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Laghetti: l’acqua entra in giardino

30 December 2007
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Nel garden moderno gli specchi d’acqua artificiali hanno un’indubbia importanza, però in Italia la situazione commerciale di questi prodotti è meno fiorente rispetto al resto d’Europa. E i dati di mercato sono davvero impressionanti: secondo una recente indagine possiamo stimare che in Italia siano installati circa 80.000 laghetti (per un giro d’affari sell in di circa 5,8 milioni di euro), contro 1.700.000 in Inghilterra e oltre 3 milioni in Germania. Una differenza dunque abissale, per la quale possiamo trovare molte giustificazioni.
Anzitutto di tipo culturale: nel nord Europa è abbastanza una consuetudine quella di decorare i giardini con dei laghetti più o meno grandi e questa tendenza innesca la tipica competizione fra vicini di casa. Volendo fare altri esempi simili possiamo citare gli gnomi da giardino (in Germania c’è un mercato fiorente con statue di vari materiali, fogge e caratterizzazioni, mentre in Italia viene quasi giudicato ridicolo chi mette gli gnomi nel giardino) oppure la bird care, cioè la tradizione di posizionare in giardino gabbie e mangiatoie per gli uccelli selvatici (che in Inghilterra riempiono interi reparti “dedicati”, mentre in Italia preferiamo probabilmente la caccia). Insomma: non fa parte della nostra tradizione, del nostro dna.
“Quello che manca nel nostro Paese - spiega Federico Carraro, responsabile vendite di Sicce Italia - è sicuramente una cultura ecologica e l’attenzione alla natura; pertanto questo ramo di hobbistica rimane relegato a un pubblico realmente appassionato che costituisce una percentuale bassa rispetto al nord Europa”.
Una seconda motivazione è la tradizionale (questa sì) e atavica scarsa propensione al bricolage da parte degli italiani. Nel nord Europa gran parte del mercato dei laghetti si basa su prodotti fai da te, che i consumatori acquistano e si installano da soli; per godersi poi la soddisfazione di aver creato qualcosa di bello e funzionante con le proprie mani. Un “modo di vivere” che spinge i consumatori a informarsi e a mettersi in gioco. Da noi invece è più diffusa la paura di fallire, di spendere un sacco di soldi e fare magre figure di fronte alla moglie. D’altro canto occorre considerare che - come ben sanno gli operatori del settore - un laghetto artificiale non è affatto una struttura semplice come può sembrare, ma anzi la sua riuscita e le soddisfazioni che vi si possono trarre dipendono dalla buona combinazione di tanti elementi.
Questa situazione di partenza (la mancanza di una tradizione e la scarsa passione per il fai da te) non ha conseguentemente motivato le aziende del settore a investire in comunicazione e promozione del prodotto. Benché in Italia ci siano dei leader di mercato europei che esportano fino al 90-95% della propria produzione (basti pensare al distretto industriale specializzato nella produzione di pompe sommerse e di giochi d’acqua nel vicentino), negli anni scorsi si è fatto poco per creare una cultura di prodotto anche qui in Italia. I bassi fatturati sviluppati nel nostro Paese non hanno stimolati ingenti investimenti.
