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Confronto, condivisione, trasparenza: le basi di CIB

16 February 2009
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È opinione condivisa da tutti i soci che “l’apporto dei singoli consente il successo del gruppo”. Ed è questa la filosofia che sta alla base della neonata insegna Centro Italiano Bricolage, la cui direzione commerciale è stata affidata a Carlo Canavasso.

Fiumicino, 11 dicembre 2008: con atto notarile viene formalmente costituito il Centro Italiano Bricolage, una nuova società consortile a responsabilità limitata che entra a tutti gli effetti nel panorama della distribuzione specializzata. La nuova insegna, al cui interno siedono già 20 ragioni sociali ormai ex Puntolegno (per un totale di 25 punti vendita attivi in 9 regioni), ha sede legale e commerciale a Fiumicino e sarà operativa “a pieno regime” a partire da marzo.
Molti i nomi noti che hanno aderito a questa nuova iniziativa: a partire da Giuseppe Cicero (del punto vendita Cicero di Modica, RG) e Giancarlo Micolucci (Ikasa di Rocca San Giovanni, CH), nominati rispettivamente presidente e amministratore delegato, per arrivare al veterano del bricolage in Italia Carlo Canavasso, eletto all’unanimità direttore commerciale del nuovo consesso.
Come e perché nasce il nuovo consorzio? Quali gli orientamenti e gli obiettivi futuri? Lo abbiamo chiesto proprio al neo-direttore commerciale Canavasso.

Mondopratico: Quali sono le motivazioni alla base della creazione del Centro Italiano Bricolage?
Carlo Canavasso: Come tutte le associazioni, CIB nasce dal confronto. Dal confronto di diversi imprenditori che si sono riuniti per cercare di capire se le loro intenzioni fossero condivise da tutti, se la trasparenza fosse un sentimento diffuso, se ambissero ad avere un peso paritario all’interno di una nuova compagine. Visto il riscontro unanime, in maniera naturale questi stessi imprenditori hanno ritenuto opportuno dar vita a un consesso per conto loro. Diciamo che è lo stesso tipo di associazione che, con altri nomi, nacque parecchi anni fa proprio in virtù di questa condivisione e di questa forma paritaria tra i soci, che con gli anni è venuta a mancare.
Personalmente, sono stato chiamato in causa solo in un secondo momento: ho accettato l’invito a partecipare a una riunione a Fiumicino, durante la quale sono stato messo al corrente della volontà di dar vita a un nuovo consorzio; in quell’occasione mi è stato chiesto all’unanimità se desideravo interessarmi della direzione commerciale e - commosso - ho accettato.

Mondopratico: Cosa può dare di diverso il nuovo Consorzio ai soci?
Carlo Canavasso: Elemento innovativo e originale del CIB è il forte orientamento al punto vendita che, in un atteggiamento di trasparenza e coinvolgimento, sia capace di produrre dei vantaggi reali. Soprattutto adesso, tra i soci, c’è bisogno di confronto, coesione, di stabilire iniziative che possano essere producenti per tutti e, perché no, anche coinvolgendo altri gruppi. Siamo assolutamente aperti a qualunque tipo di iniziativa pur mantenendo ognuno la propria identità; anzi riteniamo che questo passo sia quanto mai necessario nel panorama commerciale del brico in Italia, perché siamo “soverchiati” da forze influenti che potrebbero schiacciarci o non permetterci di sopravvivere nei prossimi anni.

Mondopratico: Non si tratta quindi solo di un cambio di insegna per i vostri soci…
Carlo Canavasso: Facciamo tesoro di quanto di buono abbiamo appreso nel corso degli anni, modificando ciò che non è stato condiviso. La cosa importante è che non si tratta di un sistema verticistico, ma di una solida piramide alla cui base risiede l’attore principale del sistema: il punto vendita.
Quello che si prefigge CIB è produrre benefici a pioggia verso tutti i punti vendita in ugual misura e quindi adotteremo iniziative tese in primis ad “acculturare” gli imprenditori. Ciò a cui puntiamo è fare dei check up all’interno di ogni singola azienda, capire se le cose vanno nel verso giusto e, con l’aiuto del consorzio, porre in atto i correttivi necessari, cercando di agire in maniera professionale e meno padronale.

Mondopratico: Avete pensato a un format condiviso?
Carlo Canavasso: Non imponiamo format coercitivi, perché riteniamo che ogni punto vendita si debba esprimere con la cultura, con le tradizioni, con la richiesta che c’è rispetto alla propria zona. Comunque metteremo a disposizione un marchio comune per tutte quelle aziende che nascendo ex novo avranno necessità di adottare un brand che appartenga al CIB. CIB sarà il messaggio per gli addetti ai lavori, sarà una targa d’ottone all’entrata del punto vendita e sarà un messaggio per i fornitori. Il brand, invece, è allo studio di un’agenzia pubblicitaria: se sarà condiviso verrà adottato da tutti coloro che lo desiderano.

Mondopratico: Che tipo di rapporto intendete instaurare con i fornitori?
Carlo Canavasso: Il fornitore non viene più inteso come un “fine” sul quale far valere il potere contrattuale, ma un “tramite” insieme al quale, in un rapporto di partnership, soddisfare le richieste del mercato.
Ad oggi ho già avuto degli incontri con diversi fornitori e devo riconoscere che siamo riusciti a infondere ciò in cui crediamo: la credibilità. I fornitori ci hanno dato fin da subito fiducia e sono stati estremamente disponibili nei nostri confronti. Speriamo di poter collaborare a pieno titolo con loro, perché siamo lusingati di questa attenzione nei nostri confronti.

Mondopratico: In che modo verranno selezionati?
Carlo Canavasso: Nell’ottica di produrre benefici a pioggia verso tutti i punti vendita soci, riteniamo che la gestione di una struttura possa essere più agevole quanto meno fornitori siano presenti nel punto vendita stesso (si facilitano i riordini, la gestione e il controllo della rotazione). Prenderemo dunque in esame quei fornitori nei confronti dei quali si possono accorpare più acquisti in settori anche diversi e che risulteranno più preparati nell’offrire servizi aggiuntivi al punto vendita.

Mondopratico: E per quanto riguarda le nuove affiliazioni - se ce ne saranno - quali sono i criteri di selezione che adotterete?
Carlo Canavasso: Nel CIB verranno prese in esame domande di adesione che soddisfino precise pregiudiziali. La prima è l’assoluta solidità commerciale dell’azienda che fa domanda, perché non possiamo permetterci di perdere in immagine. La seconda è la superficie: prenderemo in esame superfici non inferiori ai 1.500 mq in quanto riteniamo che sotto questa metratura non si possano esprimere adeguatamente i criteri di brico che oggi vogliamo adottare.

Mondopratico: Nel medio-breve termine, quale pensa sia l’evoluzione del consorzio?
Carlo Canavasso: CIB ha tutte le caratteristiche per poter crescere. E le potenzialità non le mancano. Mi riferisco a tutti i punti vendita ancora isolati (non appartenenti a nessun gruppo, associazione o consorzio), che debbano oggi per forza accorparsi, non fosse altro per la necessità di un confronto che è indispensabile.
Non appena possibile, cercheremo di dar vita a iniziative commerciali: almeno 3 o 4 promozioni comuni, dando comunque libertà ai vari punti vendita di attivare ulteriori offerte per il loro bacino d’utenza, condivise e soprattutto con la collaborazione dei fornitori che, anche in questo senso, hanno dimostrato molta disponibilità.