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Canneto punta sull’ecosostenibilità

05 September 2008
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Il Centro Servizi per il Florovivaismo ha avviato un protocollo di ricerca con il Cnr di Bologna sulla valenza ambientale delle piante caducifoglia. Per saperne di più abbiamo incontrato il suo vice presidente, Stefano Ottoni.

Ormai è chiaro a tutti: uno degli elementi determinanti della sfida dei prossimi anni sarà l’ecosostenibilità, intesa sia come abbattimento delle fonti inquinanti sia come riduzione dell’effetto serra. Una tendenza che non potrà che coinvolgere anche il mondo del florovivaismo e le tecniche di produzione e di presentazione del prodotto sul mercato nazionale e (soprattutto) internazionale. In questa direzione si è mosso il Centro Servizi per il Florovivaismo di Canneto sull’Oglio (Mn) che ha stilato una convenzione per lo studio del valore ambientale delle alberature in collaborazione con l’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Bologna. Ricordiamo che il Centro Servizi per il Florovivaismo è stato fondato nel 1999 con lo scopo di promuovere e qualificare la produzione vivaistica del distretto cannetese. In questi anni ha realizzato un egregio lavoro, soprattutto nei mercati esteri, tanto che oggi il comprensorio cannetese rappresenta un polo di produzione di eccellenza delle piante caducifoglia a livello internazionale. Le 53 aziende associate rappresentano circa il 70% della produzione locale e il Centro Servizi è diventato l’interlocutore ufficiale di questo comprensorio. Per conoscere i dettagli del protocollo di ricerca realizzato con il Cnr, abbiamo incontrato Stefano Ottoni, vice presidente del Centro Servizi per il Florovivaismo.

Qualità ed ecosostenibilità certificata



MondoPratico: Come è nata l’idea del protocollo ambientale con il Cnr?
Stefano Ottoni: È nata dalla volontà di dare una valenza ambientale alle nostre piante, visto che siamo il più grande polo produttivo di alberi in Europa. Gli alberi hanno una funzione ornamentale, ma anche sociale e ambientale, soprattutto nei grandi agglomerati urbani dove l’inquinamento e il disagio climatico si sentono maggiormente. Volevamo valutare, quantificare e calcolare la valenza ambientale delle piante: il Cnr di Bologna effettuerà una serie di rilevazioni su 25 varietà a foglia caduca per quantificare gli effetti migliorativi degli alberi nei centri urbani. É la prima volta che si effettua una ricerca simile in Europa.

MondoPratico: Giungerete a una certificazione ambientale?
Stefano Ottoni: Certo. Un certificato ambientale e una scheda tecnica che indicheranno le capacità di assorbimento e di emissione di ossigeno di ogni singola varietà. Vogliamo fornire uno strumento di analisi utile per le amministrazioni pubbliche e i progettisti, che avranno uno strumento in più per progettare in modo ecosostenibile le prossime grandi opere: parchi agricoli urbani, verde cittadino, cinture verdi, waterfront, ecc.

MondoPratico: Quando si concluderà la ricerca?
Stefano Ottoni: Il 19 settembre, in un convegno all’interno dell’evento Canneto Verde, presenteremo i primi risultati e la ricerca verrà completata nel 2009.

“Non vendiamo un albero ma un sistema”



MondoPratico: Il Centro Servizi ha promosso nel 2007 il marchio di qualità Planta Regina. Possiamo dire che questo nuovo progetto va a integrare Planta Regina sul fronte della difesa dell’ambiente?
Stefano Ottoni: Certo. Stiamo lavorando su due fronti: da un lato l’aspetto estetico, culturale e qualitativo garantito da PlantaRegina e dall’altro la ricerca ambientale. Una scelta determinata dalla volontà di essere competitivi e innovativi sui mercati internazionali.

MondoPratico: Come è organizzato PlantaRegina?
Stefano Ottoni: É un marchio di qualità delle nostre alberature e del nostro distretto produttivo, legato a un disciplinare di produzione che abbiamo stilato insieme all’Associazione Nazionale Tecnici Pubblici Giardini e al Comitato Tecnico del Centro Servizi. PlantaRegina ci permette inoltre di divulgare la conoscenza di un prodotto di un distretto tipico di produzione e quindi di realizzare promozione a livello nazionale e internazionale. Il disciplinare è stato sviluppato nel febbraio di quest’anno e nella prossima stagione inizieremo a vendere piante certificate PlantaRegina: in questa prima fase ci sarà una Commissione di controllo interna al Centro Servizi e in seguito arriveremo a una certificazione esterna.

MondoPratico: Abbiamo parlato di promozione internazionale: come operate su questo fronte?
Stefano Ottoni: Abbiamo in agenda diverse attività, fiere e missioni economiche. Nell’ultima settimana di agosto parteciperemo in comarketing, con Sarba, un’importante ditta produttrice di arredi per parchi e campi gioco a una grande fiera a Varsavia e abbiamo in programma delle missioni in Polonia, Bulgaria, Romania, Russia e Turchia. Nel 2009 realizzeremo un grande evento al quale inviteremo tutte le grandi città europee, soprattutto quelle che stanno promuovendo grandi opere. Un’occasione per promuovere la certificazione PlantaRegina e il progetto con il Cnr: noi non vendiamo un albero ma un sistema. Il Centro Servizi rappresenta il 70% della produzione di Canneto, che è una delle maggiori aree produttive a livello internazionale: questa rappresentanza ci consente di essere presenti sul mercato in modo importante e propositivo. A questo proposito devo fare un ringraziamento particolare a Ercole Montanari presidente della Camera di Commercio di Mantova, Maurizio Fontanili presidente della Provincia di Mantova, Giuseppe Torchio presidente della Provincia di Cremona e Gian Domenico Auricchio presidente della Camera di Commercio di Cremona, che sostengono in modo importante la nostra Associazione.