Analisi » Il 2007 si chiude con una ripresa
Il 2007 si chiude con una ripresa
Le famiglie italiane, in base ai dati Ismea-AcNielsenCra, nel 2007 hanno acquistato meno piante in vaso da interno ed esterno a causa del clima temperato invernale che ha ridotto la mortalità delle piante. Nel segmento del reciso, la variazione della spesa è invece trascurabile.
Per entrambi i segmenti vi è però un deciso calo del numero di acquirenti complessivi e in particolari periodi dell’anno. Gli stessi però mostrano una spesa annua più elevata pari a 58 euro nel caso delle piante e di quasi 72 euro nel caso dei fiori recisi.
Quella appena trascorsa è stata un’annata del tutto anomala, i cui dati sugli acquisti, ancora provvisori, evidenziano la marginalità nel vivere quotidiano del prodotto florornamentale, soprattutto se si tratta di fiore reciso. La diminuzione degli acquirenti, coincidente con la primavera (sia per i fiori sia per le piante), indica come in presenza di minori aspettative reddituali, il consumatore decida di rinunciare alla spesa.
Per le piante ciò è meno incisivo, poiché la bella stagione nella maggior parte dei casi ha spostato la sostituzione delle vecchie piante ai mesi estivi (+32% nel bimestre giugno/luglio) o all’autunno.
Tuttavia l’ammontare complessivo di poco più di 2,1 miliardi di euro contro i 2,2 miliardi del 2006 si ripartisce in 1.208 e 902 milioni di euro, rispettivamente spesi per fiori recisi e piante in vaso, alberi e arbusti. La diminuzione per i fiori, tenendo conto che si tratta di un’indagine campionaria, si può considerare insignificante (è inferiore al 4%), mentre per le piante il calo del 6% corrisponde a una lieve contrazione.
L’evoluzione delle vendite in base al canale commerciale, mostra - per le piante in vaso, alberi e arbusti - un vantaggio quasi costante nel corso dell’anno del negozio tradizionale rispetto al garden center, la cui quota del 32% ha perso 4 punti percentuali rispetto al 2006 (mentre il tradizionale ne guadagna 8). È possibile che il calo della numerosità di acquirenti di fiori, clienti abituali del fiorista, abbia spostato l’interesse verso la pianta in vaso.
Per entrambi i segmenti vi è però un deciso calo del numero di acquirenti complessivi e in particolari periodi dell’anno. Gli stessi però mostrano una spesa annua più elevata pari a 58 euro nel caso delle piante e di quasi 72 euro nel caso dei fiori recisi.
Quella appena trascorsa è stata un’annata del tutto anomala, i cui dati sugli acquisti, ancora provvisori, evidenziano la marginalità nel vivere quotidiano del prodotto florornamentale, soprattutto se si tratta di fiore reciso. La diminuzione degli acquirenti, coincidente con la primavera (sia per i fiori sia per le piante), indica come in presenza di minori aspettative reddituali, il consumatore decida di rinunciare alla spesa.
Per le piante ciò è meno incisivo, poiché la bella stagione nella maggior parte dei casi ha spostato la sostituzione delle vecchie piante ai mesi estivi (+32% nel bimestre giugno/luglio) o all’autunno.
Tuttavia l’ammontare complessivo di poco più di 2,1 miliardi di euro contro i 2,2 miliardi del 2006 si ripartisce in 1.208 e 902 milioni di euro, rispettivamente spesi per fiori recisi e piante in vaso, alberi e arbusti. La diminuzione per i fiori, tenendo conto che si tratta di un’indagine campionaria, si può considerare insignificante (è inferiore al 4%), mentre per le piante il calo del 6% corrisponde a una lieve contrazione.
L’evoluzione delle vendite in base al canale commerciale, mostra - per le piante in vaso, alberi e arbusti - un vantaggio quasi costante nel corso dell’anno del negozio tradizionale rispetto al garden center, la cui quota del 32% ha perso 4 punti percentuali rispetto al 2006 (mentre il tradizionale ne guadagna 8). È possibile che il calo della numerosità di acquirenti di fiori, clienti abituali del fiorista, abbia spostato l’interesse verso la pianta in vaso.
Approfondisci
ANALISI | 20/05/2009
Crescono le vendite di fiori
ANALISI | 27/04/2009
Piante e fiori: un 2008 da dimenticare?
ANALISI | 30/03/2009
Piante e fiori: autunno tiepido
ANALISI | 11/03/2009
La crisi tocca il florovivaismo italiano
ANALISI | 04/03/2009