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Scale e trabattelli: verso passi più sicuri

28 October 2010
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Si auspica una maggiore informazione, in particolare sull’uso domestico delle scale, perché i prodotti sono costruiti a norma ma spesso non si è attenti nell’utilizzo.

Quando si utilizza un elettroutensile o un liquido potenzialmente pericoloso si è molto attenti durante il lavoro che si sta compiendo. Ma quando si sale su una scala si sottovalutano i rischi di un uso inappropriato. Le statistiche lo dimostrano e i dati sugli infortuni, domestici e sul lavoro, lo confermano.
Secondo la ricerca Censis “Dare casa alla sicurezza”, presentata lo scorso luglio, gli incidenti più diffusi tra i collaboratori domestici sono nell’ordine bruciature (18,7%), scivolate (16,1%) e cadute dalle scale (12,2%) e queste ultime, causando serie conseguenze, portano a un’assenza dal lavoro che supera i sette giorni nel 38,8% dei casi.
Stimare questo mercato non è semplice non avendo a disposizione dati ufficiali che ne diano un valore, ed essendo presente una forte frammentazione. Abbiamo perciò chiesto una valutazione alle aziende del comparto, che abbiamo intervistato, che l’hanno stimato in circa 90-100 milioni di euro (sell-in) nello scorso anno.
Ma vediamo come le aziende protagoniste descrivono questo segmento.

Iniziano i segnali positivi


Dopo un calo negli ultimi due anni, più riferibile all’andamento generale dei mercati, si registrano dei segnali di ripresa nel comparto delle scale e trabattelli o almeno una situazione stabile che è da ritenersi già positiva.
Certamente, come afferma Piero Faraone, presidente di Ima Faraone, investire, anche in maniera cospicua, in nuovi mercati con presenza diretta sul posto aprendo filiali commerciali e stabilimenti di produzione e nell’innovazione di prodotto porta a risultati definiti “straordinari”.
Ecco quindi che le aziende guardano al futuro puntando all’innovazione e al lancio di nuove linee.
Più cauti in Svelt, in cui Lorenzo Reda, direttore vendite Italia, afferma che “nel 2009 l’andamento delle vendite è stato molto discontinuo. A pesare il fattore credito che per molti distributori è stato il principale elemento di preoccupazione. Nel primo semestre 2010 non è cambiato molto”.
Dividendo tra professionale e domestico, Giorgio Turrisi, direttore generale di Gierre, sottolinea che “essendo il mercato scale e trabattelli parte del settore costruzioni, edile e industriale, nell’anno 2009 è stato fortemente penalizzato dalla crisi che ha colpito questi comparti. Gli altri settori fai da te e casalingo hanno mantenuto le quote o subìto leggere flessioni a causa della crisi finanziaria che ha toccato più o meno tutti gli ambiti commerciali a livello nazionale ed estero”. Quello che l’azienda ha notato è che si sono “accorciati drasticamente i tempi di richiesta di consegna e i valori medi dei singoli ordini: l’esigenza è per un servizio sempre più celere legato alla necessità di ridurre gli stock per abbassare i costi di gestione di magazzino”.

Norme adeguate e proposte di miglioramento


Nel mercato delle scale e trabattelli si parla molto di sicurezza, nel professionale come nel domestico. Ci è apparso quindi indispensabile indagare l’efficacia della normativa, che se nel professionale si considera sufficiente e chiara, nel domestico si evidenziano dei problemi.
Piero Faraone, presidente di Ima Faraone, ci ricorda emblematicamente il caso dell’”impiegato - imbianchino nel fine settimana”. È per questo motivo che le aziende evidenziano come sia auspicabile una maggiore informazione/educazione verso l’utilizzatore, che è il più esposto al rischio caduta, per come utilizzare in modo corretto una scala o un trabattello.
Precisa infatti Antonella Santilli, responsabile marketing di Santilli, che “è più facile puntare il dito contro il costruttore o il prodotto difettoso. Non si pensa che il prodotto venga utilizzato male, senza rispettare la portata o utilizzando una scala non adatta al lavoro che si sta svolgendo”. A tal riguardo Domenico Franzoni, direttore commerciale di Sicos, aggiunge che “le norme tecniche dovrebbero differenziarsi in funzione della destinazione d'uso del prodotto, il quale ha e deve avere caratteristiche ben diverse a seconda dell'impiego cui sarà destinato”. L’azienda, prosegue Domenico Franzoni, “ha inserito il primo Controllo di stabilità elettronico applicato alla scala a livello mondiale. Con questo sistema non si rende la scala più sicura, ma si sensibilizza l'utilizzatore alla sicurezza attiva”.
Barbara Marchetti, titolare di Marchetti, dichiara che bisogna “fare in modo che le norme diano una chiara comunicazione sul corretto uso del prodotto”.
Le norme europee sono state recentemente riviste e adeguate, si adattano così meglio alle nuove esigenze degli utilizzatori e considerano anche nuove tipologie di scale multifunzionali. Suggerisce Giorgio Turrisi, direttore generale di Gierre, che “sono sicuramente migliorabili”. Per quanto riguarda il nostro Paese, “abbiamo dei limiti nell’uso e nell'applicazione della norma, l'ultima versione non è stata ancora recepita; dell’EN 131 1-2-3-4 è ammessa in deroga solo la prima parte 1-2 nella legge 81/08 senza una distinzione specifica dei settori di competenza”.

Il canale di vendita più adatto al prodotto


Per Lama divisione Alluminio di Pilosio il punto vendita che meglio “interpreta” il prodotto è “la ferramenta specializzata, che ha a disposizione professionisti che possono spiegare e consigliare il prodotto giusto per risolvere le specifiche necessità dell’utilizzatore”, anche se “storicamente sarebbe il canale edile” precisa Lorenzo Reda, direttore vendite Italia di Svelt, che però sottolinea come “ferramenta, colorifici e utensilerie stanno aumentando il loro peso percentuale”.
Michele Paletti, socio amministratore e direttore commerciale di Aris, vede nei negozi di casalinghi e arredamento, il luogo più indicato per avvicinare l'utilizzatore privato di medio/alto livello.
Infine, analizzando le dichiarazioni delle aziende in merito alla ripartizione delle vendite nei periodi dell’anno, non si nota una netta differenza nelle percentuali, sebbene nei periodi settembre-ottobre (22%) e maggio-giugno (19%) si registri un certo aumento, contro un 13% del periodo gennaio-febbraio.

Le cause di incidenti su scale portatili

  • Sottovalutazione o scarsa percezione del rischio e del pericolo
  • Problemi di vertigini e di equilibrio
  • Affaticamento muscolare e osseo
  • Scivolamento della scala nella parte superiore
  • Scivolamento della scala alla base
  • Appoggio instabile della scala
  • Oggetti appoggiati sulla scala e loro caduta
  • Scarsa visibilità e/o problemi di vista
  • Problemi di udito e/o di esposizione al rumore
  • Contatti con conduttori elettrici
Fonte: Servizio Prevenzione e Protezione dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna.