori ecologici recuperarle e avviarle ai centri di raccolta capaci di riciclarle. Allo scopo di riciclare le lampadine a basso consumo esistono, ad oggi, in Italia 7 impianti, quasi tutti concentrati al Nord: 3 sono nel milanese, a Muggiano, S.Giuliano e Segrate; gli altri a Brescia-Castenedolo, Padova, Gorizia e Roma-S. Palomba. Il Sud, per ora, ne è privo. Le piazzole di raccolta operative sono circa 500 su un totale di 1.000 previste in tutta Italia. Dal Ministero dell’Ambiente spiegano che la raccolta differenziata non è ancora partita perché non sono operative le norme specifiche per regolare il complesso meccanismo di recupero presso i punti vendita, che devono essere approvate dalla Commissione europea e auspicano che nel giro di qualche mese il sistema funzionerà come previsto.
Fonte: Corriere della Sera




Mercurio nelle lampadine a basso consumo: è nocivo per la salute?[titolo]
Le lampadine a basso consumo energetico contengono una bassa percentuale di mercurio, circa 5 mg, un metallo tossico e pericoloso per la salute umana. I pericoli maggiori, secondo una recente ricerca americana, interessano lo sviluppo cerebrale del feto e la salute dei bambini piccoli. Un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics afferma, infatti, che un bambino di 23 mesi ha avuto problemi seri di perdita di peso e di difficoltà di crescita, in seguito alle emissioni di mercurio, provenienti dalla rottura di una lampada a basso consumo in un’area gioco di un asilo. E’, tuttavia, importante sottolineare che la pericolosità delle emissioni di mercurio si manifesta solo se la lampadina si rompe e se si viene a contatto diretto con il metallo. In caso di rottura, ci sono alcune precauzioni da prendere:

  • aprire subito le finestre;
    tenere lontano dall’ambiente per 15 minuti persone e animali;
    spegnere il riscaldamento, se ad aria;
    utilizzare sempre i guanti per rimuovere i pezzi rotti;
    mettere i residui della lampadina in un sacchetto di plastica e gettarli negli appositi contenitori per rifiuti pericolosi.

Fonte: Sciam