Accedi oppure registrati

Analisi » Aria compressa: sul mercato soffia ottimismo

Aria compressa: sul mercato soffia ottimismo

20 March 2008
Nel lavoro artigianale, nella produzione industriale ma anche a livello hobbistico, la qualità di ogni lavoro e l'efficienza dipendono, oltre che dall’abilità di ogni singolo operatore, dal livello e dalle caratteristiche degli utensili e delle macchine che si utilizzano. I moderni compressori a pistoni, per esempio, oggi offrono soluzioni molto efficienti in numerose applicazioni d'aria compressa. Il settore hobbistico, in particolare, necessita generalmente di compressori a pistoni oil-free senza serbatoio oppure lubrificati con potenze fino a 2 Hp e dotati di serbatoi con capacità fino a un massimo di 50 litri. Invece la gamma professionale, che deve soddisfare tutti i possibili utilizzi, dal piccolo artigiano all’industria, comprende compressori a pistoni lubrificati con potenze da 0,5 a 20 Hp e serbatoi da 2 a 1000 litri, configurati in varie forme e dimensioni.
Molti affiancano alla propria gamma di compressori anche una linea completa di accessori e di utensili pneumatici, sia professionali sia per hobbisti, per consentire l’utilizzo dell'aria compressa in tutte le sue molteplici applicazioni. Questo perché una vasta scelta di accessori, e quindi di materiale di consumo, rappresenta sempre più una percentuale importante delle vendite legate al compressore.

Energia economica pulita e sicura


L'aria compressa è assolutamente l'energia ecologica e sicura per eccellenza. Ma la si può anche definire economica, perché gli utensili pneumatici sono molto meno dispendiosi sia da acquistare sia da utilizzare rispetto a quelli elettrici, per esempio, e consentono rese che sono senz'altro uguali se non superiori. Una volta compressa con un compressore o una pompa, l’aria atmosferica può essere immagazzinata in un serbatoio o essere utilizzata subito per azionare utensili pneumatici e per soffiare, gonfiare, ripulire da polvere o limatura metallica, per esempio. Talvolta l’aria è deumidificata prima di raggiungere il serbatoio attraverso un deumidificatore installato all'uscita del compressore, per scongiurare la condensa che può causare danni da ruggine o corrosione.
Dal serbatoio l’aria compressa arriva, attraverso tubature di plastica o metallo, ai regolatori di pressione e ai rubinetti, solitamente a valvola a sfera, dai quali l’utilizzatore la preleva con tubazioni flessibili per gli usi più disparati. In un’officina il compressore può essere usato per azionare gli utensili, per esempio, oppure per gonfiare pneumatici di autoveicoli, pulire ed eliminare lo sporco più ostinato ma anche per verniciare a spruzzo. In una falegnameria può essere usato per far funzionare apparecchi come pistole sparachiodi; mentre in un cantiere edile mette in azione i martelli pneumatici. In campo hobbistico, invece, gonfiare gommoni o pneumatici, pulire attrezzature e sporco ostinato o verniciare piccoli oggetti sono alcuni degli utilizzi più diffusi.

Approccio globale e associazionismo


Sono ormai trascorsi oltre dieci anni dall’entrata in vigore delle prime direttive europee basate su un approccio globale del mercato. In questo mercato unico che si è creato è consentito il libero scambio di “merci sicure” all’interno dell’Unione europea. Ma per raggiungere questo risultato salvaguardando il progresso tecnologico, i costruttori hanno dovuto compiere notevoli sforzi, e in molti casi il lavoro non è ancora completato. Un esempio è il settore che comprende pompe e compressori, difficili da regolamentare perché ricadono nel campo d’applicazione di numerose direttive che riguardano sia gli aspetti elettrici sia quelli meccanici, ma che nell’immediato futuro saranno coinvolti anche dalla legislazione europea in materia di gestione dei rifiuti e di risparmio energetico.
Per aiutare le aziende ad affrontare questo cammino normativo e legislativo in continua evoluzione, Compo (Associazione costruttori compressori, pompe e accessori per il trattamento aria compressa) si pone come punto d’incontro, informazione e assistenza. Il suo scopo principale è migliorare la diffusione dei prodotti degli associati, sia partecipando con i suoi esperti al lavoro delle commissioni tecniche sia studiando iniziative economiche e promozionali. Per la stesura delle norme, ultimamente molto impegnativa è stata la sua attività presso gli enti normativi nazionali e internazionali. Nell’interesse dei suoi associati, si concentra sull’analisi delle direttive con particolare riferimento a pompe e compressori, per fornire ai costruttori gli elementi necessari per immettere sul mercato prodotti conformi alla legislazione europea. E proprio da questo emerge un elemento fondamentale: i costruttori italiani ed europei impegnano ingenti risorse economiche per garantire qualità e sicurezza al giusto prezzo, mentre sono scarsi i controlli affinché anche i produttori asiatici che importano in Europa abbiano le stesse responsabilità.