La conseguenza di tutto ciò è che anche i rivenditori sono stati né stimolati a investire in questo settore, né aiutati a creare delle aree espositive ambientate capaci di attrarre l’attenzione del consumatore finale.
Ma tutto questo, da qualche anno ormai, sta cambiando.
Le aziende del settore hanno avviato negli ultimi 5 anni importanti attività di supporto alla divulgazione del giardinaggio acquatico, molti garden center (i più avveduti) hanno creato dei corner dedicati arricchiti da laghetti funzionanti e anche l’aumento di nuove costruzioni con spazi adatti agli specchi d’acqua (basti pensare alle villette a schiera e alle case con giardino che fioriscono in diverse regioni) fanno ben sperare per un aumento delle vendite nei prossimi anni.
“La distribuzione specializzata e i garden center in particolare, disponendo di maggiori spazi espositivi, può essere un buon veicolo per aumentare la varietà di prodotti offerti e di conseguenza attirare l’attenzione del pubblico consumatore - afferma Federico Carraro di Sicce Italia- . Questo probabilmente potrà far crescere l’interesse verso il settore”.
“Il mercato italiano del laghetto fatica a decollare per vari motivi - riassume la situazione Carlo Manicardi, direttore vendite di Tetra Italia - : anzitutto la maggior parte delle famiglie italiane vive in appartamento e solo una piccola percentuale possiede un giardino di proporzioni tali da potervi installare un laghetto. Generalmente anche chi potrebbe realizzarlo, preferisce occupare lo stesso spazio del laghetto con una piccola piscina, fruibile da tutta la famiglia e non solo dall’appassionato pond. Inoltre ci vorrebbe un maggior sostegno e spazio espositivo pressi i rivenditori, in particolar modo sarebbe utile un laghetto vetrina, meglio se di ridotte dimensioni, fatto e allestito in modo accattivante con piccole cascate, pesci e piante acquatiche/palustri sane, piccole formazioni rocciose interne ed esterne, insomma un bel laghetto! Il consumatore è disponibile a spendere anche cifre piuttosto alte, ma solo se può vedere e toccare con mano quello che potrebbe essere, in futuro, un suo angolo di giardino. Anche la preparazione tecnica del personale di vendita dei nostri rivenditori è piuttosto carente ed è per questo che Tetra organizza corsi sulla manutenzione e l’allestimento dei laghetti. Ultima motivazione, ma sicuramente di grande rilievo, è la difficoltà di trovare rivenditori con le attrezzature necessarie a realizzare gli scavi in giardino o nella migliore delle ipotesi lo fa ma con prezzi esorbitanti”.
“Il giardinaggio acquatico fatica a decollare in Italia anche per altri due motivi - aggiunge Eleonora Vanetti, titolare di Imbiflor -: la diffusa convinzione che le piante acquatiche non sopportano le rigide temperature invernali e il costo iniziale del laghetto. In realtà quasi tutte le piante acquatiche sono rustiche. Anche le ninfee e il fior di loto, a dispetto dell’aspetto esotico sono resistentissime. Questo tipo di flora a metà dell’autunno perde la vegetazione e si prepara al riposo invernale, per rispuntare la primavera successiva. Quanto al costo iniziale del laghetto, va tenuto presente che le strutture in commercio hanno una durata indefinita e lo stesso vale per le piante che, soddisfatte le basilari esigenze (di divisione, nutrimento, acqua, esposizione solare) continuano a moltiplicarsi nel tempo”.

