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Il cambio di marcia di JAL Group
Da giugno dello scorso anno, JAL Group ha effettuato un deciso cambio di rotta, scegliendo di affidare le redini del comando a un nuovo CEO, individuato in Daniele Ondeggia, il quale ci ha ospitato presso la sede di Paruzzaro (NO) a quasi un anno dalla nomina. Il management, rinnovato in tutte le posizioni chiave, è già al lavoro per rafforzare i marchi Jallatte, Lupos e Aimont, aggiornando l’offerta di prodotti e puntando sulla qualità delle soluzioni tecniche per i clienti in modo coerente con i valori e il posizionamento dei marchi stessi. Pertanto, i brand “premium price” Jallatte e Lupos continueranno a essere consacrati, rispettivamente, a innovazione tecnica e performance e a qualità e tradizione, mentre il marchio Aimont sarà punto di riferimento per l’attenzione al design e al comfort. Parallelamente, è stato avviato un processo di riorganizzazione e razionalizzazione industriale: in Tunisia è previsto un intervento riorganizzativo delle unità di produzione volto a una maggiore efficienza e al miglioramento del livello di servizio ai clienti; in Francia è previsto il rafforzamento della produttività per il mantenimento della capacità produttiva dello storico stabilimento francese di Saint-Hippolyte-du-Fort. Attraverso l’implementazione del nuovo piano industriale, JAL Group intende dare risposte concrete alle difficoltà contingenti del mercato della calzatura di sicurezza.
Mondo Pratico: Cosa è cambiato in questi ultimi mesi in JAL Group e perché si è arrivati a questo cambio di management?
Daniele Ondeggia: A giugno dell'anno scorso, per volontà dell'azionista, l'azienda ha subito un deciso cambio di direzione. L'impostazione precedente, che si basava su una conferma di quanto fatto in precedenza, con la prospettiva che JAL potesse recuperare quote di mercato senza un intervento incisivo sui costi, non ha pagato. L'ultimo periodo, sicuramente penalizzato anche da un'importante e decisa frenata dovuta alla crisi economica mondiale, si è rivelato decisivo per le sorti della vecchia gestione: il gruppo aveva un problema di sbilanciamento tra costi e ricavi, e a giugno ci si è trovati di fronte alla consapevolezza che un rinnovo del management fosse inevitabile per dare un cambio di marcia.
Mondo Pratico: In cosa consiste questo cambio di rotta?
Daniele Ondeggia: E' innanzitutto cambiata la struttura vendite, in Europa e in Italia. Abbiamo introdotto nuove figure operative che prima mancavano nel nostro organigramma.
Abbiamo inoltre provveduto a ribilanciare la capacità produttiva dell'azienda, che in questi ultimi anni ha sofferto per costi eccessivi e a diversificare la produzione tramite la selezione di partner qualificati dell’Est Europa cui abbiamo affidato la produzione di linee specifiche di calzature.
Mondo Pratico: Siete intervenuti direttamente sulle unità produttive tunisine?
Daniele Ondeggia: In Tunisia abbiamo attivato una serie di processi di ristrutturazione, che prevedono la concentrazione degli impianti e del personale su due dei tre complessi industriali esistenti, per migliorare l’efficienza e il livello di servizio. Sono questi gli interventi che vanno fatti in un momento delicato come l'attuale, quando cioè mutano le dinamiche interne dei mercati: restare fermi e non intervenire rappresenta, a mio parere, una mossa poco lungimirante.
Mondo Pratico: JAL continuerà a mantenere quegli standard a cui i clienti sono abituati?
Daniele Ondeggia: Ovviamente sì, abbiamo anche costituito un ufficio tecnico, nato per garantire la perfetta corrispondenza di qualità e tecnologia che, da sempre identificano i nostri brand.
Ma non faremo solo ristrutturazioni, bensì punteremo forte sugli investimenti. Del resto la filosofia alla base di JAL Group è quella secondo la quale noi non vendiamo solo una scarpa, ma vendiamo una soluzione, un'innovazione tecnologica: la nostra clientela sa di poter trovare in JAL un partner d'eccellenza.
Oggi concentriamo le nostre energie e il nostro lavoro quotidiano con l'obiettivo primario di essere coerenti con la missione che ci siamo posti, e personalmente mi aspetto grandi miglioramenti. Prima si lavorava più a macchia di leopardo, ora siamo più operativi sull'effettivo intervento e, ovviamente, sui risultati che ne deriveranno.
Mondo Pratico: Prima ha citato il difficile momento economico-finanziario che vive il mercato a livello mondiale: quali sono state, a oggi, le conseguenza per il vostro comparto di riferimento?
