Accedi oppure registrati

News » OSA Day: evitare gli scaffali vuoti del supermercato si può?

OSA Day: evitare gli scaffali vuoti del supermercato si può?

26 September 2008
Photogallery

Tag e categorie

Indicod-Ecr, l’associazione di categoria che raggruppa 33.000 aziende industriali e distributive del settore dei beni di consumo, ha organizzato a Milano il Convegno OSA DAY, una giornata dedicata all’Optimal Shelf Availability, il processo che migliora la disponibilità dei prodotti sugli scaffali dei punti vendita e permette di evitare gli out of stock.
In particolare, l’OSA comprende tutte quelle iniziative volte a misurare le rotture di stock a scaffale con relative conseguenze su vendite e disservizi, individuare le cause principali di eventuali problematiche e i relativi processi chiave, sensibilizzare gli attori della filiera per correggere insieme i malfunzionamenti, monitorare i cambiamenti e i risultati.
Al convegno hanno partecipato circa 200 manager del mondo della distribuzione e della produzione.
“In un contesto economico particolarmente problematico, come quello attuale del nostro Paese - ha dichiarato Bruno Aceto, direttore generale di Indicod-Ecr, in apertura del convegno - in cui rallentano o addirittura diminuiscono i consumi interni, cresce l’inflazione e frenano le vendite della grande distribuzione, ci troviamo di fronte ad un consumatore sempre più attento a spendere meno e meglio, che sceglie i prodotti in modo sempre più consapevole. Consumatore che, quando non trova il prodotto desiderato sullo scaffale del punto vendita, può cambiare prodotto (nel 37% dei casi), può rinunciare all’acquisto (10% dei casi) oppure spostare la ricerca in un altro negozio (20%). Le vendite perse a causa degli out of stock si stima siano mediamente pari al 14%, con punte anche superiori al 20%. Questo scenario rende sempre più critica e centrale la necessità per le imprese della filiera del largo consumo di essere efficienti e preservare quanto più possibile i livelli delle vendite e del servizio reso al consumatore. Da queste premesse nasce il progetto OSA di Ecr Italia, l'associazione che, in seno a Indicod-Ecr, raggruppa le più importanti industrie di marca e imprese della moderna distribuzione. Obiettivi del progetto: misurare gli out of stock, individuare le principali cause che li determinano e adottare le opportune azioni correttive, attraverso un approccio interfunzionale e integrato tra industria di marca e grande distribuzione organizzata”.
Ecr Italia ha, inoltre, coordinato progetti multiaziendali di misurazione, di cambiamento e di valutazione delle performance. Questi progetti, in particolare, consentono alle aziende di affrontare le rotture di stock, di valutare insieme le priorità d’intervento, le potenzialità di miglioramento e tutte le azioni correttive di breve e di medio periodo, nonché di rilevare e di scambiarsi i kpi, ovvero gli indicatori critici di performance di tali processi. Questi kpi standard, concordati nei gruppi di lavoro Ecr Italia per misurare le rotture di stock, sono stati illustrati da Pietro Pedone, Senior Partner di AchieveGlobal. Sia per i kpi basati sulle vendite e sulla giacenza nel singolo punto vendita, sia per quelli relativi all’intera filiera, sono state messe in evidenza le caratteristiche legate alla merceologia, alla tecnologia del prodotto, all’ampiezza dell’assortimento e alla volatilità della domanda, oltre che alla complessità fisica della supply chain. L’approccio OSA quindi, partendo dalle rotture di stock a scaffale, individua a ritroso tutti i mal funzionamenti e le aree da migliorare per realizzare una supply chain “Zero Difetti”.
All’interno della prima sezione del programma sono state presentate alcune iniziative OSA europee.
Per l’Inghilterra, dove l’OSA è approcciato in gruppi di lavoro multiproduttore guidati da uno o più distributori, è intervenuto James Tupper, Ecr Learning & Change Manager di IGD per Ecr United Kingdom. Questa organizzazione ha consolidato indagini periodiche sull’intera rete, una annuale sulla logistica della distribuzione e una bimestrale con rilevazione fisica dell’out-of-stock e degli elementi utili a capirne le cause. Ecr UK ha inoltre messo a punto e applicato un approccio per progetti collaborativi di miglioramento, guidati dai distributori e con la partecipazione anche di più fornitori insieme. Questo approccio permette al gruppo di lavoro congiunto di ottenere in un periodo di quattro mesi risultati significativi sia di business sia di clima e trasparenza.
