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Analisi » Packaging sofisticati per rendere visibile il prodotto

Packaging sofisticati per rendere visibile il prodotto

15 November 2007
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Il compito primario del packaging di prodotto è quello di proteggere il contenuto in tutte le sue fasi di distribuzione e veicolazione sul punto vendita, assicurando una visibilità immediata al consumatore finale. Ciò è possibile grazie a quei particolari tipi di packaging, chiamati blister e termoformati. Per blister si intende una confezione costituita da un foglio di plastica o di alluminio incollato su un supporto rigido, che consente di racchiudere singolarmente le unità di prodotto. Per termoformato si fa riferimento, invece, al procedimento di formatura delle materie plastiche, mediante riscaldamento del foglio di materiale termoplastico alla temperatura di rammollimento. Le merceologie coinvolte comprendono tutti i prodotti che necessitano di indicazioni, quali casalinghi, maniglieria, telefonia, ferramenta, utensileria e idraulica e i clienti principali sono i canali con vendita a libero servizio. Le tipologie di blister presenti, oggi, sul mercato sono svariate e si differenziano per formati, materiali utilizzati e design. La qualità del prodotto, poi, è una caratteristica primaria, ma da sola non è più sufficiente per mantenere la leadership e fidelizzare il consumatore: occorre offrire un servizio completo, dalla progettazione del packaging alla spedizione del prodotto finito. Con l’aiuto delle principali imprese produttrici, abbiamo raccolto informazioni preziose riguardo le caratteristiche tecniche degli articoli a catalogo, i materiali utilizzati, le novità offerte, le strategie di marketing, i criteri che guidano il consumatore nel processo di acquisto e le prospettive evolutive del comparto.

