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DIY: le nuove sfide del mercato mondiale

14 March 2022
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Dopo due anni di stop forzato, a giugno torna in presenza a Copenaghen il Global DIY Summit, il principale evento convegnistico su scala mondiale del fai da te, organizzato dalle associazioni HIMA, EDRA e GHIN: il segretario generale di HIMA ed EDRA, John Herbert, ci anticipa i temi del convegno.

l mondo del bricolage torna a incontrarsi in presenza, dall’8 al 10 giugno a Copenaghen, in occasione del convegno Global DIY Summit, l’evento delle associazioni HIMA, EDRA e GHIN che da anni è diventato il punto di riferimento per i produttori e distributori di prodotti brico-garden.
A John Herbert, segretario generale di HIMA ed EDRA, abbiamo chiesto un parere sull’evoluzione del settore negli ultimi due anni e  un’anticipazione dei temi del convegno di giugno.

MondoPratico: Dopo uno stop di 2 anni, i player del settore fai da te garden torneranno ad incontrarsi in presenza a giugno a Copenaghen: il settore ha finalmente bisogno di un po' di "normalità"?
John Herbert:
Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dall’ottimo riscontro di iscrizioni da parte dei professionisti del mondo DIY-garden che desiderano partecipare al Global DIY Summit di Copenaghen.
L’ottava edizione del nostro convegno sarà l'occasione perfetta per celebrare la nuova “normalità” che il settore merita di ritrovare dopo due
anni di pandemia. I programmi di videoconferenza che abbiamo utilizzato in questi due mesi sono serviti solo per “tamponare”, ma non  sostituiranno mai veramente quel contatto fisico che rappresenta la base per qualsiasi tipo di rapporto interpersonale nella nostra vita.

MondoPratico: In questi due anni il nostro settore è cresciuto molto, anche perché abbiamo tutti trascorso molto più tempo in casa: pensi che questo trend cambierà nei prossimi mesi?
John Herbert:
È vero, il settore ha registrato un boom negli ultimi due anni in virtù delle restrizioni a cui siamo stati soggetti, che hanno portato i consumatori a investire di più nella cura e nell’abbellimento delle proprie abitazioni.
Ora che le restrizioni si stanno allentando, possiamo presumere che le persone sposteranno il proprio budget di spesa in viaggi e pranzi e cene al ristorante, con un inevitabile calo di spesa peril mantenimento della casa.
Tuttavia, una tendenza che abbiamo visto durante la pandemia, e che probabilmente rimarrà, è che le persone hanno riscoperto la propria casa e amano passarci del tempo: oggi la casa non è più solo il luogo dove riposarsi dopo una giornata di lavoro, ma ha assunto un valore diverso che è ormai radicato in tutti noi.
Abbiamo assistito anche a un nuovo trend, che coinvolge la fascia d’età più giovane dei clienti: oggi sono tanti i giovani interessati ai progetti di fai da te, che costituiscono oggi un nuovo target da non sottovalutare per chi vende prodotti brico-garden. L’obiettivo per i prossimi anni è seguire con attenzione le nuove generazioni e lavorare per mantenere alto il loro interesse sui progetti di fai da te: credo sia l’unico modo per garantire longevità al settore.

MondoPratico: In Italia il settore ferramenta e fai da te, grazie anche al lavoro di Assofermet, è stato ritenuto dal Governo essenziale e necessario durante i periodi di lockdown, con la conseguente crescita del mercato. E nel resto d’Europa?
John Herbert:
Abbiamo sempre creduto che il commercio di bricolage fosse essenziale, in particolare per quanto riguarda le merceologie necessarie per mantenere alta la qualità della vita in casa.
Abbiamo in tal senso accolto con favore e soddisfazione la dichiarazione di EuroCommerce, la voce del retail a Bruxelles, che, nel primo comunicato stampa sul Covid-19, ha lavorato affinchè il nostro settore fosse  inserito tra quelli essenziali e necessari.
Grazie ai nostri sforzi, in particolare al nostro Direttore per gli Affari Europei, Julien Bouyeron a Bruxelles, molti Governi hanno sostenuto questa tesi e hanno classificato il miglioramento della casa e la vendita al dettaglio di bricolage come una vendita al dettaglio essenziale.

MondoPratico: Oltre al negozio fisico, in questi due anni abbiamo assistito anche al boom dell'e-commerce: il binomio fisico-digitale è il futuro del settore?
John Herbert:
L'industria ha intrapreso un percorso di digitalizzazione negli ultimi anni e la pandemia ha reso questa digitalizzazione una necessità. Abbiamo visto grandi e piccoli rivenditori mostrare la loro flessibilità e rispondere positivamente a questa evoluzione digitale. Guardando al futuro, un modello omnicanale fisico-digitale di vendita al dettaglio è ciò che ci aspetta. Un esempio è l'installazione di "pickup lockers” davanti ai negozi, che consentono agli acquirenti di ritirare la merce a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Stiamo assistendo anche ad altri interessanti sviluppi, come il negozio Globus recentemente ristrutturato a Losheim am See, in Germania, che offre un "service point" in cui i clienti possono ritirare la merce ordinata online entro un'ora senza dover lasciare l'auto, poiché la merce viene collocata direttamente nei  veicoli da un addetto.

MondoPratico: Quale sarà il focus del prossimo Global DIY Summit?
John Herbert:
Il motto dell'8° convegno mondiale del fai da te è "The New Normal: Adapting to a Rapidly Changing World". Il nostro mondo sta cambiando a un ritmo accelerato e gli ultimi due anni di pandemia hanno portato a cambiamenti ancora maggiori di quanto avremmo potuto immaginare. In effetti, possiamo dire che lavorare in questo modo è ora, a tutti gli effetti, la nuova normalità.
In questo panorama in continua evoluzione, le aziende devono dimostrare agilità e resilienza.
Il Global DIY Summit offre l'opportunità ideale per confrontarsi con i principali player del mercato sul futuro del settore.
Le sfide affrontate in questi mesi e le soluzioni sviluppate saranno tutte condivise durante il convegno: ecco perché Copenaghen, a giugno, sarà il centro del fai da te mondiale.