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Cadute dall’alto sicure, per veri acrobati

15 November 2007
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Ancora oggi, nella nostra società tecnologicamente avanzata e industralizzata, gli infortuni sul lavoro rappresentano un problema molto esteso. Secondo i dati Inail del 2005, gli incidenti ai danni dei lavoratori sono stati 318.909 nel settore industriale. Mentre nel solo comparto delle costruzioni edili gli incidenti sono stati 99.837, di cui 253 mortali. La situazione a fine 2006 non era certo migliorata, e l’ondata di lavoratori stranieri, che spesso lavorano in condizioni quanto mai precarie pur di avere uno stipendio, non fa ben sperare. La causa più frequente è la caduta dall’alto, che sul totale degli incidenti incide per il 41,88%.
Tutto ciò potrebbe essere facilmente risolto usando sempre, nelle situazioni di lavoro a rischio, i cosiddetti DPI, cioè i dispositivi di protezione che il mercato offre. Come le imbracature di posizionamento e anticaduta, per esempio, che consentono al lavoratore di adattarsi a tutte le situazioni di lavoro in quota. I modelli in commercio sono molteplici: le imbracature complete, con punti d’attacco anticaduta sternale e dorsale, assicurano la posizione corretta dell’utilizzatore dopo l’arresto della caduta. I punti d’attacco dorsale sono sempre regolabili in altezza. Due punti d’attacco laterali e uno ventrale permettono invece varie tecniche di posizionamento. Mentre cintura e cosciali rivestiti con imbottitura traspirante assicurano il massimo comfort in sospensione, anche per un periodo di tempo prolungato.
Oltre al miglioramento generale delle condizioni lavorative e al rispetto delle norme di sicurezza, quindi, bisogna puntare sull’adozione di dispositivi di sicurezza adeguati. Le normative principali a cui fare riferimento sono le EN dei dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Le certificazioni sono quelle rilasciate dagli organismi notificati che provvedono a effettuare i test previsti dalle stesse normative. Nella maggior parte dei casi, “ogni dispositivo ha un riferimento normativo differente dall'altro”, chiarisce Francesco di Lorenzo di Bacou-Dalloz, “così l'imbracatura dovrà essere conforme alla norma EN 361, la cintura di posizionamento alla EN 358, i cordini alla EN 354, gli assorbitori d’energia alla EN 355, i dispositivi retrattili alla EN 360”. Ma vi sono anche la EN 362 per i moschettoni, la EN 353 per i dispositivi su linea flessibile, la EN 360 per i dispositivi a richiamo automatico e di tipo retrattile e così via.

Contenuti tecnici


In un prodotto destinato a proteggere il corpo umano da incidenti anche mortali, i contenuti tecnici sono ovviamente molto importanti. Per questo, Bacou-Dalloz ha “investito molto anche in termini di ricerca e sviluppo”, spiega sempre Francesco di Lorenzo. “Per alcuni di questi deteniamo anche brevetti internazionali creati da Bacou e Miller in seguito a richieste per specifiche di mercato o per risolvere particolari situazioni”. Una delle innovazioni che continua a essere apprezzata dall'utilizzatore è il nastro tessile, brevettato, proposto con tutta la gamma delle imbracature Duraflex, il cui elastomero all'interno dona maggiore elasticità, quindi comodità e perfetta aderenza. Anche la gamma Revolution è innovativa, resa ancora più comoda da uno snodo fra la parte alta e i cosciali, per avere a portata di mano gli accessori e gli utensili da lavoro. I settori applicativi sono quelli professionali, con una suddivisione di prodotti tra edile, industriale, telecomunicazioni, recupero e soccorso, potature.
Amorini rivolge la sua attenzione soprattutto al settore professionale, specialmente nei lavori con funi. L’evoluzione di gamma è un’imbracatura di posizionamento e anticaduta polivalente. Si chiama Navaho Complet C71, con due passanti per il portamateriale Caritool, e rappresenta un eccellente compromesso tra comfort in sospensione e libertà di movimento. Per un utilizzo agevole e sicuro in sospensione prolungata, è completata con il sedile Podium.
Per il settore professionale, e più precisamente quello edile, Industrial Starter propone vari tipi di imbracature. Dalle più semplici alle più complete, tutte hanno il prolungamento della trattenuta dorsale. I vari modelli si differenziano per i punti d’ancoraggio dorsale e/o sternale e la presenza o meno della cintura di posizionamento. “Una pecualirità delle nostre imbracature”, spiega Mariangela Anaclerio, “non essenziale dal punto di vista della normativa, ma molto richiesta dagli utilizzatori, è la presenza del portacellulare. Il modello più completo e tecnologicamente evoluto è l’articolo AK60, dotato di imbottiture su spalle/schiena e gambali, per un maggiore comfort”.
Per il settore dell’edilizia, FAB ha predisposto kit specifici di tipo professionale, venduti tramite la grande distribuzione specializzata. “I prodotti su cui puntiamo sono quelli base, cioè i più richiesti e utilizzati, ovvero l’imbracatura con attacco dorsale e sternale, la cintura di posizionamento e il cordino”, dice Federico Danesi. Questi tre DPI sono di semplice utilizzo e si possono usare nei luoghi più comuni, senza pericolo per cadute superiori ai 4/5m. Poi abbiamo una serie di prodotti specifici da utilizzare in condizioni particolari, tra cui i dispositivi anticaduta a richiamo automatico che proteggono in caso di cadute da oltre 10m”.