Una produzione diversificata


Le tipologie di blister e termoformati presenti sul mercato hanno l’obiettivo di presentare, in modo pratico e attraente, una vasta gamma di prodotti al pubblico finale e si differenziano per caratteristiche tecniche, performance e materiali utilizzati. Ma vediamo, nel dettaglio, come è articolata la gamma produttiva delle principali imprese.
Le tipologie di blister prodotte da Bricorama sono due: il blister termosaldato e il blister saldato con tecnologia “alta frequenza”, entrambi adatti a qualsiasi merceologia, a eccezione dei liquidi e delle polveri sfuse. Il blister termosaldato è composto da termoformato, generalmente in PVC, che viene saldato su un cartoncino trattato e stampato. L’azienda produce anche un tipo di blister termosaldato, il cui termoformato viene saldato tra due cartoncini, di cui uno fustellato nella parte anteriore, al fine di permettere, una volta aperta la confezione, lo smaltimento completo dei due materiali. Il blister saldato con tecnologia “alta frequenza”, invece, è composto da sola plastica; la parte anteriore, termoformata, viene saldata con un foglio di PVC teso, che diventerà la parte posteriore del blister. Di norma, viene inserito, oltre all'oggetto da confezionare, anche un cartoncino stampato. “Attualmente, –precisa Danilo Milone, Amministratore Unico della società- questo è il nostro modello di punta, perchè oltre a essere esteticamente molto valido, permette una riciclabilità del 100%”. Marichimica, azienda specializzata nella produzione di termoformati ed elettrosaldati ad alta frequenza, opera nel mercato italiano ed estero da più di 40 anni in diversi settori merceologici. Il tipo di imballaggio realizzato è la somma di due tecniche di lavorazione di materie plastiche: la termoformatura (parte interna contenente l’oggetto) e la saldatura ad alta frequenza (finitura perimetrale di completamento). Ogni articolo viene, poi, personalizzato secondo le esigenze specifiche del settore di riferimento. Anche Padova Packaging realizza diversi modelli di blister: il blister classico, che racchiude il prodotto fra una valva termoformata e un cartoncino e la valva ricopre soltanto il prodotto o l'intero cartoncino; il blister inviolabile, dove il prodotto viene racchiuso utilizzando unicamente una valva termoformata (monomateriale), con eventuale possibilità di inserimento di un cartoncino all'interno del blister stesso; il blister 9/10, dove il prodotto viene inserito in un blister termoformato, chiuso su tre lati e aperto sul quarto, dal quale il materiale può essere aggiunto o tolto in ogni momento, senza che la confezione perda il proprio valore d'immagine; e lo skin pack, in cui il prodotto viene presentato in modo aderente tra un cartoncino e una pellicola trasparente. La produzione di bivalve di Plastica Panaro è composta da due tipi di prodotto, che si differenziano per il materiale utilizzato: polipropilene o termoformatura. Sono adatti alle più svariate tipologie merceologiche: la bivalva in polipropilene, essendo rigida, viene utilizzata per l’imballo di prodotti più pesanti, mentre la bivalva termoformata è molto più economica e, generalmente, viene usata per un imballo usa e getta, anche per la sua maggiore trasparenza. Proseguiamo con Niada Group Malnate, che si occupa di progettazione, produzione attraverso termoformatura e distribuzione di: blister, bivalve, blister sfilabili, valve per blister da saldare a cartoncino e termoformati vari, quali espositori da banco o basette per esposizione sul punto vendita, vassoi di movimentazione piccole parti e spedizione e interni per astuccio. Niada, inoltre, ha creato e introdotto nei mercati europei un nuovo concetto estetico di blister appendibile, dal design innovativo a sagoma perimetrale rotondeggiante, utile interno bombato, protetto da brevetto di utilità e il cui marchio registrato è Convex. Si distingue, oltre che per il design e l’idoneità a svariati settori dell'accessoristica, per la praticità e la brillantezza del materiale, ottenuta grazie all’innovativa tecnologia di produzione. Plasteco concentra la sua produzione su bivalve, blister con chiusura alta frequenza o temosaldati. So.di.fer offre al mercato blister specifici per ogni linea di prodotto, come spiegano dall’azienda: “Per la minuteria utilizziamo delle bivalve in PVC richiudibili; per gli utensili e per l’idraulica i blister più diffusi sono la placchetta e il doppio blister rigido. L’aspetto principale di ogni nostra confezione, comunque, è quello di essere studiata e ritagliata sul prodotto. In base alla forma e alle dimensioni dell’articolo, scegliamo, infatti, il tipo di confezionamento più adatto, nel rispetto delle normative relative allo smaltimento dei materiali. Tutte le nostre confezioni sono, perciò, conformi alle specifiche richieste dalla normativa Europea del “Punto Verde”, secondo la quale ogni componente facente parte della confezione deve essere separabile dalle altre”. L’ultima novità di So.di.fer è rappresentata dalla confezione detta a “Camicia”, utilizzata generalmente per l’utensileria, che consiste in un doppio blister che avvolge la testa/punta dell’utensile, lasciando libero il manico per consentire la prova dell’impugnatura. Terminiamo questa interessante panoramica con Packcenter, che è specializzata nella produzione di valve in PVC con cartoncino.

