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Bricoman: intervista alla nuova AD Maria Tamborra
Maria Tamborra è, da poco più di un mese, la nuova Amministratrice Delegata di Bricoman Italia, il player della distribuzione che più di tutti, negli ultimi anni, è cresciuto nel nostro mercato. Ecco cosa ci ha raccontato, dalla crisi degli approvvigionamenti allo sviluppo sul territorio, passando per un interessante confronto con la ferramenta.
(L'intervista è pubblicata sul numero di ottobre di Ferramenta&Casalinghi, attualmente in distribuzione).
“Guardiamo al futuro con la fiducia e la forza di una squadra coesa, preparata, semplice ed efficace": queste le parole con cui Maria Tamborra, nuova AD di Bricoman Italia, aveva commentato alla nostra redazione la notizia relativa alla prestigiosa investitura, annunciata a fine giugno e partita ufficialmente il 1° settembre scorso. Oggi Maria Tamborra, a poco più di un mese dal proprio insediamento, ci racconta i plus e i progetti di Bricoman Italia, facendo anche un interessante parallelo con il negozio di ferramenta.
MondoPratico: Da settembre, dopo un’esperienza di 10 anni in azienda, è la nuova AD di Bricoman Italia. Un’investitura prestigiosa da cui derivano grandi responsabilità: un primissimo bilancio di questa nuova esperienza?
Maria Tamborra: In realtà il passaggio di testimone con Alessandro Di Giovanni (attualmente Presidente di 4 aziende Adeo a tempo pieno) è avvenuto in maniera naturale, in assoluta continuità con il mio percorso all’interno di Bricoman. La mia attuale carica è frutto di un lavoro sul campo che dura ormai da oltre 10 anni e che mi ha visto presente in diverse aree dell’azienda, dalla formazione alle risorse umane, dalla direzione di negozio alle vendite.
Un primo bilancio? Sento di poter affermare che abbiamo affrontato senza problemi la stagione estiva, e oggi la nuova sfida a cui siamo chiamati è superare lo scoglio dell’approvvigionamento, che sta causando gravi problemi all’intera filiera. Nonostante ciò, prosegue senza sosta il nostro piano di sviluppo sul territorio: stiamo lavorando all’apertura di quattro nuovi negozi, il primo dei quali vedrà la luce nel 2022 a Ravenna, al trasferimento su Assemini dello storico negozio di Elmas; abbiamo inoltre aperto di recente il nuovo showroom nel punto vendita di Segrate (MI), cui seguirà a breve quello di Orbassano (TO): se si considera che siamo relativamente “giovani” in Italia, direi che fino ad ora ne abbiamo fatta di strada.
MondoPratico: Ha citato il problema approvvigionamento: l’aumento prezzi delle materie prime e i ritardi e le difficoltà nelle importazioni finiranno per favorire le aziende Made in Italy, cambiando le strategie di acquisto dei grandi player della distribuzione?
Maria Tamborra: Bricoman da tempo ha scelto di puntare sul Made in Italy: l’80% del nostro parco fornitori è infatti composto da aziende nazionali, locali e prevalentemente produttori. Ciò si spiega facilmente: il nostro cliente tipo è l’artigiano, che è abituato a lavorare, in comparti delicati come l’edilizia, l’idraulica, l’elettricità, con brand riconosciuti, di cui si fida al 100%.
Ovviamente però l’ingolfamento della catena distributiva, causato dalla scarsa disponibilità delle materie prime, finisce per colpirci a cascata, perché riguarda direttamente i nostri fornitori.
Oggi non possiamo fare altro che osservare l’evoluzione degli eventi, mentre continuiamo a lavorare in stretta collaborazione proprio con i fornitori, che rappresentano per noi dei veri partner, con cui condividiamo il successo sul mercato.
MondoPratico: Dal punto di vista territoriale, è molto sviluppata la vostra presenza nelle regioni del Nord Italia, meno quella al Sud: quali sono i motivi alla base di questa disparità?