Cina vs Italia: occhio ai prezzi!


Prodotti tecnicamente non conformi immessi sul mercato europeo e italiano possono avere varie conseguenze negative. La prima è di ordine produttivo, la seconda riguarda la sicurezza. Prodotti scadenti e con prezzi esageratamente bassi mettono in crisi l'industria italiana ma sono anche meno affidabili per gli utilizzatori. Di conseguenza, molto spesso i prodotti elettrici o meccanici possono rivelarsi pericolosi per gli utilizzatori. Il caso riguarda anche i compressori, e soprattutto quelli hobbistici, dove i prodotti cinesi che riempiono gli spazi delle rivendite spesso non rispettano nemmeno le basilari regole tecniche e sono quindi molto pericolosi. Quasi nessuno ci fa caso, sia gli utilizzatori domestici, che spesso non hanno le conoscenze tecniche per scegliere il meglio in termini di rapporto qualità/prezzo; sia i rivenditori, che se vogliono vendere devono esaudire le richieste di clienti che guardano solo al prezzo. Inoltre i controlli delle autorità competenti sono troppo sporadici, e quindi inadeguati.
Ma qualcosa si sta lentamente muovendo. Il cammino è iniziato nel 2004, quando la Commissione europea aveva creato dei gruppi di lavoro (WGA Working Group ADCO, Administrative Cooperation Group) per favorire lo scambio d’informazioni e coordinare le verifiche negli Stati membri. Per il controllo dell’impatto di un’attività sul mercato era prevista la presenza dei rappresentanti dei singoli Stati, con partecipazione volontaria. Dal 2006 tale gruppo ha esteso il campo d’azione anche alle direttive che riguardano i recipienti e le attrezzature a pressione.
Nell’opera di sorveglianza del mercato, tale gruppo si è impegnato per salvaguardare i singoli Stati da merci senza standard di sicurezza e marcatura CE, dopo i tanti fallimenti delle politiche nazionali. La campagna di sorveglianza 2006/2007 sui compressori non professionali è molto importante soprattutto per l’Italia, perché i fabbricanti nazionali sono leader in Europa per volumi e qualità, e ci si augura che il ministero competente (Ministero per lo Sviluppo Economico) s’impegni veramente per tale “sviluppo economico”, e soprattutto affinché gli interessi dell’industria italiana, con particolare riguardo alle piccole e medie aziende, siano tutelati all’interno del Working Group.

Sul mercato soffia ottimismo


Attualmente, anche se il mercato è “drogato” dai prezzi applicati ai compressori di produzione asiatica, l’andamento è positivo, con prospettive di crescita nell’immediato futuro grazie alla qualità dei prodotti italiani. In generale, il settore ha fatto registrare una buona crescita per tutti i prodotti nazionali, con un fenomeno di concentrazione in alto (meno operatori ma più grossi) e parcellizzazione in basso anche a causa dei prodotti cinesi. Emerge anche una tendenza dell'utilizzatore al "ritorno alla qualità", e se il miglior risparmio è la qualità i produttori italiani che hanno sempre investito in questo senso sono già in linea con il futuro. In base agli studi effettuati dall’Associazione Anima, di cui Compo fa parte, il 2007 ha confermato un aumento tendenziale della crescita di fatturato di compressori d’aria e pompe per vuoto. Anche le aspettative per il 2008 sono positive, spingendo le aziende a incrementare gli investimenti per lanciare nuovi prodotti di alta qualità. Molto bene l’export, forse influenzato anche dalla flessione del dollaro, che oggi rappresenta il 40% della produzione totale. Malgrado la forte concorrenza dei prodotti esteri, soprattutto quelli dell’area asiatica a basso prezzo, la quota di mercato è stata mantenuta grazie alla qualità e all’assorbimento dei costi di produzione (ottimizzazione della catena produttiva).


Interrogazione alla Camera
Nella seduta del 23 marzo 2007, al Ministro dello Sviluppo Economico è stata fatta un’interrogazione parlamentare in merito al Working Group nato nel 2004 per la sorveglianza di prodotti ricadenti nel campo d’applicazione di altre direttive. Visto che i fabbricanti italiani di compressori sono leader assoluti in Europa in termini di volumi e qualità, all’interrogante sembra quantomeno anomalo che i rappresentanti del Ministero sopra citato non abbiano partecipato alle riunioni, lasciando prive di tutele le imprese italiane.