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Tutto sugli abrasivi

15 November 2007
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Tagliano, sbavano, asportano, lucidano, levigano, smerigliano: gli usi e le applicazioni degli abrasivi sono innumerevoli. Grazie alle loro molteplici configurazioni, questi prodotti sono utili in numerosissimi impieghi professionali ma anche hobbistici. Suddivisi in quattro categorie da Federceramica, l’associazione di riferimento per il settore, comprendono: abrasivi tradizionali a legante organico o vetrificato; mole resinoidi sottili, con elevate performance in termini di resa e precisione di lavoro; abrasivi flessibili, che godono del maggiore sviluppo; abrasivi diamantati.
Tradizionalmente, però, la distinzione valida per addetti ai lavori e no è tra abrasivi rigidi o flessibili. Quelli flessibili sono costituiti da uno strato di granuli abrasivi applicato, tramite adesivo, a un supporto più o meno flessibile. Il supporto è quindi il primo elemento che li caratterizza e che ne indica il campo applicativo, e può essere di carta, tela, tessuto o tessuto-non tessuto. La tela offre maggiore durata rispetto alla carta, più resistenza agli strappi e sopporta flessioni ripetute, ma naturalmente costa di più. Può essere naturale (cotone) nelle lavorazioni a secco oppure sintetica (poliestere) in quelle a umido. Non vi sono particolari obblighi legislativi per i costruttori, ma a livello europeo le normative di riferimento sono soprattutto due: EN 13743 per gli abrasivi flessibili; EN 12413 per gli abrasivi rigidi.

I minerali e i loro leganti


I minerali utilizzati nella produzione degli abrasivi flessibili sono scelti in base a durezza, tenacità e resistenza al calore, forma dei grani e punto di frattura. I principali sono: carburo di silicio, ossido d’alluminio (corindone), ossido di zirconio, diamante sintetico. Il carburo di silicio è il più tagliente, quindi ideale per la finitura dei materiali non ferrosi o per importanti asportazioni di materiale. L’ossido d’alluminio associa buona durezza a elevata tenacità. Permette una veloce penetrazione ed è impiegato per levigare materiali ad alta resistenza alla trazione (acciai al carbonio, bronzo e legni duri) e per dischi da lucidatura o smerigliatura. Caratterizzato dalla capacità di autoravvivarsi durante la lavorazione, l’ossido di zirconio è indicato nella sbavatura e nella calibratura. Il diamante sintetico è il più duro, oltre a essere particolarmente resistente alle alte temperature
Il supporto di tela o carta e i granuli di minerale abrasivo sono tenuti assieme tramite leganti (colla naturale o resina sintetica). Anche la scelta tra la colla e la resina contribuisce a stabilire la destinazione d’uso, a seconda se l’abrasivo deve essere impiegato in applicazioni leggere o sopportare elevate resistenze meccaniche e calore. Agli adesivi possono essere aggiunti additivi che conferiscono maggiore flessibilità, capacità di non surriscaldare il pezzo in fase di lavoro o di non intasarsi in combinazione con il materiale asportato.
Solitamente, la fibra abrasiva è utilizzata sotto forma di dischi; mentre la tela e la carta possono essere trasformate in dischi, rotoli, nastri, fogli o ruote. I dischi di carta sono consigliabili per le lavorazioni su legno, vernici e smalti, e per pulire e sgrassare a secco. L’elevata asportazione di materiale, il rendimento di taglio, l’assenza di deformazione del pezzo lavorato fanno dei dischi lamellari la scelta più idonea per smerigliatura, finitura e pulitura degli acciai e dei metalli non ferrosi.
Anche gli abrasivi rigidi sono disponibili in diverse forme e materiali, dall’acciaio (dolce, legato e non legato, temperato, al cromo) all’inox, dalla ghisa al carburo di tungsteno, dall’alluminio all’ottone, dalla ceramica alla gomma. Le più comuni sono le mole abrasive, composte da granuli abrasivi cementati fra loro grazie a un legante che conferisce compattezza e rigidità. A distinguerle è innanzitutto il tipo di legante, che può essere ceramico (smerigliatura, affilatura e rettifica), plastico (elevata elasticità), resinoide (resistenza meccanica e lunga durata).

