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Adesivi e sigillanti, il mercato “tiene”

28 July 2010
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Con un giro d’affari di circa 150-200 milioni di euro, il mercato degli adesivi e sigillanti consumer ha mostrato segnali incoraggianti nei primi mesi del 2010, ma qualche incertezza rimane. Abbiamo chiesto alle principali aziende di “raccontarci” il mercato: ecco le loro risposte.

Iniziamo da bambini usando la colla vinilica e da adulti ripariamo gli oggetti di casa con un cianoacrilato. E forse pochi sanno che nel telefonino, che quotidianamente ci accompagna, ci sono ben 21 adesivi differenti.
Il mondo degli adesivi e sigillanti è davvero vasto, destreggiarsi nella scelta non è facile e le aziende cercano di fornire informazioni tramite depliant e rendendo le confezioni “parlanti”.
Abbiamo indagato questo comparto, che in base alle indagini di Databank ha avuto un mercato interno nel 2009 pari a 657 milioni di euro, interpellandone i protagonisti.

Il mercato hobbistico


Stimare in modo certo il mercato italiano consumer degli adesivi è molto difficile, poiché le analisi disponibili lo aggregano ad altri comparti oppure non lo distinguono rispetto al mercato professionale/industriale. Secondo Federchimica nel 2008 il comparto vernici, adesivi e inchiostri ha raggiunto i 750 milioni di euro.
Come afferma Loxeal “è molto difficile scindere, nel settore hobbistico, vernici e inchiostri da adesivi e sigillanti anche perché alla voce adesivi dovremmo comprendere tutta una serie di prodotti che vengono usati per la casa, per la scuola, per l'hobbistica vera e propria”.
Contattando le principali aziende di questo settore, abbiamo chiesto la loro stima sul segmento hobbistico che risulta pari al 20-25% del mercato totale nazionale e intorno ai 150/200 milioni di euro.
Dalle indagini promosse da Fischer Italia, Massimo Bergamo, line manager adesivi schiume sigillanti DIY, evidenzia che “il mercato italiano globale degli adesivi nel 2008 ha registrato un calo di circa il 5% rispetto al 2007” e riguardo l’andamento appare “più favorevole nella grande distribuzione e nel DIY rispetto al canale tradizionale di ferramenta, cartolerie e colorifici”.

E il 2010…


In generale risulta una situazione positiva per i primi mesi del 2010; secondo Eco Service “in quanto sono in aumento i privati che si dedicano al fai da te” e per Claudio Pianosi, responsabile vendite Italia di G&B Fissaggi, “vi sono indubbiamente alcuni segnali incoraggianti: la distribuzione sembra più attenta a cogliere le opportunità offerte da alcune recenti normative riguardanti il risparmio energetico con ricadute interessanti sul mercato dei materiali isolanti, dei pannelli solari ecc.” però aggiunge che “continua a permanere una certa difficoltà nella solvibilità delle piccole e medie imprese, a cui recentemente si è affiancato un aumento importante delle materie prime e una difficoltà nel loro reperimento”.
Parla di periodo altalenante Stefano Galdabino, direttore marketing di Pigal: “in linea generale comunque bassi, ma superiori leggermente ai dati 2009. Il primo trimestre è stato decisamente più positivo di quanto si sta concretizzando nel corso del secondo trimestre”.
E da Cfg si evidenzia come “il prodotto di qualità, per chi l'ha a catalogo, è proprio nei momenti di ristrettezza economica che viene preferito a quelli di primo prezzo e bassa qualità”.
Stessa opinione in Ferritalia in cui Paolo Bevilacqua, product manager, afferma come “in questa specifica linea di prodotti ha chiuso in positivo anche il 2009. Probabilmente perché anche in una situazione di mercato statica o negativa, la qualità paga […]. Riteniamo che chi lo scorso anno ha voluto far fronte alla crisi con prezzi aggressivi su prodotti qualitativamente insufficienti, oggi sconti le conseguenze di questa scelta”.
”Il mercato si muove in modo ingiustificatamente istintivo - osserva Roberto Albieri, amministratore di Ultravelox - : la macro economia sfrutta le situazioni speculando, mentre la micro economia deve sottostare alle leggi di mercato svendendo pur di fare fatturato; i primi mesi sono stati di apparente ripresa, ma a mio parere, una ripresa forzata e non reale”.
Secondo Soudal “la crescita si avrà soprattutto nei canali professionali, e in parte in nuovi canali del mercato hobbistico e dell’edilizia” e prosegue ”questa è la grande opportunità per la distribuzione tradizionale: ancora una volta, questi momenti di crisi stimolano il cambiamento e la selezione, perché non tutte le aziende riescono o sono in grado di “riprogettarsi” in un nuovo scenario”.

