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Tecnologie per il legno italiane: ottimismo per il 2015

10 February 2015
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Il quarto trimestre 2014 offre un maggiore ottimismo sullo “stato di salute” delle tecnologie per il legno italiane: è quanto risulta dall'indagine realizzata da Acimall. Nell’ultimo trimestre dell’anno, infatti, gli ordini fanno registrare un aumento di ben il 20,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013. E c’è anche da segnalare che questa volta sono gli ordini nazionali a mostrare maggiore dinamismo, con un rotondo più 24,7 per cento, sempre rispetto all’ottobre-dicembre 2013. Bene anche le commesse dall’estero, che mostrano una crescita del 19,7 per cento. Un dato positivo che contribuisce a un clima di fiducia e consolida la sensazione che il 2015 possa essere un anno migliore rispetto alle attese.
In attesa di ulteriori e necessarie conferme sul prossimo futuro possiamo comunque dire che il 2014, iniziato all’insegna di una sostanziale stabilità, da aprile in poi ha regalato tre trimestri in crescita, con un “fronte domestico” più propenso a investire, certamente incentivato da provvedimenti quali la Sabatini bis e la possibilità di avvalersi di crediti sulle imposte.
Il saldo dell’export, invece, ha dovuto fare i conti con il crollo delle vendite in Russia, fortunatamente ben compensato dal vero e proprio boom delle esportazioni verso i mercati nordamericani, primi fra tutti gli Stati Uniti.
 
I dati emersi dalla indagine congiunturale dell’Ufficio studi di Acimall, che coinvolge un campione statistico che rappresenta l’intero settore delle tecnologie per il legno e i suoi derivati, indicano anche che il carnet ordini è pari a 2,5 mesi (erano 2,2 nel quarto trimestre 2013), mentre l’aumento dei prezzi nel 2014 è valutato all’1,3 per cento.
 
Secondo l’indagine qualitativa il 39 per cento degli intervistati indica un trend di produzione positivo, il 44 per cento stabile, mentre il 17 per cento dichiara un livello produttivo in calo. Positiva la percezione sull’andamento della occupazione: il 22 per cento del campione dichiara che è tornata a crescere, un giudizio che nessuno si era azzardato a esprimere a fine 2013 quando, invece, l’occupazione veniva indicata “stabile” dal 91 per cento del campione (oggi solo il 72 per cento) e in diminuzione dal 9 per cento (oggi solo il 6 per cento). Il dato per l’ultimo trimestre 2014, quindi, viene archiviato con un saldo positivo pari a 31.
Le giacenze risultano stabili dal 56 per cento delle interviste, in diminuzione nel restante 44 per cento.
 
Una indicazione delle possibili tendenze del settore delle tecnologie per il legno viene dalla indagine previsionale, per quanto emergano indicazioni contrastanti: secondo il 61 per cento degli intervistati infatti, nel periodo gennaio-marzo 2015 gli ordini dall’estero saranno stabili, cresceranno per il 33 per cento e saranno in calo secondo il 6 per cento del campione (saldo positivo pari a 27). Valutazioni diverse per il mercato nazionale: secondo il 72 per cento degli intervistati gli ordini delle imprese italiane resteranno sostanzialmente stabili, il 22 per cento punta su una contrazione, il 6 per cento scommette su una ulteriore crescita (saldo negativo pari a 16).