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Censis fotografa la società italiana del 2008

10 February 2009
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Nello scorso dicembre il Censis ha pubblicato il suo Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese, giunto alla sua 42esima edizione.
A quanto pare il 2008 passerà alla storia come l’anno della paura: dalle piccole paure sociali (di rapine e furti, degli immigrati, della microcriminalità da strada, degli incidenti stradali causati da giovani ubriachi o camionisti stranieri, del bullismo giovanile, ecc.) alle grandi paure economiche (la crisi finanziaria internazionale, la perdita del potere d’acquisto, la fatica a pagare i mutui, la cassa integrazione e la disoccupazione).
L’interessante analisi del Censis tocca tutti gli ambiti: dall’andamento del made in Italy all’aumento del numero degli immigrati, dall’aumento di importanza delle grandi aree urbane alla differenze di crescita tra le Regioni del nord e quelle del sud, fino al maggiore indebitamento delle famiglie.
Noi abbiamo prestato maggiore attenzione ai dati relativi al consumo.

COME CONSUMA IL BELPAESE


Le 1.500 famiglie intervistate dal Censis si sono dichiarate per il 44,7% pessimista nei confronti del futuro: erano il 27% nel 2007. Il 71,7% pensa che il terremoto dei mercati finanziari avrà conseguenze dirette sulla propria vita e solo il 28,3% pensa di uscirne indenne.
La stagnazione dei consumi è un effetto dell’economia debole. Nel 2008 i consumi sono diminuiti in termini reali dello 0,2% nel primo trimestre e dello 0,6 % nel secondo. Il 33,9% dichiara che intende risparmiare di più e il 25,2% prevede un significativo taglio dei consumo.
Questo clima generale spinge i consumatori a una maggiore attenzione al fattore “prezzo” all’atto dell’acquisto. Ciò non significa che si acquistano prodotti di qualità scadenti: al contrario c’è una maggiore attenzione alle promozioni, al confronto di prezzo tra canali alternativi (premiando i più economici, come i discount) e alle private label.
Proprio le private label, cioè le marche commerciali dei distributori, sono in grande crescita: il 76% delle famiglie intervistate ha acquistato private label e il 54,3% ha intensificato il loro acquisto negli ultimi mesi.
Il 72% preferisce acquistare prodotti in offerta speciale.
Il 53% acquista gli alimentari nei mercati rionali e il 48,8% non disdegna gli hard discount.
Nell’evoluzione delle politiche distributive non possiamo dimenticarci del balzo in avanti nell’uso della rete: tra il 2003 e il 2007 l’utenza complessiva è passata dal 61% all’83% e l’uso abituale (almeno tre volte alla settimana) dal 39,8% al 73,8%.