Interviste » L'impronta di Giardango
L'impronta di Giardango
Il nuovo garden center Giardango, inaugurato il 24 aprile a Carimate in provincia di Como, rappresenta qualcosa di nuovo per il panorama distributivo specializzato italiano. Frutto del lavoro di un pool di professionisti, Giardango ingloba una serie di novità concettuali e di visual merchandising davvero innovate: un tratto distintivo è sicuramente la presenza di una enorme voliera di 180 mq (è lunga più di dieci metri), popolata da uccelli rari e variopinti. Uno spazio naturalmente chiuso, ma nel quale i consumatori potranno accedere – a gruppi di 15 persone – per un incontro ravvicinato.
Per saperne di più abbiamo incontrato il co-fondatore e presidente di Giardango, Antonio Becherucci.
“L’IMPRONTA DELLA NATURA”
Mondopratico: Come nasce Giardango? Basta un colpo d’occhio per capire che ci sono competenze specialistiche…
Antonio Becherucci: Tutto ha origine da una serie di coincidenze fortuite e fortunate, come spesso avviene nella vita. Hai comunque avuto un buon intuito: alla base del progetto ci sono dei grandi esperti di settore che ne hanno intravisto le potenzialità. Sono poi riusciti a coinvolgere altri attori con esperienze variegate e in un certo qual modo capaci di aggiungere a loro volta dei tasselli al quadro complessivo, rendendolo, oseremmo affermare, abbastanza particolare rispetto all'esistente.
Il fil rouge, o meglio il fil vert, che ha fin dagli inizi accomunato i soci fondatori è la passione per le piante, i fiori e gli animali, insieme alla forte ambizione di creare un'ambientazione che, mantenendo intatta la natura di serra e la matrice fortemente agricola, fosse loro congeniale, con anche forte attenzione ai dettagli e al bello in senso generale. Di fatto si è adeguata funzionalmente una serra di produzione di piante in idrocoltura, adottando delle soluzioni architettoniche, tra cui quella più appariscente il rivestimento di due facciate con nastri di rete stirata, a rievocare la tradizione comasca dei tessuti, e così facendo si è riqualificata un'area di importanza chiave per la comunità locale e non solo perché su uno degli assi di accesso alla bella cittadina di Carimate.
Mondopratico: La struttura di Giardango ospita una enorme voliera che sicuramente rappresenta un tratto distintivo di questo centro giardinaggio. Come è nata questa idea?
Antonio Becherucci: La voliera di Giardango era sin dall'inizio uno dei pilastri del progetto. Giardango doveva lasciare un'impronta della natura a tutto tondo (come vuole esprimere anche il suo logo), per cui non poteva non offrire un contatto stretto con gli animali, di cui una buona parte non è in vendita.
La voliera si estende su una superficie di circa 180 mq ed è accessibile attraverso una bussola d'ingresso a doppia apertura, in modo da permettere l'incontro ravvicinato con i suoi ospiti, tra cui diverse specie di volatili singolari. La sua realizzazione è stata possibile con la collaborazione di ornitologi e allevatori appassionati, che ci hanno aiutato nella scelta dell'habitat, comprendente anche un laghetto a forma di fagiolo (altro richiamo al logo), nonché delle specie, che dovevano convivere bene tra loro e godere di ottima salute nelle specifiche condizioni climatiche.
L'accesso è libero: basta che non si eccedano le 15 persone per volta e che la visita avvenga all'insegna del massimo rispetto per gli uccelli presenti.
Mondopratico: Passeggiando nel punto vendita ho avuto la sensazione di un negozio che lascia "respirare" il cliente: forse questo è dovuto all'assenza di alti scaffali (talvolta oppressivi) e dall'ampiezza dei vostri corridoi, che lasciano spaziare la vista verso un orizzonte più lontano. Possiamo parlare del visual di Giardango?
Antonio Becherucci: Ci fa piacere tu abbia respirato un'atmosfera ariosa e piena di luce. Speriamo anche che tu abbia notato un personale molto sorridente! Giardango esiste per via della serra che lo ospita e che il progetto doveva esaltare, mantenendo intatte le sue caratteristiche più peculiari. Da noi ciò che conta è che il visitatore si senta subito bene, in armonia con l'ambiente e con la natura che lo avvolge. Si sono voluti eliminare fin da subito “bombardamenti” di tipo commerciale, sovraffollamenti di merce in vendita e forzature di qualsiasi genere. Proprio come tu affermi, la vista doveva poter spaziare ed essere allietata da colori, geometrie e immagini gradevoli, per soffermarsi quasi con naturalezza e senza distrazioni su quanto di maggiore interesse personale.
Avrai anche notato che abbiamo lasciato libero il percorso del visitatore, limitandoci soltanto a sottolineare la strada maestra con delle orme calpestabili raffiguranti il nostro logo.
