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CRESME, edilizia pronta a ripartire

14 December 2020
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E’ stato presentato il 3 dicembre scorso il nuovo Rapporto congiunturale del CRESME, che evidenzia una caduta complessiva nel 2020, per il comparto costruzioni, pari al -9,5%.

Il dato peggiore in assoluto è rappresentato dalla flessione nel rinnovo residenziale (-13,9%), che nel decennio 2010-2019 aveva fatto registrare una crescita significativa in valori assoluti, da 43 a 53 miliardi annui. Prima la pandemia e quindi l’attesa per la piena attuazione del Superbonus 110% hanno rappresentato un freno importante e imprevisto. Pesante decremento anche per le nuove costruzioni residenziali, che chiuderanno il 2020 con un -10,6%.

CRESME prevede comunque un recupero importante nei prossimi tre anni, più significativo nel 2021 (+8,3%) e ancora nel 2022 (+5,5%) e nel 2023 (+2,4%). Solo il rinnovo residenziale dovrebbe far registrare nel 2021 un +14%, con il contributo importante degli incentivi fiscali ma, almeno per quanto riguarda il Superbonus 110%, fortemente condizionati dalla effettiva capacità, per tutti gli operatori del settore, di far fronte alle nuove sfide e di intercettare tutte le potenzialità sul lato dell’offerta.
Fonte: Angaisa