Qualità e servizio


Diverse sono le strategie su cui le aziende puntano, ma su alcuni aspetti tutte concordano: qualità, design, tecnologia devono unirsi a un servizio efficiente e all’offerta di una gamma di prodotti tale da rispondere a ogni domanda del mercato.
Per So.di.fer, l’attenzione al cliente e la sua soddisfazione sono alla base di ogni scelta aziendale, come illustrano dalla società: “Le principali caratteristiche del servizio che offriamo alle Ferramenta con cui lavoriamo sono costituite dalla rapidità delle consegne (entro 7 giorni lavorativi in tutta Italia), un evaso del 98,5% rispetto all’ordinato e il servizio di merchandising”. Un’altra realtà che concentra i propri sforzi sul servizio alla clientela è Masidef, come asserisce Renato Forini, Product Manager e Responsabile qualità prodotto: “Oltre ad assicurare la migliore qualità dei nostri articoli, unitamente a un giusto prezzo, il nostro sforzo è sempre orientato verso la piena soddisfazione del cliente. Ciò si traduce in consegne rapide, per almeno il 98% del richiesto, e nella presenza costante dei nostri merchandiser e degli agenti commerciali presso i punti vendita”. La strategia di vendita attuata da Packcenter, per migliorare la posizione di mercato si basa su alcuni punti fondamentali: consegne rapide, istruzioni semplici e grafica del prodotto accattivante, assistenza commerciale efficiente e regolare. Niada Group Malnate pone l’accento sulle novità di tendenze e sui settori emergenti, come spiega Wanda Piotto, Responsabile Marketing/Vendite Italia ed Estero: “Come responsabile marketing, sono costantemente sintonizzata ad ascoltare e sondare le novità dei mercati, in fatto di tendenze e settori emergenti. Le tendenze nel nostro settore riguardano, in particolar modo: lo spazio espositivo del pack (ridotto all'essenziale senza dimenticare l'impatto sul consumatore/cliente); la non pericolosità delle finiture (bordi lisci, che non graffino al momento del prelievo dall'espositore); e la trasparenza dei materiali, che faccia emergere la qualità del prodotto all'interno. I materiali utilizzati, inoltre, debbono soddisfare le esigenze di salvaguardia dell'ambiente in materia di smaltimento rifiuti, riportando i marchi europei di idoneità del pack al riciclo dopo l'utilizzo e di avvenuta corresponsione della quota di smaltimento”. Per quanto riguarda la qualità, Bricorama si preoccupa di utilizzare sempre le migliori materie prime, che garantiscono il mantenimento delle caratteristiche originali nel tempo, tra le quali la più importante è la trasparenza della plastica. L’automazione di alcuni processi lavorativi e l’impiego di nuovi materiali plastici di ultima concezione e stile sono le principale frontiere che sta perseguendo Marichimica per rimanere sempre aggiornata e competitiva sul mercato globale. “La ricerca e l’innovazione –continua Daniela Fontana, dell’Ufficio Commerciale Estero di Plastica Panaro- si sta orientando soprattutto sulla ricerca di materiali più ecologici e riciclabili. Allo stesso tempo, devono essere sempre più resistenti, curando sia la forma che l’estetica e il design di prodotto”. Concludiamo con il parere della società Padova Packaging, secondo cui, nel mercato nazionale la qualità del prodotto non è più sufficiente per riuscire a mantenere una buona leadership, ma vanno forniti al cliente i migliori servizi possibili, quali supporto nella realizzazione e allo del prodotto finito, trasporto, etichettatura e paletizzazione.

E il futuro?


Ma quale sarà lo sviluppo prospettico del mercato dei blister e dei termoformati? Lo abbiamo chiesto direttamente alle aziende interpellate.
Dalla società Plastica Panaro parlano di un mercato in flessione, a causa della crescita della produzione nei Paesi Asiatici, che comporta l’importazione di prodotti già venduti confezionati in blister. E’ concorde su questo aspetto anche Elia Mariotto, Responsabile Commerciale di Marichimicia, che precisa come a influenzare l’andamento negativo del mercato concorrano anche i problemi dei singoli comparti produttivi: “I mercati che quotidianamente interagiscono con la nostra realtà industriale sono tutti, più o meno, contratti e carenti di approvvigionamenti costanti. Quindi, prevedo uno sviluppo a singhiozzo anche del nostro mercato di riferimento”. Più positiva la prospettiva di Valentina Fusi, Responsabile Marketing di Plasteco, che parla di un trend di sviluppo stabile e costante. Secondo Wanda Piotto di Niada Group Malnate, i mercati sono in continua metamorfosi e la prospettiva dipende dal punto di osservazione: “La nostra azienda si rivolge sia al mercato nazionale sia a quello internazionale e lavora dirigendosi verso entrambe le direzioni, in caso contrario il suo sviluppo sarebbe pericolosamente in bilico. Guardare oltre, guardare lontano anche in senso temporale, a mio parere, è la ricetta che rende possibile una lunga vita alle imprese produttrici italiane”. Positivo anche il parere di Agostino Betti, Direttore Commerciale di Packcenter, che ritiene che l’andamento del mercato sia affidato all’innovazione nei materiali e alla ricerca di nuovi prodotti. Nonostante le problematiche, quindi, le aziende italiane stanno dimostrando di avere gli strumenti adeguati per combattere la concorrenza estera, legati soprattutto agli ingenti investimenti in innovazione e sviluppo tecnologico e alla flessibilità gestionale, che permette di identificare e soddisfare le esigenze dei differenti target di riferimento.