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Edra: l’Europa del fai da te

22 October 2008
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Come si sta muovendo il mondo del fai da te a livello europeo? Ne abbiamo parlato con Edra, l’associazione che raggruppa i principali gruppi distributivi Europei del comparto.

Edra (European Diy Retail Association) è l’associazione europea dei retailer del comparto Diy, che include 18 membri di 14 nazioni europee, fra cui le insegne più importanti del segmento.
L’associazione è nata per rappresentare gli interessi del settore europeo del Diy e fare “fronte comune” per migliorare la qualità della legislazione attinente al comparto di riferimento. Edra inoltre promuove il mercato del fai da a livello europeo perché ogni membro possa sviluppare ulteriormente il proprio business nel paese di appartenenza. Per sapere qualcosa in più in merito a questa importante realtà associativa abbiamo intervistato il segretario generale di Edra, John W. Herbert.

MondoPratico: Ci può raccontare, in breve, la storia di Edra?
John W. Herbert: Edra è stata fondata nel 2002. I membri fondatori sono stati Bhb (Bundesverband Deutscher Heimwerker-, Bau- und Gartenfachmärkte e.V) e FMB (Fédération des Magasins de Bricolage), rispettivamente le associazioni nazionali tedesca e francese dei retailer del settore Diy. Attualmente Edra ha membri in 14 stati, che operano per un totale di 30 catene distributive che, insieme, rappresentano circa il 90% del totale fatturato europeo.

MondoPratico: Uno degli obiettivi della vostra associazione è migliorare la qualità della legislazione per il comparto Diy. Le leggi stanno migliorando?
John W. Herbert: Edra, che è membro dell’Euro Commerce*, ha contatti costanti con questo ente e con l’associazione di retailer tedeschi, così da seguire da vicino e monitorare i progressi della legislazione del comparto, esprimere la propria opinione e, in caso sia necessario, proporre delle modifiche alle leggi stesse. Nel complesso direi che siamo soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo.
* EuroCommerce rappresenta in Europa gli interessi dei vari settori commerciali del mondo del retailing e del commercio all’ingrosso. I suoi membri includono associazioni commerciali di 29 stati, associazioni sia europee sia nazionali di specifici settori del commercio o anche singole aziende.

MondoPratico: Come sta andando il mercato europeo?
John W. Herbert: I mercati più maturi, penso a Germania, Regno Unito, Francia e Benelux, stanno vivendo una situazione di stasi, con un andamento delle vendite non certo entusiasmante. Si registrano invece risultati decisamente positivi e uno sviluppo costante nei paesi di quello che potremmo definire il “primo blocco dell’Est”, di cui la Russia rappresenta un ottimo esempio.

MondoPratico: E dell’Italia cosa mi dice?
John W. Herbert: Il mercato italiano è caratterizzato ancora oggi da molti piccoli negozi locali, peraltro apprezzati dalla popolazione. Insomma il mercato del Diy italiano è molto frammentato. È vero che ci sono anche grossi gruppi distributivi che offrono un vasto assortimento a prezzi competitivi, che alla fine andranno ad accrescere sempre più la propria fetta di mercato. Ciononostante siamo convinti che, sul lungo periodo, l’Italia continuerà ad avere molte piccole realtà distributive, in numero nettamente maggiore rispetto, per esempio, al Regno Unito o alla Germania.

MondoPratico: Quali sono le tipologie merceologiche che stanno dando i migliori risultati?
John W. Herbert: Direi che gli esiti più positivi li stanno avendo le tipologie merceologiche “classiche”. Le maggiori richieste riguardano cioè: elettroutensili, utensili manuali, pitture, legno. Sono inoltre in sensibile aumento le vendite di articoli de fai da te “soft”, in particolare dei comparti: bagno e accessori, illuminazione, tessile. Il segmento del garden continua la sua parabola ascendente, con fatturati in crescita in tutti le nazioni europee.

MondoPratico: A suo avviso l’attenzione riservata dai grandi gruppi distributivi del comparto all’eco-sostenibilità è destinata a crescere in futuro?
John W. Herbert: La consapevolezza dell’importanza del problema ambientale sta aumentando in tutta Europa e sarà un aspetto non secondario negli anni a venire. I gruppi distributivi europei dovranno trovare il modo di comunicare alla clientela il proprio impegno su questo tema. Ritengo infatti che un’azienda che si occupa di fai da te non avrà un futuro se non prenderà sul serio il problema della sostenibilità ambientale. Già oggi, comunque, si sta facendo molto: i gruppi distributivi europei sono particolarmente attenti nel proporre alla clientela prodotti realizzati nel rispetto dell’ambiente. Per esempio si scelgono articoli contenenti legno a marchio FSC (Forest Stewardship Council) ovvero proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Ancora, su quasi tutti gli scaffali di un centro brico si possono trovare tipologie merceologiche che consentono di risparmiare energia: luci a ridotto consumo energetico, luci con timer automatico. Si possono trovare inoltre materiali isolanti a basso contenuto di sostanze nocive. E gli esempi potrebbero continuare.


I MEMBRI DI EDRA
  • BHB - Bundesverband Deutscher Heimwerker-, Bau- und Gartenfachmärkte e.V. (Germania)

  • FMB - Fédération des Magasins de Bricolage (Francia)

  • ADFB - Asociación de Distribuidores de Ferretería y Bricolage (Spagna)

  • RaSi Ry - Finnish Hardware Association (Finlandia)

  • Assofermet - Associazione nazionale dei commercianti in ferro e acciai, metalli non ferrosi, rottami ferrosi, ferramenta e affini. (Italia)

  • BAUCENTER (Russia)

  • Kingfisher plc (Regno Unito)

  • Focus DIY Ltd (Regno Unito)

  • Homebase Ltd (Regno Unito)

  • Woodie's DIY and Garden Centres Limited (Irlanda)

  • Løvenskiold- Vækere AS (Norvegia)

  • SILVAN Kæden (Danimarca)

  • Merkur, d.d (Slovenia)

  • Maxeda DIY Group B.V. (Paesi Bassi)

  • Rautakesko Ltd (Finlandia)

  • Stroy Arsenal (Russia)

  • Travis Perkins plc (Regno Unito)

  • Wyvale Garden Centres (Regno Unito)