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Un’azienda con tante idee nel… casellario

30 October 2007
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Quasi inutile tentare di indovinare il significato di questo acronimo: solo la storia aziendale ce lo sa spiegare. Gli attuali titolari rilevano nel 1973 l’attività di un’azienda, nata intorno agli anni ’60, impegnata nella produzione di cassette di ogni tipo. Era la CAB (acronimo di Cassette Amorati Bologna), una piccola ditta ben strutturata, gestita dai due fratelli Amorati. Considerato che si trattava di un realtà storica del comparto, in seguito all’acquisizione fu deciso di mantenere il nome. Claudio Cocchi, oggi alla guida di questa realtà, con orgoglio dichiara che CAB è stata la prima azienda in Italia a produrre cassette postali e che ha visto crescere – solo anni dopo – la concorrenza.
Oggi la produzione di CAB si articola in diverse linee di prodotto, che vanno dalla economica cassetta postale portalettere ai complessi casellari multiutenza, provvisti di piantane e corredati da adeguate tettoie in stile moderno. E proprio dal comparto dei casellari, stando a quanto dichiarato da Claudio Cocchi, si sviluppa il futuro di questa azienda.

MondoPratico: Come si colloca CAB sul mercato e quali obiettivi si pone?
Claudio Cocchi: Oggi dobbiamo pensare a consolidare le posizioni acquisite e ottimizzare la logistica. Si gioca tutto sulla qualità del servizio e quindi abbiamo puntato molto sulla celerità delle consegne, il che comporta magazzini dedicati per le varie tipologie di clientela e la gestione di piccoli stock per tamponare le emergenze e accelerare le evasioni degli ordini. A seconda del canale di vendita, infatti, abbiamo adottato delle politiche commerciali differenti: serviamo la grande distribuzione con prodotti dedicati, al fine di evitare sovrapposizioni tra insegne, mentre al dettaglio offriamo la totalità del nostro catalogo. Il nostro sviluppo è orientato al cliente e quindi al servizio: cerchiamo non solo la qualità del prodotto, ma vogliamo essere anche propositivi, offrendo alternative sui colori, scelta di finiture e materiali, personalizzazioni. Inoltre produciamo il più possibile con materiali come l'acciaio inossidabile, l’alluminio e il ferro verniciato, che sono recuperabili nel ciclo ecologico e impieghiamo vernici a basso impatto ambientale.

MondoPratico: Se la singola cassetta postale è un prodotto “facile”, molto più complicata è la vendita del casellario, che va studiato e progettato ancora in fase di avviamento del cantiere edile. Che sbocco avete trovato, in tal senso, nel magazzino edile?
Claudio Cocchi: Si tratta ancora di un mercato marginale , ma sul quale stiamo investendo. Sono seguite con attenzione, ma risultano ancora poche le organizzazioni pronte a gestire articoli di questo tipo; generalmente il personale è molto specializzato sui materiali di costruzione, ma carente e poco predisposto a trattare gli accessori legati anche all’architettura. Il lavoro che stiamo svolgendo in questa direzione è di grande cernita e forte approfondimento sul campione, per sondare con test di vendita particolarmente concentrata sui mobili multiutenza. Abbiamo anche svolto corsi di formazione per addetto alla vendita di questi prodotti, ottenendo un interessante coinvolgimento degli addetti e conseguenti risultati. Sono cose modeste ma è così che spesso si inizia.

MondoPratico: Che supporti fornite al vostro cliente per aiutarlo nella vendita e nella preparazione dell’ordine?
Claudio Cocchi: Considerato che il rivenditore è sempre più impegnato nella propria attività e quindi ha poco tempo per sfogliare i numerosi cataloghi che gli vengono proposti, ritengo molto importante creare la più razionale e accattivante interfaccia possibile tra l’azienda fornitrice e il cliente. Quello che intendo è semplificare e dare massima intuitività allo strumento, cioè il catalogo. Il catalogo quindi, dovrà essere il migliore supporto alla vendita, agevolando al massimo il lavoro di trasmissione di immagini, sensazioni e dati tecnici che rappresentano il quadro completo del prodotto. Questo quadro sarà pertanto ben interpretabile da tutto l’indotto fino all’utente finale.
Nel nostro specifico caso, il catalogo inizia con una introduzione che riporta in primis la chiave di lettura della pubblicazione stessa, seguono una serie di consigli che sono alla base della conoscenza necessaria al fine di avviare l’argomento “casellari postali” e a seguire quindi, una scheda di comunicazione per i dati di legge necessari per il corretto inizio di un rapporto di lavoro. Un rapido richiamo alla manutenzione dei prodotti illustrati a catalogo condivide la pagina con la scheda per la richiesta di preventivo, sulla quale stiamo lavorando per adattarla alle nuove proposte. È a questo punto che, con un “Indice Merceologico”, vogliamo dare una veloce panoramica della nostra produzione, con precisi richiami visivi e di numero pagina. Particolare attenzione è stata dedicata anche alla simbologia, che ha un suo ruolo ben preciso, apprezzato dalla clientela. Queste premesse e queste pagine di servizio aprono l’ingresso a una vera galleria di ambientazioni, che terremo sempre aggiornata nelle varie edizioni future.
Credo molto all’impatto visivo quale forte stimolo nella scelta del prodotto: per questo motivo, nella nostra galleria, ogni articolo ha un richiamo diretto alla pagina del modulo necessario a ottenere quanto in mostra. Doveroso, infine, precisare che un forte contributo è dato dal rapido servizio di preventivazione, vitale per il lavoro svolto sui casellari multiutenza. I nostri addetti svolgono un lavoro veramente professionale e molto attento alle varie esigenze del cliente e devo inoltre dire che su questo settore siamo fortemente premiati dai risultati, che continuano ad arrivare anche dai rivenditori medio-piccoli. Un plauso va proprio a loro, che sono stati i più penalizzati dalla grande trasformazione del settore distributivo; tra loro, i più predisposti sono stati costretti a cercarsi un’altra identità per non soccombere.