Maria Tamborra: È ovvio che la presenza capillare nel Nord Italia deriva innanzitutto da un territorio più ricco con un contesto più favorevole sia in termini logistici sia in termini di redditività. Al Sud è necessario individuare con attenzione delle aree su cui lavorare che possano coinvolgere grandi bacini d’utenza e, di conseguenza, garantire grandi volumi. In aggiunta, va detto che in tante aree del Sud Italia ci sono delle realtà distributive radicate sul territorio che rendono ancora più difficile l’inserimento di nuovi player. Del resto le nostre valutazioni partono anche dal presupposto che è nostra volontà creare posti di lavoro stabili, quindi sono scelte che vanno ponderate: il Sud lo guardiamo con interesse, ma tutti i passi vanno fatti
con estrema calma.
MondoPratico: Le ferramenta oggi godono di un’ottima salute, ma Bricoman rappresenta per molte di esse un competitor quasi impossibile da affrontare: come valuta il futuro della distribuzione tradizionale nel nostro comparto?
Maria Tamborra: Le ferramenta oggi possono godere della riscoperta voglia di prossimità degli italiani. È questa una chiave di volta fondamentale
per il futuro di quei negozianti che saranno in grado di cogliere e sfruttare questo valore aggiunto di primaria importanza. Noi non ci sentiamo concorrenti del negozio tradizionale, bensì dei grandi gruppi di specialisti di determinati comparti, come ad esempio la termoidraulica o l’edilizia: Bricoman serve principalmente artigiani e piccole imprese, che hanno bisogni diversi rispetto a quelli del cliente di prossimità della ferramenta.
Un aspetto che però accomuna noi e le ferramenta è la preparazione e la competenza degli addetti: i nostri specialisti in negozio sono ex artigiani in grado di dialogare con il cliente professionista, altrettanto preparato e che si aspetta delle risposte tecniche. In questo senso la formazione è uno dei punti cardine della nostra azienda, che prepara i venditori e garantisce un turnover estremamente basso.
MondoPratico: So di farle una domanda difficile, per la quale forse servirebbe la sfera di cristallo: alla luce di un 2020 irripetibile e di un 2021 fino ad oggi assai complicato, cosa si aspetta dal 2022?
Maria Tamborra: Detrazioni, incentivi, sconti in fattura, superbonus, sono tutti fattori che in questo momento stanno aiutando il mercato. Ma inevitabilmente percepisco una grande attenzione a come spendere e investire il denaro, quindi mi aspetto dei tempi difficili per i prossimi mesi. Inoltre, l’onda lunga della crisi degli approvvigionamenti si farà sentire e sono convinta che, almeno per il primo semestre 2022, la situazione non migliorerà: ci aspetta, insomma, un anno col coltello tra i denti.
(L'intervista è pubblicata sul numero di ottobre di Ferramenta&Casalinghi, attualmente in distribuzione).
“Guardiamo al futuro con la fiducia e la forza di una squadra coesa, preparata, semplice ed efficace": queste le parole con cui Maria Tamborra, nuova AD di Bricoman Italia, aveva commentato alla nostra redazione la notizia relativa alla prestigiosa investitura, annunciata a fine giugno e partita ufficialmente il 1° settembre scorso. Oggi Maria Tamborra, a poco più di un mese dal proprio insediamento, ci racconta i plus e i progetti di Bricoman Italia, facendo anche un interessante parallelo con il negozio di ferramenta.
MondoPratico: Da settembre, dopo un’esperienza di 10 anni in azienda, è la nuova AD di Bricoman Italia. Un’investitura prestigiosa da cui derivano grandi responsabilità: un primissimo bilancio di questa nuova esperienza?
Maria Tamborra: In realtà il passaggio di testimone con Alessandro Di Giovanni (attualmente Presidente di 4 aziende Adeo a tempo pieno) è avvenuto in maniera naturale, in assoluta continuità con il mio percorso all’interno di Bricoman. La mia attuale carica è frutto di un lavoro sul campo che dura ormai da oltre 10 anni e che mi ha visto presente in diverse aree dell’azienda, dalla formazione alle risorse umane, dalla direzione di negozio alle vendite.
Un primo bilancio? Sento di poter affermare che abbiamo affrontato senza problemi la stagione estiva, e oggi la nuova sfida a cui siamo chiamati è superare lo scoglio dell’approvvigionamento, che sta causando gravi problemi all’intera filiera. Nonostante ciò, prosegue senza sosta il nostro piano di sviluppo sul territorio: stiamo lavorando all’apertura di quattro nuovi negozi, il primo dei quali vedrà la luce nel 2022 a Ravenna, al trasferimento su Assemini dello storico negozio di Elmas; abbiamo inoltre aperto di recente il nuovo showroom nel punto vendita di Segrate (MI), cui seguirà a breve quello di Orbassano (TO): se si considera che siamo relativamente “giovani” in Italia, direi che fino ad ora ne abbiamo fatta di strada.
