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Costruzioni: grazie alle ristrutturazioni l’andamento è positivo

19 September 2019
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Secondo i dati emersi dall’Osservatorio SAIE realizzato da Senaf in previsione di SAIE Bari, la fiera biennale delle tecnologie per l’edilizia e l’ambiente costruito 4.0 (24-26 ottobre 2019, Nuova Fiera del Levante di Bari), nel 2018 la filiera dell’edilizia, considerando tutto l’indotto, ha mostrato alcuni segnali di ripresa (+0,7/0,8% vs 2017). Un trend positivo confermato nel I semestre 2019 anche dalle imprese che si occupano di produzione e distribuzione di prodotti per l’edilizia. Un settore che vede gli imprenditori soddisfatti dell’andamento attuale della propria azienda, ottimisti sul futuro del mercato e particolarmente attivi sul fronte della trasformazione digitale.
I principali risultati sono stati i seguenti.
Nella prima metà del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, quasi la metà (49%) delle imprese di produzione e distribuzione di prodotti edili hanno registrato una crescita del fatturato (in calo, invece, per il 23% delle imprese), e quasi tutte hanno mantenuto (56%) o incrementato (34%) l’occupazione. Positive anche le attese per la chiusura dell’anno in corso, con il 68% che si aspetta un ulteriore incremento dei ricavi e solo il 15% una contrazione.
Tra i settori di sbocco maggiormente performanti si evidenzia quello delle ristrutturazioni (è anche il settore che impatta maggiormente sui ricavi totali), in crescita per il 51% del campione, mentre l’attività rivolta alla Pubblica Amministrazione risulta in flessione per il 48%.
L’export si conferma fattore di traino, con quasi 7 imprese su 10 (69%) che dichiarano di esportare i propri prodotti e servizi.
Il clima di fiducia è anche l’espressione del momento favorevole vissuto da tanti imprenditori.
Tra le criticità che potrebbero limitare la crescita delle imprese, il fattore principale temuto dagli imprenditori è rappresentato dalla burocrazia e dai tempi giudiziari lunghi in caso di controversia (per il 79%). Seguono, seppur in modo più contenuto, gli aspetti fiscali (57%), l’incertezza normativa (57%), e la forte concorrenza nel mercato (50%).