Geraldine Fouque, Project Manager di Ecr France, ha presentato l’OSA Monitor, un sistema lanciato nel 2001, che ad oggi copre praticamente tutta la rete degli Iper, per misurare il livello di servizio al consumatore seguendo il massimo dettaglio per singola referenza, singolo punto vendita, singolo giorno. Un OSA Barometer monitora i punti vendita più grandi e i prodotti più venduti, per evidenziare a produttori e distributori le aree prioritarie su cui intervenire. Un sito web, infine, permette agli associati Ecr France di registrarsi e di individuare eventuali partner per realizzare progetti di miglioramento.
Paolo Zazzi, Europe Customer Marketing Manager di Barilla, produttore leader in Italia e con forte presenza anche in Germania, ha messo a confronto le esperienza OSA vissute nei due Paesi. Premettendo che il servizio al consumatore è l’obiettivo verso cui converge il loro intervento nell’interazione con il retailing, portando come esempio il modello logistico del “just in time”, l’azione commerciale nella visita a punto vendita e una stretta collaborazione nello space management e il focus sulla misurazione della shelf availability, con esperienze differenziate tra la geografia europea e quella italiana. Nel primo caso viene attivato, nell’ambito dei processi di Category Management, un ulteriore livello di analisi dei dati, con un maggiore dettaglio delle valutazioni a livello di segmento, e una particolare attenzione alle variazioni giornaliere delle rotazioni per item. Nel secondo caso si valuta la presenza del prodotto a scaffale attraverso una misurazione ad hoc e si avviano gli approfondimenti delle causali, punto di partenza per la pianificazione di qualsiasi azione migliorativa.
È quindi stata la volta di due aziende leader nazionali: Coop Italia e Sanpellegrino.
Giuseppe Cuffaro, Vice Presidente di Coop Italia Non Food, ha sottolineato come la situazione economica attuale imponga un cambiamento, il quale richiede la disponibilità delle imprese a far sistema e ad abbandonare individualismi improduttivi. Anche grazie ad una logistica lungimirante, le imprese hanno la possibilità di ricercare efficienza anche al di fuori dei confini aziendali perché la centralizzazione dei flussi non è più sufficiente. Si rende quindi necessario migliorare la puntualità, ridurre i lead time e migliorare la completezza delle consegne. Questo percorso di ottimizzazione, secondo Coop Italia, può portare alla supply chain benefici molto significativi.
Stefania Montagner, Customer Supply Chain Development Manager di Sanpellegrino, ha spiegato come le iniziative OSA siano parte integrante della strategia aziendale di collaborazione estesa con i clienti nell’area supply chain. Questo perché si riconosce la necessità di trovare sinergie e ottimizzazioni nella gestione del ciclo dell’ordine, assicurando la massima disponibilità a scaffale dei prodotti ai consumatori. Attraverso un rapporto di partnership con la distribuzione basato sulla trasparenza e sulla fiducia reciproca, l’obiettivo dichiarato è quello di combattere le rotture di stock, che nel settore del beverage sembra avere dimensioni significative: nel caso di Sanpellegrino, i valori rilevati prima dell’OSA oscillavano tra il 12% e il 25% nella categoria acqua, tra l’8% e il 12% nelle categorie the e bibite.
La parte conclusiva del convegno è stata dedicata alle soluzioni, agli strumenti e alle tecnologie a supporto dell’OSA per monitorare le performance a livello di punto vendita. La soluzione presentata da Thomas Ottinger, Managing Partner di Efficient Marketing, consente di dare allarmi ravvicinati per un pronto intervento finalizzato a recuperare le rotture e di fornire indicazioni anche sulle probabili cause. Quella descritta da Elena Pasquali, Chief Executive Officer di WareLite, permette di monitorare la velocità di sell-out della singola referenza e richiedere il rifornimento in tempo utile per prevenire la rottura stessa.
I materiali presentati al convegno sono disponibili sul web cliccando qui.