Una catena vincente


Un dato che spesso di sottovaluta nel giudicare l’importanza dei laghetti è sicuramente il giro di affari che gli ruota intorno; come abbiamo detto, con lo specchio d’acqua artificiale si va a ricreare un ambiente che è composto da tantissimi elementi.
È proprio in questi elementi che sta un dato importantissimo: infatti quando si può proporre, all’interno dello stesso punto vendita, tutti gli articoli “satelliti” si può innescare una catena vincente.
Facendo degli esempi partici, che cosa realmente ruota intorno al laghetto? Sicuramente tutto il mondo delle piante acquatiche, che potranno essere di tantissimi tipi in base anche al tipo e alla dislocazione del laghetto, partiremo quindi dalle piante palustri (le più richieste) per arrivare alle piante da riva, le piante sommerse e le piante galleggianti; queste ultime fanno segnalare un incremento di domanda significativo, e agli ormai molto noti giacinti d’acqua si affiancano richieste di castagne d’acqua, lenticchie d’acqua, lattuga d’acqua, etc.
Poi sicuramente vi è tutto il discorso della fauna ittica; oggi sono disponibili presso allevatori specializzati molte più specie di pesci adatti all’ambiente del laghetto, partendo dai classici carassi rossi, fino alle carpe koi dalle colorazioni più pregiate. In tema di pesci è importante anche ricordare che l’allevamento di tante specie si sta evolvendo molto velocemente, e quindi saranno sempre più disponibili soggetti di chiara provenienza e soprattutto non di cattura, con tutti i vantaggi che questo comporta: ovvero maggiore resistenza alle malattie, maggiore tollerabilità delle temperature sia alte che basse, minori problemi di adattamento, ecc.
Anche altri rappresentanti della fauna acquatica come crostacei e palmipedi meritano di essere presi in considerazione in questo contesto, tenendo sempre un occhio ben aperto su normative nazionali e regionali per la detenzione e la vendita.
Infine bisogna considerare tutto quello che è costituito dalle attrezzature meccaniche ed idrauliche con relativi pezzi di ricambio (pompe, tubi, rubinetti, giochi d’acqua, luci, ecc.), gli arredi esterni adatti in vicinanza dello specchio d’acqua e infine tutto il pacchetto degli insetticidi ed insettifughi da esterno.
Gli operatori del settore ben sanno che un “freno” che limita gli entusiasmi dei consumatori è il timore di portarsi in casa insetti e pappatacei (un timore fondato, se il laghetto viene mal gestito) o un acquitrino fangoso coperto di una patina verdastra: quindi, per un rivenditore, avere una risposta pronta e delle soluzioni disponibili per ovviare a questi problemi si rivela un vantaggio competitivo sicuramente vantaggioso.
La presenza di tutta questa gamma di prodotti ci fa capire perché il garden center è il punto vendita ideale per la vendita di giardinaggio acquatico.
“È indubbio che i garden center sono i rivenditori preferenziali per questo segmento - spiega Carlo Manicardi di Tetra Italia -: i grandi spazi di vendita, la disponibilità di piante acquatiche e terrestri, la disponibilità di rocce, ghiaietti, strutture in legno, identificano questo tipo di trade come l’ideale rivenditore del laghetto. Purtroppo però i garden center moderni in Italia sono ancora pochi: solo le grosse catene hanno capito le potenzialità di questo settore e investono nella formazione del personale, negli spazi espositivi, negli spazi di vendita e nella giusta comunicazione al potenziale consumatore”.

L’importanza della presentazione


Sicuramente il laghetto costituisce un articolo “ingombrante”, quindi la presentazione delle soluzioni delle aziende con cui il garden ha un “filo diretto” sarà fondamentale. Premettiamo che i garden che dispongono dello spazio adeguato, saranno sicuramente avvantaggiati nel poter esporre un laghetto completo di tutto il corredo, mettendo sempre in conto che il laghetto dovrà essere sottoposto a una manutenzione rigorosa. Va da sé che l’immagine di un ambiente trasandato, incolto o maleodorante costituisce un danno molto peggiore che un’assenza totale.
E lo stesso discorso vale per le piante. “I rivenditori spesso sono restii a trattare questo tipo di giardinaggio perché il più delle volte sono sprovvisti delle vasche in cui tenere le ninfee, le piante ossigenanti e quelle galleggianti e ritengono che si tratti di un investimento oneroso - spiega Eleonora Vanetti di Imbiflor -. In realtà va benissimo qualsiasi tipo di contenitore con un’altezza di cm. 50 e chiunque si può attrezzare con poca spesa. Inoltre molti rivenditori non sanno qual è il livello d’acqua ottimale per le varie essenze e credono che sia diverso per ogni singola specie. Invece è semplicissimo ed è sufficiente suddividere la flora acquatica in 4 grandi gruppi: le ninfee necessitano di 20 cm d’acqua sopra il colletto, le piante palustri e il fior di loto ne richiedono 5 cm, le piante ossigenanti vanno collocate sul fondo del contenitore e quelle galleggianti posate semplicemente sull’acqua”.
In qualunque caso sarà necessario attrezzarsi per far sì che il cliente possa valutare le soluzioni in modo semplice e chiaro: infatti i modelli che le aziende presentano oggi sono molteplici e differiscono in tanti dati (volume, ampiezza, profondità, materiale, etc.). E allora quale può essere una maniera corretta di presentare il prodotto? Senza dubbio un buon sistema è quello di avere disponibili delle immagini che ritraggano il prodotto sia “grezzo” che messo in posa, infatti il cliente prima dovrà farsi un’idea della struttura e poi, in un secondo momento, di quale può essere la sua immagine alla fine della sistemazione. Logicamente lo stesso tipo di struttura grezza, può offrire svariate soluzioni di resa finale in base ai corredi di piante, alle decorazioni, ai giochi d’acqua, ecc. Quindi più saranno le immagini di “visione finale” vicine a quella della struttura e meglio verrà resa l’idea delle potenzialità del laghetto.
Per la consultazione di cataloghi e album fotografici ci si potrà attrezzare in diversi modi: sicuramente mettere a disposizione un computer con menù di facile comprensione rappresenta il top; un’ottima alternativa sarà dotarsi di un’area con posti a sedere e tavolo dove si possa consultare il materiale cartaceo (cataloghi, album fotografici, etc.); se gli spazi non lo permettono, bisognerà quantomeno rendere consultabile il materiale in un punto il meno caotico e rumoroso possibile.

