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Gli effetti dei dazi sul mercato della ferramenta: il commento di Michele Tacchini
Riceviamo e pubblichiamo la Nota a cura del Vicepresidente di Assofermet Ferramenta Michele Tacchini.
Questa nota era stata preparata prima dell’accordo tra il Presidente Donald Trump e la Presidente Ursula Von der Leyen, di fine luglio 2025.
In ogni caso, anche oggi non sono state emanate norme ufficiali per i Dazi al 15%. Passato il primo momento molto emotivo e positivo per la nomina di Donald Trump alla Presidenza, dato dalla speranza di conclusione breve dei conflitti in essere in Ucraina e Medio Oriente, ci siamo quasi subito trovati di fronte al problema dei Dazi che ci accompagna e ci tormenta da più di quattro mesi.
I Settori più colpiti sono l’agroalimentare, la moda, il farmaceutico, l’automotive, e la meccanica. Altro discorso per metalli e acciai che viaggiano con Dazi al momento del 50%, che sono sotto la lente d’ingrandimento dei rispettivi Settori ASSOFERMET. Molto pesanti saranno le conseguenze e le ricadute sui rispettivi comparti industriali italiani ed anche sull’intero sistema Paese.
Sono stati stimati dai 15 a 30 miliardi, i danni causati dai nuovi Dazi americani. Sarebbe veramente disastroso per un Paese trasformatore come il nostro, costretto a districarsi in una giungla ostile e pericolosa per l’intera economia nazionale. Ci saranno ricadute pesanti anche sull’occupazione, si parla di circa cento /centocinquantamila posti di lavoro a rischio. È già stata rivista la crescita del PIL per il 2026: dal 1,2% allo 0,6%, Confindustria stima una perdita del Pil dello 0,25% per il 2026 e addirittura dello 0,8 % per il 2027.
Una grande incertezza finanziaria ci accompagnerà nei prossimi 2 anni, unitamente ad una politica monetaria molto difficile. Tutto questo coniugato con la consueta fragilità ed animosità della situazione politica italiana, dove assistiamo tutti i giorni a violenti duelli tra gli esponenti di maggioranza e opposizione, di certo non aiuterà a rasserenare gli animi e a permettere un ordinato ed efficace sviluppo della nostra economia.
Siamo sempre in emergenza e siamo sottoposti a normative europee sempre più complicate e cogenti. Troppe regole e troppe direttive talvolta astruse. Tutto questo ci porta, noi piccoli e medi distributori della ferramenta, a dover navigare in un mare procelloso e pieno di insidie. Non è per niente facile percorrere il nostro cammino soverchiati dai poteri forti, che non ci permettono di agire liberamente, secondo le nostre naturali inclinazioni.
I nostri dettaglianti stanno soffrendo molto questo clima di incertezza, e noi distributori grossisti non abbiamo altra percezione che quella di manovrare a vista, cercando di non andare a sbattere. Ogni previsione è impalpabile e fumosa. Il clima, non diversamente da quello meteorologico, è sempre più caldo. I nostri dettaglianti cercano consigli e pareri tranquillizzanti, che noi non manchiamo mai di profondere. I prossimi due anni saranno molto importanti per la crescita della distribuzione e del mercato, e ASSOFERMET ferramenta dovrà impegnarsi moltissimo per dare tutte le risposte alle sfide future. Il mercato attuale è già molto difficile e questa turbativa gigante creata dai Dazi proprio non ci voleva.
Sarà necessario avere molto coraggio e una buona dose di sangue freddo per superare queste asperità. Noi speriamo che il nostro lavoro (tutta la filiera) non subisca un contraccolpo troppo duro e che gli effetti dei Dazi non intacchino tutto il mercato interno, e non producano fenomeni inflattivi pericolosi. Ci auguriamo per il futuro di poter lavorare più serenamente e produttivamente.
Il problema dei Dazi però ci ha finalmente aperto gli occhi, su quanti pensavano di poter continuare ad andare avanti così. L’Europa deve imparare a camminare da sola e a difendersi da sola, per crescere occorrono serietà, progettualità, innovazione e soprattutto coesione di tutte le componenti politiche, culturali e umanistiche. Ci vuole un grande salto in avanti, coraggioso e visionario. Solo così, l’Europa potrà fronteggiare le grandi potenze mondiali ed aspirare ad essere ammessa ai grandi tavoli decisionali per le sorti del nostro mondo.
