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Ghidini illumina il Parco della Pace
Il progetto di riqualificazione del Parco della Pace a Roma nasce dall’esigenza di recuperare, e quindi donare alla città e ai cittadini, una vasta area da tempo abbandonata e desolata alla periferia di Roma, in via della Pisana: fino a poco tempo fa, infatti, l’area era un’immensa cava a cielo aperto destinata all’estrazione di pozzolana e inerti.
Con il passare degli anni, il degrado ha avuto il sopravvento: case abusive, depositi di carburanti e centri di smaltimento rifiuti erano all’ordine del giorno. Nel 2001, con delibera dell’ufficio di presidenza del Consiglio Regionale del Lazio si è deciso di bonificare, recuperare e riqualificare la zona ormai in rovina.
L’area interessata dal progetto, ben 12 ettari di terreno, è di proprietà del Consiglio Regionale ed è ad esso adiacente. L’intervento è stato realizzato nell’ottica del concetto “Land Art” con lo scopo di valorizzare e trasformare l’area, rendendola portatrice di un profondo significato: la Pace.
Il tema e il concetto di Pace parlano attraverso le numerose raffigurazioni simboliche, dislocate lungo i diversi percorsi all’interno del parco. Il materiale-simbolo è la pietra, utilizzata sin dalla preistoria e presente in ogni dove e in ogni epoca, e per questo perfetta per essere associata alla Pace, una speranza condivisa da tutte le civiltà: per il rivestimento dell’anfiteatro è stata utilizzata la pietra laziale del bacino di Coreno; per le sculture e le pietre letterarie il peperino rosa (alto Lazio) mentre per i viali la scelta è ricaduta sulla pietra di tufo dell’alto Lazio.
Il Direttore Artistico Ettore de Concilis ha creato e situato lungo il cammino dei viali letterari le pietre scultoree su cui sono incisi versi poetici e filosofici, ispirati alla Pace e alla fratellanza: punto focale sono le tre sculture che raffigurano simbolicamente le religioni monoteiste - cristianesimo, ebraismo e islamismo.
L’elemento vegetale concorre fin da subito alla costruzione del progetto: il terreno è stato modellato ed è stato eseguito un accurato studio volto alla ricerca e alla sistemazione ideale delle essenze come alberi, arbusti, piante erbacee e cosi via. L’elemento vegetale è, infatti, qualcosa di vivente che subisce un progetto di crescita e di decadimento naturale. Allo stesso modo la Pace conquistata, se non curata e protetta, può cessare di esistere.
L’architetto Michele Stamegna, invece, si è focalizzato sull’aspetto illuminotecnico con la collaborazione di Ghidini Illuminazione, fondamentale per la scelta dei corpi illuminanti e il loro posizionamento nel parco per mettere in evidenza le forme architettoniche del verde e delle sculture. L’illuminazione, inoltre, gioca un ruolo di fusione tra le religioni, rappresentando l’elemento principale in tutta la progettazione perché sottolinea il concetto di Pace del parco.
Gli apparecchi forniti da Ghidini sono vari e ogni modello è stato scelto in base al tipo di area da illuminare per avere il massimo effetto scenografico: incasso a suolo, bollard, proiettori suolo e proiettori. Per l’anfiteatro sono stati utilizzati 170 Microgeo Led, apparecchi ad incasso carrabile per esterno a luce radente con controcassa in alluminio per il montaggio a pavimento. Per l’illuminazione dei viali letterari e carrabili, il bollard TRET, realizzato con elementi in alluminio a basso contenuto di rame per un’elevata resistenza all’ossidazione, verniciato in polveri poliestere con trattamento anticorrosione e diffusore in policarbonato antivandalico trasparente, nelle versioni CUTOFF per i primi con paraluce e frangiluce a 45° verniciati neri 5 gloss a bassa riflettanza per rispondere alle esigenti norme regionali contro l’inquinamento luminoso e UP per i secondi con un’altezza di 2,40 metri. Per esaltare alberi e arbusti, la scelta è ricaduta sul proiettore da suolo Daytona, orientabile di 75°, girevole a 360° e controcassa in ferro con trattamento in cataforesi esclusa. Infine, per illuminare le pietre letterarie, è stato scelto il proiettore Vik, ideale per sottolineare con decisione particolari architettonici e facciate.
“E’ stato un onore per Ghidini Illuminazione essere coinvolti in un progetto di recupero ambientale e di valore architettonico così importante, portatore di un messaggio di Pace” afferma Roberto Castellotti, Direttore Commerciale di Ghidini Illuminazione e aggiunge “La luce è un elemento fondamentale per ogni ambiente, è la scelta migliore per valorizzarlo. Grazie al nostro contributo il Parco della Pace diventerà un vero e proprio monumento volto a glorificare la Pace”.