Tutte le forme degli abrasivi


Rhodius produce mole abrasive in vari materiali. Distribuite da Reit, quelle per pietra e marmo contengono in prevalenza carburo di silicio, mentre quelle per metalli si basano sul corindone ricavato dalla bauxite. Invece il diamante è utilizzato per la produzione di dischi impiegati soprattutto nell’edilizia per il taglio di pietra, marmo e calcestruzzo. “Negli ultimi anni abbiamo investito molto nelle mole abrasive per usi molteplici, a cominciare dal taglio di ferro e inox”, spiega Nicola Mezzalira, “per offrire all’utilizzatore finale un prodotto innovativo e dalle prestazioni elevatissime. La casa tedesca produce anche dischi lamellari in tutte le grane, tra cui spiccano le mole Vision, che permettono di vedere le varie fasi di lavorazione durante la smerigliatura. Altro prodotto di spicco è la mola XT8 per il taglio di lamiere d’acciaio inox con spessore di 0,8mm, che trovano applicazione in diversi lavori”.
Oltre agli abrasivi tradizionali con ossido d’alluminio e carburo di silicio, IMA utilizza per i suoi nuovi prodotti il corindone allo zirconio e la serie dei corindoni modificati (ricotto, semifriabile, ceramicato, monocristallino). Specializzata nella produzione di dischi abrasivi rigidi da taglio e sbavo, offre anche una vasta gamma che va dai dischi da sbavo lamellari alle mole ceramiche, dai dischi diamantati e flessibili alla carta abrasiva. Vastissima la gamma standard dei diametri, in tutti gli spessori del taglio (da 0,8 a 4mm) e della sbavatura (da 4,5 a 10mm). I dischi lamellari hanno grane a 36 a 150, quelli flessibili fibrati da 16 a 320, la carta da 40 a 220. Le mole ceramiche hanno diametri da 125 a 300 in corindone grigio, bianco e rosa e in carburo di silicio verde con grane da 24 a 80.
Grandinetti produce mole abrasive con diametri da 100 a 915mm, dischi abrasivi con diametri da 76 a 1000mm e lamellari con diametri da 115 a 180mm. Le grane vanno dalla 16 alla 120, per un catalogo diretto ai settori edilizia, ferramenta, utensileria e hobbistico. "Nel settore degli abrasivi, i dischi lamellari sono gli ultimi in ordine d’arrivo ma attualmente sono molto richiesti dal mercato”, chiarisce Sandro Grandinetti, “e l'interesse su di loro è sempre maggiore. Sono usati per sgrossare, rifinire e pulire materiali ferrosi, e la produzione indirizzata ai soli rivenditori che abbiamo iniziato da circa due anni sta dando ottimi risultati”.
Gli abrasivi Molemab sono composti da corindone, carburo di silicio, diamante sintetico e CBN. I primi due sono usati per le mole convenzionali, mentre la nuova generazione di mole abrasive contiene CBN e diamante sintetico. La gamma comprende mole a legante vetrificato, utensili ravvivatori diamantati, mole diamantate e CBN, pietre abrasive, mole con perno, dischi troncatori e da sbavo, dischi diamantati e abrasivi flessibili con grane che cambiano a seconda della tipologia del prodotto da trattare. Ma in generale, le grane molto fini servono per finire/lucidare le superfici, viceversa quelle grosse servono per sgrossare. Il catalogo è destinato al settore professionale, mentre le mole CBN e diamantate sono destinate a settori come automotive, aeronautica e utensileria.
Destinate al settore professionale pure le mole prodotte da Sifa, anch’esse composte da ossido d’alluminio, carburo di silicio e diamante sintetico, con leganti ceramici o vetrificati e resine sintetiche. Apprezzate per l’ottimo rapporto qualità/prezzo sono le mole da taglio e sbavatura, piane e a centro depresso a legante organico, esportate per più del 70% della produzione. Il catalogo comprende anche tutti i tipi di abrasivi flessibili per metalli, marmo e granito. La gamma di Abrasivi Industriali è formata da carta abrasiva in tutte le sue forme, nelle grane da 40 a 2000. Le applicazioni più comuni di questi abrasivi flessibili sono legno, vernici, pelle, auto, carrozzeria e nautica; ma senza dimenticare marmo e ceramica, anche se sono più “di nicchia”. Il catalogo si rivolge sia agli hobbisti sia ai professionisti, con prodotti realizzati sulla base delle raccomandazioni di sicurezza emanate dalla federazione europea Fepa.