Questa nota era stata preparata prima dell’accordo tra il Presidente Donald Trump e la Presidente Ursula Von der Leyen, di fine luglio 2025.
In ogni caso, anche oggi non sono state emanate norme ufficiali per i Dazi al 15%. Passato il primo momento molto emotivo e positivo per la nomina di Donald Trump alla Presidenza, dato dalla speranza di conclusione breve dei conflitti in essere in Ucraina e Medio Oriente, ci siamo quasi subito trovati di fronte al problema dei Dazi che ci accompagna e ci tormenta da più di quattro mesi.
I Settori più colpiti sono l’agroalimentare, la moda, il farmaceutico, l’automotive, e la meccanica. Altro discorso per metalli e acciai che viaggiano con Dazi al momento del 50%, che sono sotto la lente d’ingrandimento dei rispettivi Settori ASSOFERMET. Molto pesanti saranno le conseguenze e le ricadute sui rispettivi comparti industriali italiani ed anche sull’intero sistema Paese.
Sono stati stimati dai 15 a 30 miliardi, i danni causati dai nuovi Dazi americani. Sarebbe veramente disastroso per un Paese trasformatore come il nostro, costretto a districarsi in una giungla ostile e pericolosa per l’intera economia nazionale. Ci saranno ricadute pesanti anche sull’occupazione, si parla di circa cento /centocinquantamila posti di lavoro a rischio. È già stata rivista la crescita del PIL per il 2026: dal 1,2% allo 0,6%, Confindustria stima una perdita del Pil dello 0,25% per il 2026 e addirittura dello 0,8 % per il 2027.
Una grande incertezza finanziaria ci accompagnerà nei prossimi 2 anni, unitamente ad una politica monetaria molto difficile. Tutto questo coniugato con la consueta fragilità ed animosità della situazione politica italiana, dove assistiamo tutti i giorni a violenti duelli tra gli esponenti di maggioranza e opposizione, di certo non aiuterà a rasserenare gli animi e a permettere un ordinato ed efficace sviluppo della nostra economia.
Siamo sempre in emergenza e siamo sottoposti a normative europee sempre più complicate e cogenti. Troppe regole e troppe direttive talvolta astruse. Tutto questo ci porta, noi piccoli e medi distributori della ferramenta, a dover navigare in un mare procelloso e pieno di insidie. Non è per niente facile percorrere il nostro cammino soverchiati dai poteri forti, che non ci permettono di agire liberamente, secondo le nostre naturali inclinazioni.
I nostri dettaglianti stanno soffrendo molto questo clima di incertezza, e noi distributori grossisti non abbiamo altra percezione che quella di manovrare a vista, cercando di non andare a sbattere. Ogni previsione è impalpabile e fumosa. Il clima, non diversamente da quello meteorologico, è sempre più caldo. I nostri dettaglianti cercano consigli e pareri tranquillizzanti, che noi non manchiamo mai di profondere. I prossimi due anni saranno molto importanti per la crescita della distribuzione e del mercato, e ASSOFERMET ferramenta dovrà impegnarsi moltissimo per dare tutte le risposte alle sfide future. Il mercato attuale è già molto difficile e questa turbativa gigante creata dai Dazi proprio non ci voleva.
Sarà necessario avere molto coraggio e una buona dose di sangue freddo per superare queste asperità. Noi speriamo che il nostro lavoro (tutta la filiera) non subisca un contraccolpo troppo duro e che gli effetti dei Dazi non intacchino tutto il mercato interno, e non producano fenomeni inflattivi pericolosi. Ci auguriamo per il futuro di poter lavorare più serenamente e produttivamente.
Il problema dei Dazi però ci ha finalmente aperto gli occhi, su quanti pensavano di poter continuare ad andare avanti così. L’Europa deve imparare a camminare da sola e a difendersi da sola, per crescere occorrono serietà, progettualità, innovazione e soprattutto coesione di tutte le componenti politiche, culturali e umanistiche. Ci vuole un grande salto in avanti, coraggioso e visionario. Solo così, l’Europa potrà fronteggiare le grandi potenze mondiali ed aspirare ad essere ammessa ai grandi tavoli decisionali per le sorti del nostro mondo.
ASSOFERMET FERRAMENTA
IL VICEPRESIDENTE
Michele Tacchini
IL VICEPRESIDENTE
Michele Tacchini
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