MondoPratico: Ha citato il problema approvvigionamento: l’aumento prezzi delle materie prime e i ritardi e le difficoltà nelle importazioni finiranno per favorire le aziende Made in Italy, cambiando le strategie di acquisto dei grandi player della distribuzione?
Maria Tamborra: Bricoman da tempo ha scelto di puntare sul Made in Italy: l’80% del nostro parco fornitori è infatti composto da aziende nazionali, locali e prevalentemente produttori. Ciò si spiega facilmente: il nostro cliente tipo è l’artigiano, che è abituato a lavorare, in comparti delicati come l’edilizia, l’idraulica, l’elettricità, con brand riconosciuti, di cui si fida al 100%.
Ovviamente però l’ingolfamento della catena distributiva, causato dalla scarsa disponibilità delle materie prime, finisce per colpirci a cascata, perché riguarda direttamente i nostri fornitori.
Oggi non possiamo fare altro che osservare l’evoluzione degli eventi, mentre continuiamo a lavorare in stretta collaborazione proprio con i fornitori, che rappresentano per noi dei veri partner, con cui condividiamo il successo sul mercato.
MondoPratico: Dal punto di vista territoriale, è molto sviluppata la vostra presenza nelle regioni del Nord Italia, meno quella al Sud: quali sono i motivi alla base di questa disparità?
Maria Tamborra: È ovvio che la presenza capillare nel Nord Italia deriva innanzitutto da un territorio più ricco con un contesto più favorevole sia in termini logistici sia in termini di redditività. Al Sud è necessario individuare con attenzione delle aree su cui lavorare che possano coinvolgere grandi bacini d’utenza e, di conseguenza, garantire grandi volumi. In aggiunta, va detto che in tante aree del Sud Italia ci sono delle realtà distributive radicate sul territorio che rendono ancora più difficile l’inserimento di nuovi player. Del resto le nostre valutazioni partono anche dal presupposto che è nostra volontà creare posti di lavoro stabili, quindi sono scelte che vanno ponderate: il Sud lo guardiamo con interesse, ma tutti i passi vanno fatti
con estrema calma.
MondoPratico: Le ferramenta oggi godono di un’ottima salute, ma Bricoman rappresenta per molte di esse un competitor quasi impossibile da affrontare: come valuta il futuro della distribuzione tradizionale nel nostro comparto?
Maria Tamborra: Le ferramenta oggi possono godere della riscoperta voglia di prossimità degli italiani. È questa una chiave di volta fondamentale
per il futuro di quei negozianti che saranno in grado di cogliere e sfruttare questo valore aggiunto di primaria importanza. Noi non ci sentiamo concorrenti del negozio tradizionale, bensì dei grandi gruppi di specialisti di determinati comparti, come ad esempio la termoidraulica o l’edilizia: Bricoman serve principalmente artigiani e piccole imprese, che hanno bisogni diversi rispetto a quelli del cliente di prossimità della ferramenta.
Un aspetto che però accomuna noi e le ferramenta è la preparazione e la competenza degli addetti: i nostri specialisti in negozio sono ex artigiani in grado di dialogare con il cliente professionista, altrettanto preparato e che si aspetta delle risposte tecniche. In questo senso la formazione è uno dei punti cardine della nostra azienda, che prepara i venditori e garantisce un turnover estremamente basso.
MondoPratico: So di farle una domanda difficile, per la quale forse servirebbe la sfera di cristallo: alla luce di un 2020 irripetibile e di un 2021 fino ad oggi assai complicato, cosa si aspetta dal 2022?
Maria Tamborra: Detrazioni, incentivi, sconti in fattura, superbonus, sono tutti fattori che in questo momento stanno aiutando il mercato. Ma inevitabilmente percepisco una grande attenzione a come spendere e investire il denaro, quindi mi aspetto dei tempi difficili per i prossimi mesi. Inoltre, l’onda lunga della crisi degli approvvigionamenti si farà sentire e sono convinta che, almeno per il primo semestre 2022, la situazione non migliorerà: ci aspetta, insomma, un anno col coltello tra i denti.
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