Il mercato calzature di sicurezza riesce a mantenere una propria stabilità, e per l'imminente futuro non mi aspetto particolari scossoni. Per quanto riguarda nello specifico JAL Group, la solidità del nostro gruppo ci consente di affrontare con serenità momenti difficili come l'attuale; non dimentichiamo poi che la forza del nostro brand è dettata dalla capacità di dare delle risposte ai nostri clienti. E ciò non è mai mutato negli anni.
Mondo Pratico: Cosa è cambiato in questi ultimi mesi in JAL Group e perché si è arrivati a questo cambio di management?
Daniele Ondeggia: A giugno dell'anno scorso, per volontà dell'azionista, l'azienda ha subito un deciso cambio di direzione. L'impostazione precedente, che si basava su una conferma di quanto fatto in precedenza, con la prospettiva che JAL potesse recuperare quote di mercato senza un intervento incisivo sui costi, non ha pagato. L'ultimo periodo, sicuramente penalizzato anche da un'importante e decisa frenata dovuta alla crisi economica mondiale, si è rivelato decisivo per le sorti della vecchia gestione: il gruppo aveva un problema di sbilanciamento tra costi e ricavi, e a giugno ci si è trovati di fronte alla consapevolezza che un rinnovo del management fosse inevitabile per dare un cambio di marcia.
Mondo Pratico: In cosa consiste questo cambio di rotta?
Daniele Ondeggia: E' innanzitutto cambiata la struttura vendite, in Europa e in Italia. Abbiamo introdotto nuove figure operative che prima mancavano nel nostro organigramma.
Abbiamo inoltre provveduto a ribilanciare la capacità produttiva dell'azienda, che in questi ultimi anni ha sofferto per costi eccessivi e a diversificare la produzione tramite la selezione di partner qualificati dell’Est Europa cui abbiamo affidato la produzione di linee specifiche di calzature.
Mondo Pratico: Siete intervenuti direttamente sulle unità produttive tunisine?
Daniele Ondeggia: In Tunisia abbiamo attivato una serie di processi di ristrutturazione, che prevedono la concentrazione degli impianti e del personale su due dei tre complessi industriali esistenti, per migliorare l’efficienza e il livello di servizio. Sono questi gli interventi che vanno fatti in un momento delicato come l'attuale, quando cioè mutano le dinamiche interne dei mercati: restare fermi e non intervenire rappresenta, a mio parere, una mossa poco lungimirante.
Mondo Pratico: JAL continuerà a mantenere quegli standard a cui i clienti sono abituati?
Daniele Ondeggia: Ovviamente sì, abbiamo anche costituito un ufficio tecnico, nato per garantire la perfetta corrispondenza di qualità e tecnologia che, da sempre identificano i nostri brand.
Ma non faremo solo ristrutturazioni, bensì punteremo forte sugli investimenti. Del resto la filosofia alla base di JAL Group è quella secondo la quale noi non vendiamo solo una scarpa, ma vendiamo una soluzione, un'innovazione tecnologica: la nostra clientela sa di poter trovare in JAL un partner d'eccellenza.
Oggi concentriamo le nostre energie e il nostro lavoro quotidiano con l'obiettivo primario di essere coerenti con la missione che ci siamo posti, e personalmente mi aspetto grandi miglioramenti. Prima si lavorava più a macchia di leopardo, ora siamo più operativi sull'effettivo intervento e, ovviamente, sui risultati che ne deriveranno.
Mondo Pratico: Prima ha citato il difficile momento economico-finanziario che vive il mercato a livello mondiale: quali sono state, a oggi, le conseguenza per il vostro comparto di riferimento?
Il mercato calzature di sicurezza riesce a mantenere una propria stabilità, e per l'imminente futuro non mi aspetto particolari scossoni. Per quanto riguarda nello specifico JAL Group, la solidità del nostro gruppo ci consente di affrontare con serenità momenti difficili come l'attuale; non dimentichiamo poi che la forza del nostro brand è dettata dalla capacità di dare delle risposte ai nostri clienti. E ciò non è mai mutato negli anni.
Corrado Fin è il nuovo responsabile vendite Italia |
Sempre nell'ottica di un potenziamento della quota di mercato, è arrivato in JAL anche Corrado Fin, esperienza ventennale nel settore, in qualità di responsabile vendite Italia, che darà anche input precisi per lo sviluppo delle nuove linee di calzature firmate Aimont, che dovranno avere quelle caratteristiche richieste dal mercato italiano, quindi non solo qualità e tecnologia, ma anche design. Tutto a partire dalla prossima fiera A+A di Dusseldorf, dove JAL presenterà la nuova collezione per il 2014. |