Abbiamo, infine, dedicato un'area intera, che in parte si estende all'esterno, alla lettura, al gioco e al relax, denominandola giusto appunto "lo svago". Il visual, dal canto suo, doveva alleggerire i messaggi trasmessi, rivolgendosi specificamente ad un pubblico di mamme e bambini. Per raggiungerli, abbiamo giocato sui colori a noi più cari, il verde e il viola, sempre in forme molto tenui e su illustrazioni tipo cartoni animati che puntualizzano le aree, a creare una specie di contesto complessivo in cui si muove Giardango, già personificato con una simpatica mascotte. Ne siamo fieri perché nel progetto siamo riusciti a coinvolgere Cesare Lo Monaco, in arte César, il famoso illustratore per l'infanzia e fumettista, a cui dobbiamo tutte le nostre immagini e la loro particolarissima espressività.
UN’IMPRONTA ECOSOSTENIBILE
Mondopratico: Non ho potuto non notare il laghetto e l'impianto per la produzione di energia: qual è il vostro approccio alla sostenibilità?
Antonio Becherucci: Il tema della sostenibilità energetica è stato portato agli estremi, da quelle che erano fin dall'inizio delle ottime premesse. Giardango sta di fatto diventando del tutto autosufficiente dal punto di vista energetico: un vero e proprio esempio di progetto green ecosostenibile.
Riscaldiamo la serra in inverno, e fors'anche in futuro la raffredderemo in estate, per mezzo di acqua calda generata come prodotto di scarto dalla centrale di cogenerazione alimentata da fonti energetiche rinnovabili, che fu installata sul terreno circostante alla serra ancor prima della nascita di Giardango.
L'irrigazione è garantita dalla presenza di un lago artificiale molto capiente, in cui viene raccolta tutta l'acqua piovana proveniente dal tetto della serra. L'illuminazione sia interna che esterna è interamente a LED e a breve sarà alimentata da un impianto fotovoltaico da circa 16 kW da piazzare sul tetto della voliera.
Mondopratico: Avete introdotto un ampio reparto pet. Come mai questa scelta?
Antonio Becherucci: Se Giardango doveva lasciare una forte impronta della natura, di nuovo, come simboleggiato dal logo, non poteva esimersi dal dedicare un'area speciale e ben fornita ai “piccoli amici”. E così che abbiamo introdotto pesci, qualche rettile, roditori e piccoli uccelli, a cui poi si aggiungono le specie di volatili non in vendita nella voliera e presto altri animali ancora in aree esterne in allestimento. Inutile negare che ci si attenda un buon fatturato dal reparto pet, capace anche di limitare i picchi stagionali, come avviene per qualsiasi altro garden center.
Mondopratico: Vi siete posti degli obiettivi?
Antonio Becherucci: Giardango deve essere coinvolgente, offrire serenità e proporre molte sorprese negli anni a venire.
Per saperne di più abbiamo incontrato il co-fondatore e presidente di Giardango, Antonio Becherucci.
“L’IMPRONTA DELLA NATURA”
Mondopratico: Come nasce Giardango? Basta un colpo d’occhio per capire che ci sono competenze specialistiche…
Antonio Becherucci: Tutto ha origine da una serie di coincidenze fortuite e fortunate, come spesso avviene nella vita. Hai comunque avuto un buon intuito: alla base del progetto ci sono dei grandi esperti di settore che ne hanno intravisto le potenzialità. Sono poi riusciti a coinvolgere altri attori con esperienze variegate e in un certo qual modo capaci di aggiungere a loro volta dei tasselli al quadro complessivo, rendendolo, oseremmo affermare, abbastanza particolare rispetto all'esistente.
Il fil rouge, o meglio il fil vert, che ha fin dagli inizi accomunato i soci fondatori è la passione per le piante, i fiori e gli animali, insieme alla forte ambizione di creare un'ambientazione che, mantenendo intatta la natura di serra e la matrice fortemente agricola, fosse loro congeniale, con anche forte attenzione ai dettagli e al bello in senso generale. Di fatto si è adeguata funzionalmente una serra di produzione di piante in idrocoltura, adottando delle soluzioni architettoniche, tra cui quella più appariscente il rivestimento di due facciate con nastri di rete stirata, a rievocare la tradizione comasca dei tessuti, e così facendo si è riqualificata un'area di importanza chiave per la comunità locale e non solo perché su uno degli assi di accesso alla bella cittadina di Carimate.
Mondopratico: La struttura di Giardango ospita una enorme voliera che sicuramente rappresenta un tratto distintivo di questo centro giardinaggio. Come è nata questa idea?
Antonio Becherucci: La voliera di Giardango era sin dall'inizio uno dei pilastri del progetto. Giardango doveva lasciare un'impronta della natura a tutto tondo (come vuole esprimere anche il suo logo), per cui non poteva non offrire un contatto stretto con gli animali, di cui una buona parte non è in vendita.
