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Grande successo per il “Buyer Point” di 2WORK

22 October 2008
Quando Fiere e Comunicazioni ci ha chiesto un aiuto per il lancio di 2WORK in Italia non abbiamo dubitato sulla riuscita dell’operazione. Sia per la serietà della società che lo proponeva, sia per l’evidente necessità del mercato del bricolage italiano di una grande mostra riservata agli operatori in un quartiere fieristico nel nord del Paese.
2WORK inoltre è biennale e l’abbinamento con SUN, il punto di riferimento dell’outdoor italiano con 26 anni di storia e qualcosa come 700 espositori, è un traino perfetto. Una tendenza, quella di “legare” brico e garden, che si sta affermando in Europa ed è al vaglio anche della Fiera di Colonia.
Qualcuno potrà obiettare sull’opportunità del mese di ottobre, ma finché il mercato brico italiano non riuscirà a esprimere - nei fatti - una partecipazione fieristica condivisa, economicamente importante, non potrà pensare di dettare i calendari degli Enti Fieristici.
Poiché crediamo nell’esigenza di una biennale b2b del bricolage, abbiamo dato il nostro contributo, insito nell’attività di un buon editore specializzato, organizzando un evento: una “2 giorni” di meeting one to one tra gli espositori e i buyer delle insegne e gruppi d’acquisto brico e garden. Brevi meeting di 15-20 minuti, intensi ma pratici, per facilitare il contatto delle industrie con i big player del mercato. Per l’interesse di entrambi. Una piccola innovazione, uno strumento in più a disposizione del mercato, per il miglioramento del dialogo tra retail e industria.
Obi, BricoFer, Brico Ok, Punto Legno, Botanic, Giardinia, Garden Team e Brico Italia sono solo alcune delle insegne che hanno accolto il nostro invito e circa 20 buyer si sono avvicendati nei 2 giorni (quindi circa 10 al giorno, come le postazioni presenti nell’area) e hanno sviluppato circa 200 incontri con 70 aziende. Fortunate aziende, visto che i risultati del feed back che abbiamo chiesto di compilare dopo gli incontri ci dice che il 100% ci invita a ripetere l’iniziativa e il 95% l’ha giudicata ottima (il 5% buona).
Infatti la ripeteremo l’anno prossimo, in un’edizione ampliata. Premettendo che la partecipazione ai meeting è stata e sarà gratuita, invitiamo fin d’ora le aziende interessate a contattarci all’indirizzo info@mondopratico.it.

2WORK: una mostra da sostenere


La prima edizione di 2WORK - come era facile prevedere trattandosi di una “prima” - ha visto una ridotta partecipazione di espositori, che hanno occupato soltanto il padiglione 7B. Un po’ poco per un mercato, come quello del bricolage e della ferramenta, che dovrebbe proporsi con ben altri numeri agli operatori specializzati.
Se però si vuole fare un’analisi lucida e scevra da pregiudizi, non possiamo dimenticare almeno tre aspetti importanti.
Anzitutto, lo ripetiamo, si tratta di una prima edizione ed era prevista una certa e tradizionale cautela da parte del mondo industriale. Riempire un padiglione e aver dato vita a 2WORK, dunque, è stato un buon risultato per Fiere e Comunicazioni.
In secondo luogo va ricordato che il mercato italiano del bricolage, dopo la chiusura di Mitech di Milano negli anni Novanta, non è più riuscito a sviluppare una manifestazione importante e con respiro internazionale, capace di affiancarsi al Sifuc di Napoli. Un compito, quello di riunire il mercato bricolage italiano in un evento fieristico, che dunque non è di facile realizzazione.
In terzo luogo sarebbe una grave leggerezza non considerare la concomitanza con il Saie di Bologna, il colosso dell’edilizia che attira e coinvolge molte aziende del settore, in particolare della ferramenta (presenti a Bologna al pad 33).
I miglioramenti, le innovazioni e gli upgrade nei mercati spesso richiedono tempi lunghi e un gruppo di promotori illuminati che riescano a trainare tutto il mercato. Per le fiere, in particolar modo, non è diverso. La prima edizione di 2WORK è, dunque, un importante passo in avanti per il mercato italiano del bricolage verso un sistema fieristico razionale, ben concepito e capace di attirare i buyer internazionali.
Per questa ragione giudichiamo importante sostenere l’iniziativa di 2WORK promossa da Fiere e Comunicazioni e da RiminiFiere.

La cultura alternativa non fa sconti comitiva


Abbiamo pensato di affiancare ai business meeting due convegni dedicati al mercato e al consumatore. Un contributo culturale per sostenere il lancio di 2WORK, come d’altronde abbiamo già fatto quest’anno a Flormart-Miflor di Padova e al Made di Milano.
Il primo convegno lo abbiamo affidato a Giovanni Covassi, docente di marketing all’Università Cattolica di Milano, e abbiamo invitato Samanta Correale di Indicod-Ecr, Fabrizio Marrazzi di GfK Marketing Services Italia e Stefano Galdabino di Marketing & Telematica.
Dopo tanti “anni bui” negli ultimi mesi il mercato del brico italiano è stato fotografato da tante ricerche, così abbiamo invitato tutti i protagonisti e chiesto loro di riassumere i confini “numerici” del nostro mercato.

Guarda le slide di GfK Marketing Services Italia

Guarda le slide di Indicod-Ecr

Particolarmente interessante l’intervento di Stefano Galdabino che ha presentato in anteprima i risultati di un censimento condotto su oltre 9.000 ferramenta: punti vendita “tradizionali” che, non va dimenticato, continuano a controllare più della metà del mercato e sono dominatori incontrastati nel commercio di prossimità. Una collaborazione, quella con Marketing & Telematica, che ritroverete nelle prossime news di mondopratico.it.

Guarda le slide di Marketing & Telematica

Guarda l’intervista a Marketing & Telematica
Venerdì 17 abbiamo invece chiesto a Paolo Montagnini di parlarci del consumatore italiano di bricolage, in base a una recente analisi condotta dal pool di Istituti di Ricerca che collaborano attivamente con Studio Montagnini. Un punto di vista, un momento di riflessione, un confronto con il più acuto analista del nostro mercato.

Guarda le slide di Studio Montagnini

Poiché siamo abituati a riempire le sale, non abbiamo problemi a rivelare un’affluenza di pubblico ai due convegni non consona ai nostri standard. Anche se tutti sappiamo che un’attività culturale si giudica per i suoi contenuti e non certo per il numero dei partecipanti: altrimenti avremmo un Paese pieno di stadi e senza teatri.
Un bello stimolo per fare ancora meglio l’anno prossimo.