Canali di vendita a confronto


“Sicuramente il target di riferimento dei clienti è diverso nei 2 canali - precisa Ilaria Nurra, responsabile ufficio vendite e marketing di Gubra -. Nel mercato a libero servizio di solito troviamo clienti occasionali, di passaggio, età media 35 anni, che ben conoscono i prodotti o che comunque sanno come orientarsi, che vogliono avere una molteplicità di offerta di prodotti tra i quali scegliere. Nella rivendita tradizionale, ci si affida alle conoscenze esperte del titolare o del commesso, che guidano il cliente nella scelta in base alle esigenze personali. I plus sono ben presenti e riconoscibili in entrambi i canali; per il commercio moderno: vasta esposizione; molteplicità di scelta; chiarezza espositiva; facilità di acquisto; pannelli didattici informativi; vasta possibilità di offerte. Per il mercato tradizionale: contatto diretto con il rivenditore; servizio di consulenza personalizzata, ‘su misura’ per ogni problematica; fiducia nelle conoscenze altrui; prodotti di nicchia”.
Inoltre, come spiega Simona Bianchi, trade marketing consumer di Tesa, in conseguenza dell’ampio assortimento e dell’attrattività delle moderne superfici espositive “il consumatore entra per acquistare un prodotto ed esce con molto altro”.
Per Fabio Guerrini, product manager della linea sigillanti di Mapei “in entrambi i canali di vendita il comune denominatore è comunque rappresentato dalla ricerca della soluzione con massima efficacia ma col minimo impatto ambientale. Mapei nella progettazione e sviluppo della propria gamma di adesivi e sigillanti elastici, ha considerato strategico proporre formulati senza solventi e a bassa emissione certificata di VOC, per rispondere a un’esigenza sempre più diffusa: costruire bene nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente”.
A tal proposito Soudal ricorda che “in conseguenza delle nuove normative sul contenuto delle schiume poliuretaniche di MDI, gran parte dei prodotti attualmente sul mercato, oltre all’adeguamento delle frasi di rischio, dovranno riportare il simbolo “PERICOLOSO PER L’AMBIENTE” se le formule non verranno opportunamente cambiate”.
Da una parte quindi vi è una gamma molto elevata e dall’altra un approccio personalizzato. Secondo Paolo Bevilacqua di Ferritalia “come per tutte le linee di prodotto, ma per questa in particolare, la possibilità della rivendita tradizionale di interagire con il consumatore, suggerendo le soluzioni, consigliando il prodotto giusto e assistendolo anche dopo la vendita, rende questo canale privilegiato rispetto alla grande distribuzione”.
D’altro canto Massimo Bergamo di Fischer sottolinea come “i plus nel canale moderno sono la flessibilità degli orari di chiusura e apertura, la forza dei brand esposti, la profondità di gamma, la possibilità in punti vendita organizzati in base alla situazione o alla problematica applicativa di acquistare prodotti complementari esposti in logica di cross selling”.


Conoscere i prodotti


Pochi sono i faidateisti evoluti, per la maggior parte il consumatore è poco informato e come afferma Sika “guarda solo il prezzo, al momento”. L’offerta a cui ci si trova di fronte è molto ampia e molteplici i relativi campi di applicazione.
Come spiega Lorenzo Giovannetti, responsabile commerciale di Saratoga: “prodotti diversi richiedono adesivi diversi e con l’introduzione di nuovi materiali si creano nuovi adesivi. La colla cianoacrilica è l’attaccattutto: altamente performante ma nel giusto utilizzo. Non è detto però che incolli tutto: essendo una colla dura, se usata per esempio per la suola di una scarpa rischia di sbriciolarsi con la conseguenza che la suola si stacca”.
Stessa opinione in Torggler “non tutti i prodotti chiamati attaccatutto hanno effettivamente la medesima funzione”. Anzi, secondo Cfg “l'attaccatutto è obsoleto perché il cliente finale vuole trovare sullo scaffale il prodotto specifico per la sua esigenza”.
Se l’hobbista è quindi poco informato “l'attaccatutto può presentarsi come il risolvi problema - spiega Massimo Bergamo di Fischer Italia - e di conseguenza può prestarsi ad applicazioni non corrette”.
“Certamente nel canale distributivo professionale, la strategia del “prodotto universale” non è vincente, - spiega Fabio Guerrini di Mapei - in quanto ogni artigiano ed utilizzatore professionale desidera trovare risposte personalizzate per il proprio problema specifico. Per questa ragione l’offerta di prodotti adesivi e sigillanti elastici dedicata al professionista deve essere ampia ed articolata, senza cadere nell’eccesso per non rischiare di creare confusione”.
Claudio Pianosi di G&B Fissaggi sottolinea che “l’azienda produttrice gioca un ruolo centrale nel fornire materiale tecnico informativo, come depliant, etichette, confezioni ecc., che siano il più chiare ed esaustive possibili”.
Pigal, infatti, ha deciso di preparare degli strumenti che siano utili e immediati per il consumatore al momento della scelta e dell’applicazione dei prodotti e in Gubra si è puntato al packaging “parlante”, capace di interagire con il cliente.
E i risultati non si sono fatti attendere, infatti, Simona Bianchi di Tesa dichiara che “abbiamo verificato che il sell-out è molto aumentato proprio laddove abbiamo avuto la possibilità di implementare tutti questi strumenti di supporto per il consumatore finale”.

Responsible Care
Nato in Canada nel 1985, Responsible Care è un Programma volontario dell’industria chimica mondiale che vede le aziende (oltre 10.000 imprese chimiche in 52 Paesi nel mondo vi aderiscono), tramite le proprie federazioni nazionali, impegnarsi nel miglioramento dei prodotti, processi e comportamenti, nelle aree di sicurezza, salute e ambiente, al fine di contribuire allo Sviluppo Sostenibile dell’industria, delle comunità locali e della società in generale.
In Europa è attivo dal 1989 e dal 1992 Federchimica gestisce il Programma in Italia.



Dalle caramelle all’adesivo
Piacciono a molti, soprattutto ai bambini, sono le caramelle gommose a forma di orsetto. Basta metterle a bagnomaria a 60 °C e aggiungere un po’ d’acqua finché la mistura diventa adatta per essere usata con un pennello come adesivo.