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E' scomparso Gian Luigi Petranca, fondatore di Vigorplant

30 January 2017
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Gian Luigi Petranca, 67 anni, fondatore di Vigorplant, è tragicamente scomparso ieri in seguito a un incidente aereo nei pressi di Castelverde, in provincia di Cremona. Petranca viaggiava su un piccolo ultraleggero insieme a Valeriano Zoppetti, 63enne di Castiglione d’Adda. L’incidente è accaduto intorno alle 13 di domenica 29 gennaio e il velivolo si è schiantato a pochi metri dalla Cascina Breda.
La redazione di MondoPratico, GreenLine e Ferramenta&Casalinghi è vicina alla famiglia Petranca e ai lavoratori di Vigorplant: di seguito pubblichiamo l'ultima intervista rilasciata da Gianluigi Petranca a GreenLine nel novembre del 2015, come nostro personale ricordo di uno degli imprenditori più lungimiranti dell'intero nostro settore.

Da GreenLine n.70, novembre/dicembre 2015
Se non conoscete GianLuigi Petranca, vi siete persi qualcosa: non solo per l’attività imprenditoriale, di cui ora parleremo, ma soprattutto per la sua inarrestabile vitalità che – oltre a una famiglia e quattro figli – lo ha spinto a vincere corse di autocross, creare team ciclistici e portarli allavittoria di ben 3 mondiali, nel 1992 in Grecia, nel 1993 in Australia e nel 1995 a San Marino nella categoria Juniores, fondare la società navale Compagnia del Po in omaggio alla sua grande passione per le barche e, ultimamente, dedicarsi agli aerei. Il tutto in una sola vita. Di cui gran parte dedicata allo sviluppo del suo sogno industriale. Vigorplant nasce nel 1975, ma già da qualche anno Petranca insieme a tre amici  produceva sacchi di terriccio (circa 500 sacchi alla settimana), venduti nel piacentino e nel lodigiano con la sigla FFFF: Fam Füm Fred Fastidi (fame, fumo, freddo, fastidio), cioè le condizioni in cui lavoravano i quattro amici ventenni. Eppure in quei primi esperimenti giovanili, stava nascendo un nuovo prodotto che dieci anni più tardi sarebbe entrato nelle case di tutti gli hobbisti italiani.

La difficile partenza dei pionieri

Greenline: Come ti è venuta l’idea di Vigorplant?
Gian Luigi Petranca:
Per caso. Dopo il militare per qualche mese ho fatto il rappresentante per Cifo e ho notato che i fioristi chiedevano i sacchi di terriccio, ma spesso gli ordini non venivano evasi. Per l’azienda allora era un prodotto secondario, avevamo solo il sacco da 3 litri e con costi di spedizione molto alti. Eravamo all’inizio degli anni Settanta, nel boom del consumismo, e ho pensato che un prodotto “povero” come il terriccio, se ben confezionato, potesse entrare a far parte dei beni di consumo di massa. Solo che avevo 25 anni e non avevo idea di come si facesse e non c’erano molti esempi da seguire allora.

Greenline: Oltre ai primi sacchi di terriccio che arrivavano dall’estero, c’erano altre imprese italiane nel 1975?
Gian Luigi Petranca:
Qualcosa c’era, anche perché nell’arco di pochi anni sono nate alcune attività. Oltre ad alcune ditte estere, mi ricordo di due produttori a Isola della Scala e in Toscana che oggi non sono più sul mercato. Diciamo che sono stato uno dei primi, forse non il primo.

Greenline: Non sarà stato semplice convincere i consumatori ad acquistare un sacco di terra, che allora molti raccoglievano tranquillamente nei boschi…
Gian Luigi Petranca:
Ho sofferto molto nella parte iniziale dell’attività, facendo sacrifici immani: lavoravo sempre, senza mai un giorno di ferie, anche quando ero malato, anche la domenica. Ma poi ho raccolto i frutti e recuperato il tempo perduto.

Greenline: Cosa è cambiato rispetto al 1975?
Gian Luigi Petranca:
La burocrazia che ormai limita l’imprenditoria: nel 1975 ci ho messo mezz’ora a diventare artigiano e ti posso assicurare che non mi hanno neanche chiesto dove lo facessi; adesso per asfaltare un piazzale abbiamo dovuto portare un pacco di carte così. Noi italiani ci siamo inventati di tutto per metterci i bastoni fra le ruote da soli: è un continuo rincorrere le norme. Una volta mi dovevo scervellare per inventare nuovi prodotti, oggi mi devo scervellare per cautelarmi per non andare in galera, perché se c’è un incidente io sono il responsabile. 

Un cambio generazionale riuscito

Greenline: Lavorano con te i tuoi figli Luca e Marco affiancati da un team di manager, cui avete dato giustamente spazio alla festa per l’anniversario. Rispetto a vent’anni fa, oggi Vigorplant non è più un’azienda “padronale”, in cui decidevi tutto tu, ma “manageriale”. Mi sbaglio?
Gian Luigi Petranca:
Dopo aver avuto la soddisfazione di aver creato un’azienda dal nulla, oggi ho la seconda soddisfazione di aver realizzato il passaggio generazionale con Luca e Marco nel migliore dei modi. Perché fare il passaggio generazionale è come fare una seconda impresa!

Greenline: In che senso?
Gian Luigi Petranca:
È molto difficile perché devi permettere ai tuoi figli di fare i propri errori. E per me, non è sempre stato facile trattenermi: quando vedo un errore mi vien subito da dire “io lo avrei fatto diversamente” e trattandosi dei miei figli penso di aiutarli. Oggi però sono molto contento: prima facevo dalla A alla Z, ora dalla A alla B e Vigorplant vivrà anche dopo di me. Ho avuto anche fortuna, perché ho due ragazzi fantastici che amano la nostra azienda.