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FITT Force: il primo prodotto carbon neutral del mondo irrigazione

23 March 2022
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Da più di 50 anni FITT sviluppa tubi e sistemi completi in materiale termoplastico per il trasporto di sostanze liquide, gassose e solide, con prodotti all’avanguardia per la tecnologia, il design e la sostenibilità.
FITT Force ne è la dimostrazione: è infatti il primo tubo da giardino per usi intensivi e professionali prodotto dall’azienda di Sandrigo totalmente carbon neutral. Un prodotto è carbon neutral quando viene rimossa dall’atmosfera la stessa quantità di CO2 emessa durante tutto il suo ciclo di vita, per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni.

FITT Force nasce dall’approccio eco-sostenibile di FITT e coinvolge i tre principi fondamentali dell’ecodesign: riduzione, riutilizzo e riciclo.

Riduzione. FITT Force è prodotto con innovativo elastomero termoplastico vulcanizzato (TPV) che permette di utilizzare il 50% in meno di materie prime e di ridurre di quasi il 50% le emissioni di CO2 rispetto alla produzione dei tradizionali tubi in PVC. Ha un volume del 70% inferiore ai tubi da
giardino presenti sul mercato ed è senza PVC. La sua compattezza genera ulteriori risvolti sostenibili anche a livello logistico: il prodotto, infatti, occupa il 50% di spazio in meno a magazzino, a scaffale e all’interno dei mezzi utilizzati per il trasporto.

Riutilizzo. I raccordi di FITT Force sono facilmente rimovibili, consentono di riparare il tubo in caso di tagli e punture e ne aumentano così la vita utile.

Riciclo. Una volta raggiunto il fine vita, sia i raccordi che il tubo possono essere smaltiti tramite regolare raccolta differenziata favorendo quindi il corretto riciclo e recupero della materia prima.

La strategia di sviluppo prodotti basata su linee di ecodesign permette a FITT di concepire i prodotti considerandone tutto il futuro ciclo di vita, di progettare soluzioni con materiali innovativi, che a performance migliori associano l’impiego di minor materia prima, e di valutare la massima
compatibilità dei componenti in fase di smaltimento.
Per migliorare l’impatto che FITT ha sull’ambiente deve, in primo luogo, misurarlo e conoscerlo. Per questo motivo, l’azienda ricorre all’analisi dell’intero ciclo di vita – dalla culla alla tomba – per i suoi prodotti più innovativi, condotta in partnership con il Centro Studi Qualità e Ambiente – CESQA – del Dipartimento Ingegneria Industriale dell’Università di Padova. Il Life Cycle Assessment (LCA) è uno strumento empirico condotto secondo le norma ISO 14040 e ISO 14044 e basato sulla raccolta e l’analisi dei dati che permette di avere una mappatura scientifica degli impatti, di individuare le aree di miglioramento e di comunicarli in modo trasparente a tutti gli stakeholders.
Tra le categorie di impatto dei suoi prodotti, FITT ha identificato le emissioni di CO2 eq come il valore sul quale agire direttamente.
Il confronto tra le emissioni di CO2 eq di FITT NTS, tradizionale tubo in PVC, e FITT Force, innovativo tubo in TPV, non lascia spazio a dubbio alcuno: durante tutto il suo ciclo di vita, FITT Force emette il 43% di CO2 eq in meno rispetto a FITT NTS.
 
Non è possibile però azzerare completamente l’impatto di un processo produttivo, per questo è necessario compensare le emissioni di CO2 eq. Per fare ciò, vi sono 3 alternative: la riduzione, i carbon sink e i carbon credit.

La riduzione è sicuramente la via più virtuosa, ma anche la più impegnativa in termini economici e di tempo: prevede azioni come la modifica di processi produttivi, lo sviluppo di nuovi prodotti basati
sull’ecodesign, il ricorso ad energia proveniente da fonti rinnovabili.

I carbon sink sono depositi di carbonio naturale – foreste, suoli e oceani - che assorbono la CO2 presente nell’atmosfera: sostenere un progetto di carbon sink significa partecipare ad un progetto di compensazione diretta, come la piantumazione di alberi o di alghe, la manutenzione di foreste,
lo sviluppo di cotture più pulite ed efficienti che rilasciano meno emissioni provenienti dalla combustione di legno, carbone o plastica.

I carbon credit sono dei crediti verdi, generati da progetti ad impatto positivo. Ogni credito attesta la riduzione di una tonnellata di CO2 eq dall’atmosfera. Per compensare l’intera impronta climatica di FITT Force – dalla materia prima al fine vita – FITT ha scelto di affiancare alla
riduzione, strada intrapresa già da alcuni anni, l’acquisto di carbon credit.

FITT ha acquistato i carbon credit certificati da Gold Standard, generati dal progetto Water is Life, che hanno contribuito a portare acqua potabile nel villaggio di Betsingilo, una delle aree più povere del Madagascar. Il progetto Water is Life ha conseguenze positive su tre piani: quello sanitario, quello ambientale e quello sociale. Portare l’acqua potabile nel villaggio significa dare ai suoi abitanti acqua sicura, diminuendo il rischio di malattie infettive come diarrea, infezioni intestinali e parassitosi; significa evitare emissioni nell’atmosfera di ulteriore CO2 perché gli abitanti locali non devono più bruciare qualsiasi tipologia di materiale per scaldare l’acqua e renderla potabile; significa dare la possibilità ai bambini di andare a scuola e alle loro madri di poter provvedere attivamente al sostentamento delle loro famiglie.
Per compensare la stagione 2022, FITT ha acquistato il corrispettivo in crediti di carbonio di 2541 tonnellate di CO2 eq. Per FITT, che fa proprio del trasporto di fluidi e gas il suo core business, siglare partnership che abbiano un impatto positivo in grado di restituire concretamente qualcosa all’interno di queste due grandi aree tematiche diventa un impegno etico di assoluta priorità.

“Essere i primi a lanciare sul mercato dell’irrigazione un prodotto carbon neutral è per noi motivo di orgoglio. – dichiara Alessandro Mezzalira, CEO di FITT –. Vogliamo essere un punto di riferimento non solo come produttori di soluzioni all’avanguardia, ma anche come impresa responsabile, capace di creare valore per le persone e per l’ambiente. Essere i primi della classe vuol dire soprattutto dare il buon esempio: speriamo vivamente che anche le altre aziende del mercato possano intraprendere azioni come questa. Non si può parlare di futuro senza associarlo a sostenibilità, economia circolare e responsabilità d’impresa.”