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Il grossista-distributore, il futuro tra innovazione e managerialità

05 September 2008
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Il mercato è alla continua ricerca di professionalità, ma è proprio questo valore che sembra essere venuto meno col passare degli anni. Assofermet si sta muovendo per diffondere nel settore una cultura sia tecnica sia manageriale.

Ci sono convinzioni che non passano mai di moda. Altre, invece, sembrano destinate a perdere concretezza e veridicità giorno dopo giorno. Qualcosa di simile accade anche nell’ampio e variegato mondo della ferramenta. Chi non ha mai sentito, oppure pensato in prima persona, che nel futuribile mercato della ferramenta non ci sarebbe più stato posto per i grossisti?
L’avanzamento massiccio della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) avrebbe senz’altro - così si diceva - sradicato dal mercato prima i dettaglianti, realtà piccole e legate a doppio nodo al business territoriale di prossimità, per poi passare come una falce sui grossisti e sui distributori. Non è stato propriamente così e oggi, in un periodo in cui la Grande Distribuzione Organizzata ha già piazzato anche in Italia molte roccaforti, i grossisti non solo esercitano ancora l’attività, ma in buona parte evolvono verso strutture più integrate, ampie e complesse.
Beninteso, la GDO è e rimane la chiave di volta dell’assetto del mercato perché la mole e la diffusione delle catene più blasonate portano, di fatto, a una rivoluzione del mercato e a nuovi assetti. Resta poi un fatto: il legame covalente tra l’attività del grossista e quella del dettagliante. A unirli, ad esempio, è la capacità del grossista di far fronte in prima persona alle possibili difficoltà del cliente, soprattutto in concomitanza di fasi di mercato in cui è la debolezza a farla da padrone. E lo stato in cui versa l’economia europea, Italia in testa, non può certo essere definito brillante.
“I grossisti - spiega Giovanni Bonadonna, presidente di Assofermet Ferramenta - svolgono un importante ruolo di camera di compensazione tra i produttori e le piccole e diffuse realtà al dettaglio. Sempre più spesso - ricorda Bonadonna - è proprio il grossista che si trova a svolgere un ruolo molto simile a quello degli istituti di credito. Talvolta, è un surrogato di banca che deve salvaguardare la clientela”.
Il grossista, poi, deve necessariamente poter affiancare il cliente con strutture sempre più rifornite con stock ampi e con ricche gamme facendo, in sintesi, del proprio magazzino il magazzino del cliente. Ecco perché “la strada che il grossista deve prendere - ricorda il presidente - è quella dell’evoluzione e dell’ampliamento. Sempre più spesso si rende necessario disporre di grandi superfici, di magazzini ben organizzati e strutturati. Il dettagliante, in tal modo, avrà al suo fianco sempre un partner affidabile e pronto nel rispondere alle sue richieste con prodotti selezionati e qualificati”. Tutto, naturalmente, nel minor tempo possibile.
Ma il mercato, cosa nota, non è mai votato all’immobilismo. Allo stesso modo, neppure può esserlo l’azienda. In che direzione si muove il grossista? L’evoluzione che già si tocca con mano è quella che vede le aziende crescere di livello passando da grossista a distributore acquisendo, pertanto, un maggior “peso” nel mercato. “E’ un gradino - spiega Bonadonna - che conduce verso maggiori dimensioni, magari passando anche attraverso i gruppi d’acquisto, che consentono al distributore di poter selezionare direttamente i prodotti, valutandoli in base a un’offerta ormai internazionale, per distribuirli poi con marchi di proprietà”. Non solo: “evolvendo in tale direzione - continua - si ha la possibilità, per esempio, di rivolgersi direttamente all’utilizzo dei grandi acquirenti professionali”. Lo deve fare “avendo un ruolo attivo, proponendo al cliente prodotti e idee innovative capaci di alimentare l’attività”.
Note positive, dunque. Ci sono, però, anche delle ombre che si sono allungate sulle aziende del comparto e in grado di minacciare seriamente la competitività futura. “Quello che oggi grava sugli operatori, specie se medio-piccoli - ricorda il presidente di Assofermet Ferramenta - è l’assenza di formazione tecnica e professionale. Si avverte l’assenza di quel ruolo didattico-professionale che un tempo veniva svolto dalla formazione interna alle grandi aziende”. Il mercato è alla continua ricerca di professionalità, ma è proprio questo valore che sembra essere venuto meno col passare degli anni.
“Ecco perché - sottolinea Bonadonna - Assofermet si sta muovendo per organizzare corsi dedicati appositamente agli operatori della ferramenta. Una cultura sia tecnica sia manageriale è il grimaldello per scardinare la pressione dei colossi internazionali dando al cliente un servizio quanto più professionale possibile”.

Un nuovo momento di incontro europeo
Assofermet apre all’Europa, dopo aver compiuto nuovi “passi” con Assofermet Ferramenta in Edra (European DIY Retail Association) e rafforzando la partecipazione in IHA (International Federation of Hardware and Housewares Association).
Proprio a conferma di un più ampio raggio d’azione Assofermet, nello spirito di informazione sulle problematiche Ue e di condivisione di soluzioni a livello europeo, ha organizzato, per il prossimo 25 ottobre nella prestigiosa sede del Regina Palace Hotel di Stresa sul Lago Maggiore, il convegno autunnale in collaborazione con Eurometal. L’associazione europea dei distributori di acciaio terrà il tradizionale appuntamento Steel Net Forum. Un evento congiunto per approfondire le tematiche locali e internazionali legate al mondo dell’acciaio.
Al tavolo importanti relatori internazionali che saranno affiancati dalla presidenza di Assofermet. Lo stesso Giovanni Bonadonna, presidente di Assofermet Ferramenta, interverrà durante l’intensa giornata.
Per partecipare al convegno è necessaria l’iscrizione. Per tutte le informazioni contattare Assofermet (02.76008807) oppure consultare il sito web [eurl]www.assofermet.it[=url]www.assofermet.it[/url]