Comfort e sicurezza


Oltre ai test previsti dalle norme di riferimento, ed effettuati dagli organi notificati, la sicurezza di tutti i dispositivi di sicurezza, e non solo delle imbracature, è garantita dal controllo qualità che avviene sia a livello produttivo sia a livello logistico e distributivo. “Le prove effettuate internamente permettono a Miller di valutare i comportamenti dei dispositivi anche quando sottoposti a stress superiori rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente”, spiega Emanuela Farneti. “Per rendere ancora più affidabili i nostri dispositivi, inoltre, ne sottoponiamo alcuni a prove ancora più impegnative rispetto a quelle previste nelle prove standard, in modo da assicurare una resistenza maggiore”.
Se il comfort è maggiore aumenta anche la sicurezza, perché il personale è portato a utilizzare i dispositivi in maniera continuativa. Nelle imbracature Duraflex proposte da Bacou-Dalloz, per esempio, il comfort è garantito dalla elasticità del nastro tessile, la cui resistenza è data dalla scelta del materiale e dalla sua trama. La gamma Revolution ha in dotazione due tipologie di nastro tessile: Duraflex e DualTech, un altro brevetto Miller che, unendo poliestere e poliammide, abbina la morbidezza della parte a contatto con il corpo alla resistenza all'abrasione della parte esterna.
Gli elementi che garantiscono la sicurezza dei dispositivi FAB sono i materiali utilizzati e i continui test a cui sono sottoposti. Infatti il prodotto deve essere revisionato dopo un certo periodo di tempo, in base al tipo di DPI utilizzato. Ciò contribuisce anche a renderne confortevole l’utilizzo, senza compromettere i movimenti durante la fase lavorativa. I test garantiscono la resistenza della fibra o dell’acciaio a forti strappi causati da cadute, anche da altezze considerevoli, e in caso di incidente si bloccano automaticamente sorreggendo l’operatore.
Per Industrial Starter molto importante è il materiale che compone l’imbracatura: la sua resistenza ne determina la sicurezza, mentre la sua elasticità garantisce il comfort, soprattutto se completato con un’imbottitura, come nel caso del modello AK60. Anche Amorini punta molto sul materiale, associato a design e tecnica di costruzione. Concorda Nina Vittori di Camp, che spiega: “Il comfort è dato dallo studio ergonomico di ciascun dispositivo che entra in contatto con il corpo. La resistenza nel tempo è garantita dall'utilizzo delle migliori materie prime, tra cui fettuccia e filo di poliammide, parti metalliche d’acciaio legato o leghe leggere di derivazione aeronautica”.

Trend futuri


I fatti di cronaca degli ultimi anni hanno focalizzato l’attenzione sulla problematica delle cadute dall'alto. Di ciò ha beneficiato anche l’andamento del mercato, che è in continua crescita. Certo, “sono ancora moltissimi coloro i quali non utilizzano idonei dispositivi per proteggersi dai rischi di una caduta”, ammette Emanuela Farneti, “ma l'attenzione che invece molte aziende pongono al problema, le leggi sempre più indirizzate a trovare la soluzione per alcune applicazioni, i miglioramenti della tecnologia e la conseguente maggior accettazione dei dispositivi di protezione fanno ben sperare per il prossimo futuro”.
FAB ha in previsione una crescita percentuale sul fatturato del 20%, e considerando la situazione di mercato le prospettive sono di un’ulteriore crescita anche in nuovi settori. Dopo la penetrazione in tutto il Nord Italia, ultimamente l’azienda sta incrementando il fatturato con l’estero e soprattutto nel settore GDS/GDO, oltre a rivolgere sempre maggiore attenzione al settore industriale. Meno entusiasta sulle prospettive di mercato è Alessandra Amorini, che parla di una situazione al momento stabile. Mentre Mariangela Anaclerio evidenzia una “debole crescita, con un mercato estremamente polverizzato a causa di un affollamento dell'offerta, superiore alla reale richiesta”.
Vista la sempre maggior attenzione posta dalle autorità in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, e considerando che il numero degli infortuni sul lavoro deve necessariamente diminuire, in uno Stato civile, il mercato si prospetta con grandi margini di miglioramento