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Guanti: la protezione per le mani di chi lavora

15 November 2007
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Negli ultimi anni la tecnologia e la ricerca hanno fatto progressi incredibili, tanto in tema d’innovazione quanto in termini di riduzione del costo del prodotto finito. Un moderno guanto per uso generale è soprattutto ergonomico, e si adatta facilmente alla mano dell’utilizzatore rendendone confortevole l’impiego. I prodotti di oggi sono realizzati con la tecnologia del filo continuo, senza cuciture, con l’uso di differenti tipologie di fibre tessili come cotone, nylon o lycra opportunamente combinate tra loro per ottenere il migliore compromesso tra protezione e comfort. Il rivestimento con schiuma di nitrile (NBR) è utile per conferire resistenza meccanica e protezione superficiale dallo sporco presente negli ambienti di lavoro, senza però compromettere la destrezza e la flessibilità del guanto e riducendo solo in minima parte la traspirazione. Per quanto riguarda i guanti per uso chimico, invece, la reale differenza l’ha recentemente fatta la revisione della norma tecnica di riferimento EN 374, suddividendo i guanti in due famiglie: quelli per sostanze chimiche a tutti gli effetti e quelli che offrono una resistenza inferiore ai prodotti chimici.

Meglio se certificati


Quali sono le certificazioni che garantiscono la sicurezza di un guanto destinato al settore professionale? Come tutti i DPI, i guanti sono sottoposti a norme di costruzione specifiche e restrittive. Ma non basta, i produttori di questa tipologia di prodotti devono essere a loro volta certificati sotto l'aspetto qualitativo (richiesto dagli utilizzatori finali) ed essere continuamente aggiornati, perché in questo campo le norme sono in continua evoluzione. Oltre al marchio CE, obbligatorio per tutti i prodotti commercializzati all’interno del mercato comune europeo, i guanti da lavoro devono essere conformi alla Direttiva 89/686.
Le norme tecniche di riferimento sono diverse, e le più importanti sono le seguenti: EN 420 (requisiti generali, che prevede test su confort e innocuità dei materiali), EN 388 (protezione meccanica, con test su resistenza abrasione, taglio da lama, lacerazione e strappo), EN 374 (protezione chimica, con test di resistenza ai microrganismi), EN 407 (protezione termica/calore), EN 511 (protezione termica/freddo); EN 659 (guanti per i Vigili del Fuoco), EN 10819 (antivibrazione), EN 12447 (saldatura).
“Senza dubbio un guanto per uso industriale deve necessariamente essere certificato almeno in categoria II (rischio intermedio)”, spiega Orlando Di Bon di Odibì, che per talune applicazioni (rischio chimico e termico) suggerisce di scegliere guanti in categoria III (rischio complesso) in quanto il processo di produzione è in totale regime di qualità e offre all’utilizzatore finale maggiori garanzie sulle prestazioni del prodotto finito. “Per ultimo, ma non meno importante, ricordo che nella scelta del guanto è fondamentale consultare sempre la documentazione tecnica allegata al prodotto, cioè quella ‘nota informativa’ che riporta indicazioni sul corretto impiego ed eventuali limitazioni”.

