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Bio è bello!

11 December 2009
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“Stare in forma e sentirsi bene” è lo slogan che da sempre si sposa con un’alimentazione adeguata, fatta di cibi sani, dalla provenienza nota, ben “tracciata” e “rintracciabile”.
L’azienda agricola Pacinidi Rigoli (Pisa) fa sua anche la produzione di piantine da orto biologiche, specchio di un’anima dei tempi che corrono, ove filiera corta, farmers’market e varietà locali, ma anche sostenibilità ambientale e difesa del made in Italy, richiedono un prodotto dalle caratteristiche qualitative ineccepibili.
Precorrendo i tempi, l’azienda pisana è in possesso da oltre quindici anni di una certificazione per la produzione “bio” e oggigiorno, per evadere le richieste degli oltre 100 produttori suoi clienti, mette a disposizione un centinaio di varietà a fronte di circa 4.000.000 di piantine bio prodotte nel 2009.
“I produttori biologici, nostri clienti - spiega Maurizio Pacini, titolare dell’omonima azienda - sono molto ben motivati”.
Il biologico da sempre, ma ora più che mai, rappresenta un’ottima opportunità sia per l’agricoltura sia per il territorio e l’ambiente. Oltre a offrire rinnovate opportunità socio-culturali, come i gruppi di acquisto solidali, o a recuperare valori di altri tempi, il “bio” valorizza in modo unico le varietà locali, quale strumento per dare una risposta alla richiesta sempre più impellente di un mercato a ‘Km zero’ che porti sulle nostre tavole prodotti ‘nostrani’ e genuini, il cui costo non vada a gravare sulle nostre tasche né tanto meno sull’ambiente. Mangiare un pomodoro Pisanello, da queste parti, infatti, incide sicuramente molto meno sia sul prezzo del menù sia in termini di ecologia. Oltre ad essere infinitamente più buono e saporito non porta con sé il “costo ambientale” dei pomodori provenienti dalla Sicilia o persino da altre parti del globo terrestre. Avete mai pensato che i prodotti che troviamo nel nostro piatto a pranzo e cena possono avere un costo non solo economico bensì rappresentare anche un aggravio insostenibile in fatto di anidride carbonica emessa e dunque di inquinamento? Trasportare gli ortaggi, da una regione a un’altra o addirittura da una nazione all’altra, costa in termini di consumo di risorse non rinnovabili e d’inquinamento davvero tantissimo.
Recentemente Pacini ha invitato i clienti del comparto biologico a un workshop in azienda, riscontrando un notevole successo grazie alla partecipazione di oltre 40 produttori provenienti da tutta la Toscana. “Nell’occasione, è stata nostra premura far comprendere a questi ultimi la volontà dell’azienda agricola Pacini di porsi come figura di raccordo e collegamento fra i produttori e i consumatori di quei prodotti destinati al tanto ambito menù a km zero”.