Con il passare degli anni, il degrado ha avuto il sopravvento: case abusive, depositi di carburanti e centri di smaltimento rifiuti erano all’ordine del giorno. Nel 2001, con delibera dell’ufficio di presidenza del Consiglio Regionale del Lazio si è deciso di bonificare, recuperare e riqualificare la zona ormai in rovina.
L’area interessata dal progetto, ben 12 ettari di terreno, è di proprietà del Consiglio Regionale ed è ad esso adiacente. L’intervento è stato realizzato nell’ottica del concetto “Land Art” con lo scopo di valorizzare e trasformare l’area, rendendola portatrice di un profondo significato: la Pace.
Il tema e il concetto di Pace parlano attraverso le numerose raffigurazioni simboliche, dislocate lungo i diversi percorsi all’interno del parco. Il materiale-simbolo è la pietra, utilizzata sin dalla preistoria e presente in ogni dove e in ogni epoca, e per questo perfetta per essere associata alla Pace, una speranza condivisa da tutte le civiltà: per il rivestimento dell’anfiteatro è stata utilizzata la pietra laziale del bacino di Coreno; per le sculture e le pietre letterarie il peperino rosa (alto Lazio) mentre per i viali la scelta è ricaduta sulla pietra di tufo dell’alto Lazio.
Il Direttore Artistico Ettore de Concilis ha creato e situato lungo il cammino dei viali letterari le pietre scultoree su cui sono incisi versi poetici e filosofici, ispirati alla Pace e alla fratellanza: punto focale sono le tre sculture che raffigurano simbolicamente le religioni monoteiste - cristianesimo, ebraismo e islamismo.
L’elemento vegetale concorre fin da subito alla costruzione del progetto: il terreno è stato modellato ed è stato eseguito un accurato studio volto alla ricerca e alla sistemazione ideale delle essenze come alberi, arbusti, piante erbacee e cosi via. L’elemento vegetale è, infatti, qualcosa di vivente che subisce un progetto di crescita e di decadimento naturale. Allo stesso modo la Pace conquistata, se non curata e protetta, può cessare di esistere.
L’architetto Michele Stamegna, invece, si è focalizzato sull’aspetto illuminotecnico con la collaborazione di Ghidini Illuminazione, fondamentale per la scelta dei corpi illuminanti e il loro posizionamento nel parco per mettere in evidenza le forme architettoniche del verde e delle sculture. L’illuminazione, inoltre, gioca un ruolo di fusione tra le religioni, rappresentando l’elemento principale in tutta la progettazione perché sottolinea il concetto di Pace del parco.
Gli apparecchi forniti da Ghidini sono vari e ogni modello è stato scelto in base al tipo di area da illuminare per avere il massimo effetto scenografico: incasso a suolo, bollard, proiettori suolo e proiettori. Per l’anfiteatro sono stati utilizzati 170 Microgeo Led, apparecchi ad incasso carrabile per esterno a luce radente con controcassa in alluminio per il montaggio a pavimento. Per l’illuminazione dei viali letterari e carrabili, il bollard TRET, realizzato con elementi in alluminio a basso contenuto di rame per un’elevata resistenza all’ossidazione, verniciato in polveri poliestere con trattamento anticorrosione e diffusore in policarbonato antivandalico trasparente, nelle versioni CUTOFF per i primi con paraluce e frangiluce a 45° verniciati neri 5 gloss a bassa riflettanza per rispondere alle esigenti norme regionali contro l’inquinamento luminoso e UP per i secondi con un’altezza di 2,40 metri. Per esaltare alberi e arbusti, la scelta è ricaduta sul proiettore da suolo Daytona, orientabile di 75°, girevole a 360° e controcassa in ferro con trattamento in cataforesi esclusa. Infine, per illuminare le pietre letterarie, è stato scelto il proiettore Vik, ideale per sottolineare con decisione particolari architettonici e facciate.
“E’ stato un onore per Ghidini Illuminazione essere coinvolti in un progetto di recupero ambientale e di valore architettonico così importante, portatore di un messaggio di Pace” afferma Roberto Castellotti, Direttore Commerciale di Ghidini Illuminazione e aggiunge “La luce è un elemento fondamentale per ogni ambiente, è la scelta migliore per valorizzarlo. Grazie al nostro contributo il Parco della Pace diventerà un vero e proprio monumento volto a glorificare la Pace”.