Attenzione ai materiali


Nella produzione di guanti da lavoro, oggi i materiali sintetici sono di gran lunga i più usati. “Nei guanti per uso generale, il mercato è diviso tra pelle e nitrile (NBR)”, spiega Orlando Di Bon di Odibì, “poi vi è il lattice naturale (NRL) che trova consensi nel settore edile”. La pelle è un prodotto tradizionale, molto confortevole perché traspirante, e se è di qualità è anche morbida. Però i guanti di pelle tendono ad assorbire eventuali residui di olio, grasso, sporco e prodotti chimici presenti nel luogo di lavoro, che restano a contatto con la mano dell’operatore per tutta la durata utile del guanto. Invece il nitrile è più sottile e flessibile, ma la naturale sudorazione della mano trova difficoltà di sfogo. I guanti rivestiti di nitrile sono anche più scivolosi in presenza di grassi, mentre sull’asciutto sono insuperabili.
“Da un paio d’anni è esplosa la richiesta di guanti di poliuretano (PU)”, prosegue Orlando Di Bon. “Sottili e traspiranti, sono formati da un leggero supporto a filo continuo impregnato con il poliuretano sia all’esterno sia all’interno. Ma molti non sanno che la quasi totalità dei prodotti presenti sul mercato contiene, in percentuale variabile, residui di un solvente mutageno, la dimetilformammide (DMF), impiegato nel ciclo di produzione del guanto. Gli studi sugli effetti nocivi sull’uomo di questo solvente sono a disposizione dagli anni Novanta, ma non sono ancora stati condotti studi sui guanti da lavoro prodotti in PU”.
Nei guanti per uso chimico in ambito industriale è sempre il nitrile a spadroneggiare, in tutte le sue forme. Perché è la barriera più compatibile con gli idrocarburi impiegati in questo settore, e perché se opportunamente trattato non è fonte di allergie. Invece il lattice di gomma naturale (NRL), largamente utilizzato nel settore sanitario e ospedaliero per le sue ottime proprietà di vestibilità e aderenza, può causare allergie. Per questo, nella scelta del tipo di guanto è fondamentale avvalersi delle tabelle di degradazione (superficiale) e di permeazione (molecolare) ai prodotti chimici fornite dai produttori, incrociando le informazioni sul guanto con quelle delle sostanze chimiche in uso, per evitare di scegliere un guanto che protegge e isola solo apparentemente. Per quanto riguarda la protezione termica, infine, oggi si fa largo impiego delle fibre para-aramidiche (kevlar, twaron, nomex), che offrono un eccellente compromesso tra protezione termica (calore da contatto) e prestazioni. Quando invece si parla di protezione al taglio sono fibre come dyneema, spectra e vetro, spesso opportunamente combinate tra loro, a offrire le massime prestazioni.
“Fra i guanti a maglia, tagliati e cuciti (fra cui anche la pelle) si è globalmente registrato un calo nel consumo a favore degli ‘spalmati’, che possono offrire un livello di confort abbinato alla sicurezza senza eguali”, rivela Emanuela Farneti di Bacou-Dalloz. “Dal punto di vista tecnico, si tratta di guanti di maglia molto leggera sulla quale è trasferita (spalmata) una sostanza che ne permette l'utilizzo in presenza di sporco/unto. La scelta del filato è correlata all'applicazione richiesta: cotone, nylon o fibre tecniche antitaglio. Mentre la sostanza spalmata può essere traspirante (poliuretano) oppure impermeabile (nitrile). I diversi abbinamenti consentono di offrire una serie di prodotti per le applicazioni più diverse: meccanica, vetreria, elettronica, installazione, manutenzione eccetera. Il futuro è nei guanti ultraleggeri con spalmatura, quindi, eccellenti per la movimentazione di oggetti taglienti e scivolosi, resistenti all'abrasione e molto flessibili”.
Per quanto riguarda le lavorazioni meccaniche, oggi Ansell Italy predilige il supporto di nylon (costruito con filo continuo quindi senza cuciture), ricoperto di gomma nitrilica (lavorazioni gravose e rischio meccanico medio), poliuretano (lavorazioni di gravosità e rischio lieve) oppure con supporto dyneema a filo continuo ricoperto di poliuretano (lavorazioni con rischio meccanico elevato, specialmente taglio).
“Per la confezione dei guanti utilizziamo i più svariati tipi di materiali, fra cui pelle fiore, concia al cromo, crosta, maialino, cavallino, tela, jeans, cotone, nitrile, nylon, vinile, lattice e PVC”, elenca Luciano Tortima di Ferritalia. “I pregi variano in funzione dell’applicazione: l’impermeabilità caratterizza vinile, nitrile e PVC; la traspirabilità unisce cotone, jeans e cavallino; la saldezza di presa è garantita da lattice e punteggiatura con PVC; la robustezza si ottiene con la crosta; la sensibilità è una peculiarità di lattice, nitrile e vinile”.
“La nostra maggiore fonte d’ispirazione è l'industria chimica”, sostiene Maurizio Caiazzo di Unisaf, “la quale sforna continuamente nuovi materiali. Poi sta a noi individuarne le applicazioni utili al nostro settore. Materiali come nylon, dyneema, kevlar o spectra (tutti marchi registrati dalle rispettive aziende produttrici) hanno portato alla realizzazione di guanti impensabili solo qualche anno fa, soprattutto per quanto riguarda la protezione meccanica contro il taglio. Tuttavia oggi sono già superati, nella resistenza e nella durata, da altri materiali per ora meno famosi. Lo stesso discorso vale per la protezione chimica, termica o criogenica, dove materiali e tessuti avveniristici hanno reso il nostro lavoro più protetto”.
Nel catalogo Icoguanti sono presenti guanti monouso e riutilizzabili di diversi materiali. I modelli riutilizzabili proteggono l’utilizzatore dagli agenti chimici, e sono di gomma naturale o sintetica. I guanti che proteggono dai rischi meccanici sono costituiti da un supporto tessile o una maglia lavorata a filo continuo, con un rivestimento in materiale sintetico (poliuretano o nitrile) che incrementa la presa degli oggetti manipolati. In generale, l’azienda consiglia il cotone per il confort e le fibre sintetiche per l’elevata elasticità.

