Accedi oppure registrati

Analisi » Vernici in edilizia: le previsioni di vendita per il 2024

Vernici in edilizia: le previsioni di vendita per il 2024

27 March 2024
Photogallery

Tag e categorie

Che aria tirerà in ambito edilizio nel 2024? Preziose coordinate ci arrivano dal recente workshop organizzato da Assovernici in collaborazione con Cerved, durante il quale, dopo aver preso in esame il possibile scenario macro economico che caratterizzerà i prossimi mesi, sono state formulate previsioni sulle singole categorie di prodotto: dalle pitture per esterni, a quelle per interni, fino ai fondi e agli smalti.

Il contesto internazionale appare al momento ancora molto critico: i conflitti fra Russia e Ucraina e nell’area del Medio Oriente, in particolare, contribuiscono a mantenere incerte le previsioni sulle quotazioni delle materie prime, delle fonti energetiche e dei costi della logistica. Si assiste inoltre a una stagnazione dell’Eurozona; una situazione in cui anche gli USA iniziano a trovarsi, dando segnali di frenata nell’attività industriale laddove invece la Cina appare in ripresa, nonostante le debolezze che contraddistinguono il settore immobiliare.

Sul fronte delle risorse, si prevede nel breve periodo una sostanziale stabilità del costo dell’energia elettrica, già in contrazione nel 2023; una situazione simile si propone in relazione al greggio. Quanto alle materie prime è degna di nota, per il comparto, la stabilizzazione del prezzo del biossido di titanio, in calo dall’ultimo trimestre del 2022, che si è ora assestato intorno ai 3000 euro a tonnellata: andamento non prevedibile sul 2024 anche a causa del procedimento antidumping in corso.

In Italia la produzione industriale, in contrazione durante il 2023, appare ora in via di stabilizzazione; le attese per quest’anno, tuttavia, sono ancora in modesto calo e lo scenario vede coesistere tendenze contrastanti. La crisi politico-militare nel mar Rosso continua a rallentare i flussi commerciali, e i tassi ancora elevati frenano gli investimenti consumer; sono invece in miglioramento i consumi privati.

Per quel che concerne il mercato immobiliare, lo scorso anno ha subito un calo dell’8,6%: a pesare tuttora su questo andamento sono il livello di costo del denaro e l’incertezza delle prospettive economiche.

Queste coordinate generali sono d’aiuto per inquadrare in maniera più specifica i trend legati alle diverse categorie di prodotto previsti per i prossimi mesi. Quelle che performeranno meglio appaiono le pitture per interni, categoria nella quale rientrano le tempere, i prodotti traspiranti e quelli lavabili: il recupero del potere di acquisto dei salari contribuirà infatti a supportare i consumi delle famiglie, anche in relazione a un tasso di disoccupazione atteso in sostanziale stabilità.

Si prevede inoltre, da un lato, una polarizzazione degli acquisti verso i prodotti “value for money”, e dall’altro verso i prodotti smart con prestazioni speciali. La categoria che si preannuncia stabile è quella dei prodotti per il legno e degli smalti, con uno spostamento del mix verso i prodotti ad acqua.

Come prevedibile, in considerazione del contesto generale, appare meno roseo l’immediato futuro delle pitture per esterni, da quelle lisce, a quelle al quarzo e a spessore; e, in diretta conseguenza, quello dei fondi. Per il 2024, in particolare, ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) prevede una contrazione dell’attività in ambito edile (-7,4% in termini reali), con andamenti differenziati per le diverse componenti del comparto.

Il progressivo esaurirsi dei cantieri finanziati dal Superbonus 110% sta inoltre penalizzando la domanda dei sistemi a cappotto ETICS, che nel 2024 è attesa in forte calo; anche se è ipotizzabile che mantenga un livello superiore al periodo pre-bonus. Nel 2024 – va ricordato – questo bonus consentirà una detrazione del 70% delle spese sostenute, che nel 2025 diminuirà al 65%.

Per completare il quadro è infine importante soffermarsi sulle opportunità che derivano, in prima battuta, dalle novità in ambito legislativo. La revisione del PNRR, innanzitutto, potrebbe stimolare l’accelerazione degli interventi in corso nei prossimi mesi; l’accordo sulla proposta di direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), che nel medio e lungo periodo stabilisce la riqualificazione del patrimonio edilizio dell’Unione, potrebbe inoltre avere significative ripercussioni sull’Italia. Nel nostro Paese si stima infatti, a partire dal 2027, un target di possibili interventi su circa 1,8 milioni di edifici residenziali sul totale di 12 milioni.