Il lago del garden


Quasi tutti i garden center nord europei e una parte sempre più importanti dei garden italiani arricchiscono la parte esterna del punto vendita con un vero e proprio lago, popolato da anatre, pesci e piante acquatiche. Un’installazione che serve essenzialmente per caratterizzare l’aspetto esterno del garden center e che contemporaneamente trasmette un’immagine “naturale” e rassicurare i clienti sulla professionalità in tema di acqua (e soprattutto di laghetti) del punto vendita.
Per capire questo fenomeno abbiamo incontrato Giovanni Muccinelli, titolare di Umor Acqueo, azienda specializzata nel giardinaggio acquatico e che da qualche anno ha maturato una profonda esperienza nella realizzazione di questi grandi laghi.

MondoPratico: Quella di affiancare al garden center un lago, come avviene nel nord Europa, è una tendenza che si sta affermando anche in Italia?
Giovanni Muccinelli: Si la tendenza è in atto anche da noi. Sempre di più il garden center che intende specializzarsi in questo settore capisce l'importanza di avere un'esposizione di livello che possa attirare i clienti all'acquisto informato dei prodotti legati al giardino acquatico. L'interesse e la voglia dei consumatori sono elevate anche se in Italia il garden in questo settore è ancora arretrato, sia come esposizione ma soprattutto come know how, indispensabile per raggiungere livelli di crescita costanti in questo settore.

MondoPratico: Quali elementi dovrebbe considerare un gardenista che si accinge ad installare un laghetto di grandi dimensioni?
Giovanni Muccinelli: La progettazione di un lago di grandi dimensioni è necessariamente legata alla progettazione del garden nel suo complesso. Quindi se il garden è in costruzione va valutata fin da subito la presenza del laghetto; se il garden è già esistente si può inserire comunque il laghetto tenendo conto del contesto esistente. Le scelte estetiche da fare sono legate alle finiture dei bordi sia come materiali (pietra, granito, legno) sia come profili (stile naturale, stile formale, con pontile, presenza di cascate o dislivelli, ecc). Inoltre ancora prima di iniziare a scavare bisogna avere ben chiaro quali piante si vogliono usare e dove disporle. Definite le scelte estetiche vanno considerati gli impianti e i locali tecnici che vanno dimensionati in base al risultato che si vuole ottenere. Oggi tecnicamente è possibile avere acqua pulita e un laghetto attraente se si utilizzano tutti gli impianti necessari.
Mi sento comunque di dare un suggerimento: se non ci fosse lo spazio o la possibilità di avere un lago “importante” nel garden, si può comunque colpire il cliente con realizzazioni più piccole molto curate e di grande valenza estetica.

MondoPratico: Che tipo di servizi offre la vostra Azienda a supporto dei garden center?
Giovanni Muccinelli: La nostra azienda ha una forte impronta professionale perchè ha una grossa esperienza derivante dalla realizzazione di impianti importanti sia pubblici che privati. Quindi possiamo occuparci della progettazione e realizzazione di laghetti nel garden e dell'istruzione del personale che è addetto alla vendita dei prodotti al consumatore. Possiamo intervenire anche su laghetti già esistenti. Inoltre possiamo aiutare il garden a diventare veicolo verso il consumatore del biolago (oggi è molto di moda), dei giochi d'acqua, del lago per carpe koi e del laghetto di piante (giardino d'acqua - watergardining).