Le proposte oggi


Nel catalogo Odibì, e a magazzino in pronta consegna, sono presenti le tipologie di guanti da lavoro più comuni e maggiormente richieste dal mercato. Per quanto riguarda i guanti per uso generale (rischio meccanico) si spazia dai tradizionali di pelle (fiore e crosta, bovino, caprino, suino, montone) ai sintetici generalmente rivestiti NBR con supporto di cotone, cuciti o a filo continuo. Poi vi sono i guanti da usare in presenza di sostanze chimiche e rischio biologico, in versione monouso, autosupportati e supportati; e quelli più tecnici in grado di offrire protezione da rischi specifici e condizioni estreme come taglio, calore o freddo. Storicamente destinata all’industria, negli ultimi anni la gamma si è evoluta e oggi comprende, oltre ai tradizionali settori antincendio, infortunistica, ferramenta e utensileria, anche quei settori che si sono adeguati alle normative sulla sicurezza in tempi più recenti (magazzini edili, fai da te, casalinghi).
La gamma Bacou-Dalloz spazia dai guanti a maglia, tagliati e cuciti o spalmati, fra cui anche la pelle, a quelli per rischi elettrici, dai monouso a quelli di maglia metallica. L’ultima proposta si chiama Perfect Poly Skin, un guanto super leggero e freschissimo proposto da Perfect Fit, marchio del gruppo. Ideale per le manipolazioni di precisione, ha una trama realizzata con un velo di poliammide che garantisce elevata traspirabilità, condizione essenziale per lo svolgimento corretto e sicuro di qualsiasi attività lavorativa, soprattutto in questa stagione. Il guanto offre anche una perfetta protezione antiabrasiva ed elevata sensibilità tattile della punta delle dita, ed è ideale per molteplici attività: movimentazione merci, operazioni di assemblaggio e meccanica con rischio abrasivo, attività di manutenzione minuta. Conforme alla norma EN 388, è resistente a sporco e abrasione e garantisce la massima destrezza nelle manipolazioni di precisione.
Comasec Italia realizza guanti con procedimento non-stop, senza cuciture, con filato di poliammide testurizzato per garantire elasticità e confort nell’utilizzo.
Si chiamano Picosoft, e sono ideali per tutte le lavorazioni fini e le manipolazioni delicate. Il rivestimento con puntinatura di plastoprene all’interno garantisce il grip, mentre il rivestimento di poliuretano sulla punta delle dita offre maggiore protezione senza diminuire destrezza e sensibilità. La maglia ultra leggera ed elastica di poliammide senza cuciture caratterizza invece Aeroskin, con rivestimento NBR estensibile fino a ¾ della mano per consentire protezione e migliore traspirabilità. È ideale per tutte le lavorazioni di precisione, dove sensibilità e confort devono essere garantiti anche in presenza di sostanze oleose o ambienti sporchi.
I supporti dei guanti Showa distribuiti da Rival sono suddivisi in quattro filati: nylon (massima sensibilità), poliestere/cotone (struttura più sostenuta), dyneema (antitaglio e sensibilità), kevlar (antitaglio ma struttura più resistente). Molto importanti sono anche i rivestimenti (poliuretano microforato, lattice di gomma, NBR, PVC), che aumentano le prestazioni del guanto in concomitanza con il filato. Grazie a quattro filati e a quattro materiali di rivestimento, lavorando su spessore, tipo di copertura e altre caratteristiche, la gamma Showa somma oltre quaranta modelli che coprono quasi tutte le esigenze degli utilizzatori.
La nuova collezione 2007 Rossini Trading comprende cinque nuovi prodotti studiati e sviluppati per offrire sicurezza, confort ed ergonomia. La linea Sheltech è realizzata in nylon e poliuretano senza cuciture, e comprende modelli che garantiscono la presa in differenti condizioni d’utilizzo. Il tessuto è leggero e molto flessibile, per favorire la maneggevolezza, con dorso areato per ventilare meglio la mano. Seba Protezione punta molto sul guanto Hot Stuff di tessuto spalmato similpelle, extraresistente e lavabile. Il polsino elasticizzato apribile tramite velcro lo rende adatto per applicazioni in officina, edilizia e magazzinaggio. I guanti 500DNMG sono invece realizzati in dyneema spalmato poliuretano, per alti livelli di resistenza al taglio. Ideali per precise e delicate operazioni, sono utilizzabili nella manipolazione del vetro e nei lavori con lastre di metallo, nel taglio e nei lavori di precisione. Sono lavabili a 40°C con detergenti naturali.
Ferritalia distribuisce in esclusiva i guanti a marchio Papillon per il giardinaggio e Maurer per impieghi diversi. Inoltre dispone di guanti monouso o pluriuso, ad alta visibilità, per officina, agricoltura, pesca, edilizia eccetera. Unisaf si occupa prevalentemente di guanti per protezione specifica: Dry Box, dielettrici, elevata protezione chimica, criogenica, meccanica e antistatica. Bolmax propone i guanti in PVC Jokamuovi, per la protezione contro sostanze chimiche e microrganismi. Certificati EN 374, hanno un rivestimento liscio e l’interno di cotone 100% antiallergico. Flessibili e confortevoli, sono adatti per maneggiare e trasportare olio e sostanze chimiche industriali, pesticidi, nell’agricoltura e per lavaggio, pulizia e manutenzione. Sir Safety System propone infine i guanti Elettrosoft, specifici per tutte le attività dov’è necessario l’isolamento elettrico (30.000V) e con vari spessori che rappresentano i rispettivi gradi di resistenza dielettrica. La forma anatomica e la buona flessibilità permettono di mantenere una discreta sensibilità al tatto. Conformi alla EN 60903, sono trattati antibattericamente.