La voliera si estende su una superficie di circa 180 mq ed è accessibile attraverso una bussola d'ingresso a doppia apertura, in modo da permettere l'incontro ravvicinato con i suoi ospiti, tra cui diverse specie di volatili singolari. La sua realizzazione è stata possibile con la collaborazione di ornitologi e allevatori appassionati, che ci hanno aiutato nella scelta dell'habitat, comprendente anche un laghetto a forma di fagiolo (altro richiamo al logo), nonché delle specie, che dovevano convivere bene tra loro e godere di ottima salute nelle specifiche condizioni climatiche.
L'accesso è libero: basta che non si eccedano le 15 persone per volta e che la visita avvenga all'insegna del massimo rispetto per gli uccelli presenti.
Mondopratico: Passeggiando nel punto vendita ho avuto la sensazione di un negozio che lascia "respirare" il cliente: forse questo è dovuto all'assenza di alti scaffali (talvolta oppressivi) e dall'ampiezza dei vostri corridoi, che lasciano spaziare la vista verso un orizzonte più lontano. Possiamo parlare del visual di Giardango?
Antonio Becherucci: Ci fa piacere tu abbia respirato un'atmosfera ariosa e piena di luce. Speriamo anche che tu abbia notato un personale molto sorridente! Giardango esiste per via della serra che lo ospita e che il progetto doveva esaltare, mantenendo intatte le sue caratteristiche più peculiari. Da noi ciò che conta è che il visitatore si senta subito bene, in armonia con l'ambiente e con la natura che lo avvolge. Si sono voluti eliminare fin da subito “bombardamenti” di tipo commerciale, sovraffollamenti di merce in vendita e forzature di qualsiasi genere. Proprio come tu affermi, la vista doveva poter spaziare ed essere allietata da colori, geometrie e immagini gradevoli, per soffermarsi quasi con naturalezza e senza distrazioni su quanto di maggiore interesse personale.
Avrai anche notato che abbiamo lasciato libero il percorso del visitatore, limitandoci soltanto a sottolineare la strada maestra con delle orme calpestabili raffiguranti il nostro logo.
Abbiamo, infine, dedicato un'area intera, che in parte si estende all'esterno, alla lettura, al gioco e al relax, denominandola giusto appunto "lo svago". Il visual, dal canto suo, doveva alleggerire i messaggi trasmessi, rivolgendosi specificamente ad un pubblico di mamme e bambini. Per raggiungerli, abbiamo giocato sui colori a noi più cari, il verde e il viola, sempre in forme molto tenui e su illustrazioni tipo cartoni animati che puntualizzano le aree, a creare una specie di contesto complessivo in cui si muove Giardango, già personificato con una simpatica mascotte. Ne siamo fieri perché nel progetto siamo riusciti a coinvolgere Cesare Lo Monaco, in arte César, il famoso illustratore per l'infanzia e fumettista, a cui dobbiamo tutte le nostre immagini e la loro particolarissima espressività.
UN’IMPRONTA ECOSOSTENIBILE
Mondopratico: Non ho potuto non notare il laghetto e l'impianto per la produzione di energia: qual è il vostro approccio alla sostenibilità?
Antonio Becherucci: Il tema della sostenibilità energetica è stato portato agli estremi, da quelle che erano fin dall'inizio delle ottime premesse. Giardango sta di fatto diventando del tutto autosufficiente dal punto di vista energetico: un vero e proprio esempio di progetto green ecosostenibile.
Riscaldiamo la serra in inverno, e fors'anche in futuro la raffredderemo in estate, per mezzo di acqua calda generata come prodotto di scarto dalla centrale di cogenerazione alimentata da fonti energetiche rinnovabili, che fu installata sul terreno circostante alla serra ancor prima della nascita di Giardango.
L'irrigazione è garantita dalla presenza di un lago artificiale molto capiente, in cui viene raccolta tutta l'acqua piovana proveniente dal tetto della serra. L'illuminazione sia interna che esterna è interamente a LED e a breve sarà alimentata da un impianto fotovoltaico da circa 16 kW da piazzare sul tetto della voliera.
Mondopratico: Avete introdotto un ampio reparto pet. Come mai questa scelta?
Antonio Becherucci: Se Giardango doveva lasciare una forte impronta della natura, di nuovo, come simboleggiato dal logo, non poteva esimersi dal dedicare un'area speciale e ben fornita ai “piccoli amici”. E così che abbiamo introdotto pesci, qualche rettile, roditori e piccoli uccelli, a cui poi si aggiungono le specie di volatili non in vendita nella voliera e presto altri animali ancora in aree esterne in allestimento. Inutile negare che ci si attenda un buon fatturato dal reparto pet, capace anche di limitare i picchi stagionali, come avviene per qualsiasi altro garden center.
Mondopratico: Vi siete posti degli obiettivi?
Antonio Becherucci: Giardango deve essere coinvolgente, offrire serenità e proporre molte sorprese negli anni a venire.