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Piante e fiori: il 2008 parte calmo

03 June 2008
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I primi dati di vendita del 2008 di fiori e piante evidenziano nel primo bimestre una flessione del 4,2%, determinata dal calo dei fiori. Ma l’anno scorso il clima era decisamente più favorevole.

Il primo bimestre dell’anno non è andato male soprattutto perché il paragone con il bimestre del 2007 non è corretto, in quanto il valore della spesa raggiunto lo scorso anno era viziosamente influenzato da un clima assai temperato. Di conseguenza la riduzione di appena il 4,2% degli acquisti realizzati in gennaio e febbraio per un valore di 229 milioni di euro, è senz’altro insignificante.
Nel confronto con gli anni addietro, è evidente una crescita tendenziale che alza il livello degli acquisti da circa 190 milioni del 2004 agli attuali 229.
Potrebbe essere l’effetto climatico del graduale innalzamento delle temperature, in quanto – in effetti - il maggior incremento è stato realizzato nel 2007 e 2008.
La spesa accertata si compone soprattutto di fiori recisi la cui quota è del 66,4% sul totale: ma le vendite di fiori nel primo bimestre 2008 sono calate del 10% mentre la spesa per piante in vaso e non è aumentata della stessa percentuale passando da 70 a 77 milioni di euro.
A livello di area geografica, ancora il clima potrebbe spiegare la diminuzione della spesa complessiva nel nord e la crescita nel centro/sud. Infatti prendendo come anno base il 2004 (pari a 100), il nord si colloca a un livello dell’indice di 111 contro 136 del 2007 e il centro/sud a 141 contro 127 del bimestre 2007.
In realtà la dinamica degli acquisti nel periodo analizzato è complicata: diminuisce la spesa di fiori ma il numero di acquirenti - e quindi l’indice di penetrazione – aumenta, mentre cresce la spesa in piante grazie sia a un maggior numero di acquirenti sia a un leggero aumento della spesa per acquirente. Anche se nel centro/sud si consumano ancora poche piante, l’aumento tendenziale è dovuto a un inaspettato maggior ricorso a tale articolo in queste due aree.
Il profilo del consumatore di fiori o piante è decisamente diverso in questo bimestre: infatti vi sono più lavoratori - sia autonomi sia dipendenti – più pensionati e più casalinghe tra gli acquirenti di fiori, mentre emerge la categoria dei lavoratori o lavoratrici dipendenti nel caso delle piante. La fascia reddituale a cui appartengono è, nel caso delle piante maggiormente di estrazione alta e medio/alta con un titolo di studio più elevato rispetto agli acquirenti di fiori che invece con elevata frequenza hanno la licenza elementare e un reddito medio o medio/alto.